23 Aprile 2020

ESCLUSIVA /1 – Ricky Alvarez: “Gasperini, il 4-1 al Tottenham, Thohir. Mazzarri? Ecco che gli disse mia mamma”. I consigli a Lautaro e Thiago Almada

L'ex nerazzurro nella video-intervista a Passioneinter.com: "L'Inter un sogno, in Argentina è il top al mondo"

Ricky Alvarez a cuore aperto. Passioneinter.com ha avuto ospite per una video-intervista, condotta da Lorenzo Polimanti e Daniele Najjar, l’ex fantasista nerazzurro, che ha militato a Milano fra il 2011 ed il 2014.

Con lui abbiamo ricordato i momenti salienti delle tre stagioni, ma ci ha anche raccontato in anteprima qualche aneddoto relativo al periodo, dando poi consigli piuttosto chiari a Lautaro Martinez, Thiago Almada ed i rispettivi club su cosa fare per il futuro.

Ricky, come stai vivendo questo momento così particolare e delicato?

Bene dai, abbiamo avuto la fortuna di vedere prima cosa è successo in Italia ed in altri Paesi e per questo abbiamo preso le decisioni un po’ prima del previsto diciamo. Siamo chiusi in casa da un mese. Serve pazienza, trascorriamo del tempo in famiglia con mia moglie e mio figlio, ci divertiamo e speriamo che passi in fretta questo momento così torna tutto alla normalità”.

Tra gli argentini e l’Inter c’è sempre questa connessione particolare. Immagino che per te sia stata un’emozione unica arrivare in Italia…

Sì, è vero. All’Inter sono arrivato in un periodo successivo al Triplete ed in Argentina era considerata come una delle squadre top al mondo, c’erano tanti argentini ed era molto seguita qui. Per me è stato veramente speciale giocare quei tre anni all’Inter, un sogno: davvero bellissimo”.

Com’è stato per te, giovane argentino, trovare uno spogliatoio pieno di campioni dove i leader erano dei tuoi connazionali? Zanetti, Samuel, Cambiasso, Milito… 

Era un orgoglio vedere quanto fossero importanti in una squadra così grande. Vedere un argentino che fa bene all’estero è sempre bello. Per me è stato più semplice ambientarmi nello spogliatoio con i compagni, ma restano importantissimi nella storia dell’Inter e posso dire di aver avuto la fortuna di giocare con loro, è stato davvero speciale”.

Con Gasperini l’avventura è stata breve, cos’è che non ha funzionato secondo te?

Dopo tanti anni ho imparato che l’allenatore deve essere forte ma deve trovare una squadra dove possa far esprimere al meglio i suoi giocatori. Gasperini è un allenatore fortissimo che ha fatto tanto bene all’Atalanta in tanti anni ma non ha trovato il posto giusto per fare ciò che voleva. Voleva cambiare tanto ma ha trovato giocatori importantissimi che avevano già vinto tutto, di grande esperienza. Secondo me non è stato il momento giusto per attuare ciò che voleva Gasperini. Peccato, perché dopo ha dimostrato di essere un allenatore fortissimo ma penso che trovare il momento giusto e la squadra giusta è importante per un allenatore”

Il tuo momento migliore all’Inter è stato più con Stramaccioni o con Mazzarri?

Ho vissuto un periodo particolare all’Inter, anche la società era in un periodo particolare. Moratti aveva venduto la società, è arrivata una proprietà nuova, i risultati non erano quelli che ci aspettavamo e tanti giocatori sono andati via. Sono stati tre anni difficili ma mi sono trovato bene in tanti momenti. Con Stramaccioni e nei mesi con Mazzarri, quasi un anno, mi sono trovato molto bene, con tanti gol e tanti assist. Quello è stato il momento migliore, ma ho avuto alti e bassi come tutti i giocatori, tranne Messi e Cristiano Ronaldo, quindi è normale”.

Stramaccioni è arrivato all’Inter da giovanissimo ma è rimasto comunque benvoluto da parte dei tifosi. Per voi calciatori com’era ritrovarsi in una squadra così e con questo tipo di allenatore così giovane?

“Aveva vinto la Champions con la Primavera ed è arrivato in prima squadra. È stato qualcosa di particolare ma ha fatto bene, ho avuto un bel rapporto con lui. Una grande persona ed un grande allenatore. In quel momento però all’Inter era difficile fare davvero bene così come l’Inter era abituata, per tutte quelle cose che c’erano intorno che non c’entravano col calcio ma che non ci facevano esprimere al meglio. Ricordo che ha fatto bene i primi sei mesi, poi ha avuto un periodo in cui ci sono stati tanti infortuni fino a fine stagione, però ha avuto una bella esperienza ed è stato all’altezza”.

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Una partita per i tifosi rappresenta in pieno quell’annata sfortunata: Inter-Tottenham 4-1. Una squadra che poteva fare davvero tanto, ma che per una serie di motivi anche al di sopra delle proprie colpe, non è riuscita a farlo. Che ricordo hai di quella serata pazzesca?

Fu una bella serata, ma non per come è finita. Ricordo bene quella partita, sono entrato a gara in corso ed ho anche segnato il quarto gol. Una bellissima partita, abbiamo fatto tanto bene ed il Tottenham non ha giocato praticamente. Si sono rivisti un po’ quegli alti e bassi che abbiamo avuto in quel momento. Avevamo una squadra davvero importante ma per tanti motivi non siamo riusciti a fare ciò che si aspettavano da noi. Poi alla fine il loro gol ci ha eliminati, ma si è vista una squadra davvero importante”.

Anche con Mazzarri hai giocato spesso. Ricordo che raccontò di aver incontrato tua madre. Lei gli disse: “Grazie per quello che sta facendo per Ricky”. Anche con lui avevi questo rapporto molto bello, no?

Si si, lui è stato importante per me. Da quando è arrivato mi ha fatto capire che aveva fiducia in me ed ho vissuto sei o otto mesi di alto livello con lui, esprimendo un bel gioco. Aveva tanta esperienza, era forte e di personalità, ci ha fatto bene. Poi alla fine però siamo calati un po’ e non siamo riusciti ad arrivare primi in classifica, però abbiamo avuto la possibilità di andare in Europa League. Mamma quell’aneddoto me l’ha raccontato subito, appena è successo, ed ancora oggi lo ricorda sempre, ci divertiamo molto“.

Quell’anno poi è stato segnato dal passaggio di consegne fra Moratti e Thohir. Come avete vissuto quel periodo all’interno della squadra?

Provavamo a pensare solo al campo, ma sicuramente ci ha influenzato. Non dico che ci abbia fatto calare, ma magari non avevamo la stessa tranquillità. C’erano tanti motivi extra calcistici che non ce la conferivano. Un momento particolare come penso lo sarebbe stato per qualsiasi squadra, è normale un periodo di transizione. Noi cercavamo di fare meglio di quello che si potesse fare“.

Stai seguendo ancora l’Inter?

La seguo tanto. Sta vivendo un momento diverso, fa molto bene con giocatori importanti, mi piace molto il fatto che gli argentini continuino a fare bene in nerazzurro, come Lautaro Martinez. È una squadra molto legata al nostro paese”.

L’Inter è intenzionata a fermare l’egemonia di questi anni della Juventus. Ci può riuscire già quest’anno o il prossimo?

“È dura con i bianconeri, sono sempre lì. Però l’Inter sta facendo bene e cresce. Non so se quest’anno ce la farà, spero di sì. Ma penso che i prossimi anni vincerà, perché sta facendo bene e sta facendo un percorso di crescita. Conte è fortissimo ed ha una squadra importante. Speriamo, per i tifosi e per la società”.

Cosa ne pensi di Lautaro Martinez? In Argentina è visto come il futuro.

“Sì c’è una grande considerazione su di lui qui. Ha fatto anche tanto bene in Nazionale, poi sta vivendo un momento impressionante. Spero continui così. Non lo conosco personalmente, ma mi sembra un ragazzo umile, professionale. Spero di vederlo così per tanti anni”.

Per tanti anni… Ma all’Inter o al Barcellona?

Non è semplice dire di no al Barcellona, poi con quell’extraterrestre lì… giocare con lui per un argentino è un altro mondo! Però penso che l’Inter debba arrivare al punto di poter trattenere i giocatori anche se arrivassero il Barcellona o il Real Madrid, come nel passato. Deve poter pensare di respingere club così è che il giocatore voglia rimanere.. Spero arrivi a questo livello qui, me lo aspetto. Lautaro dovrà prendere la sua decisione, speriamo rimanga”.

Al Velez c’è un ragazzo giovane, Thiago Almada, del quale si parla molto bene anche qui in Italia e con una clausola importante di 22 milioni. Se Zanetti dovesse telefonarti per chiederti di questo giocatore, lo consiglieresti all’Inter?

Sì, subito! Parliamo di un giocatore fortissimo. Ha diciotto o diciannove anni, è molto giovane ma con personalità. Ha tutto, io lo prenderei subito. Per noi è difficile perché sappiamo che prima o poi andrà via. Ma è normale, perché deve crescere e fare la sua carriera, è un giocatore che non si trova in giro così spesso, quindi lo prenderei”.

Per chiudere, il Velez è il club nel quale puoi pensare di chiudere la tua carriera?

Sì, chiudere qui sarebbe il massimo, ma devo lavorare per poter finire bene, chiudere in bellezza”.

E dopo ti vedi sempre nel mondo del calcio?

Ancora non lo so. Però vorrei essere pronto a fare quello che deciderò di fare, nel momento in cui deciderò. Per ora continuo a pensare al campo”.

LEGGI ANCHE LA SECONDA PARTE DELL’INTERVISTA –> “Sunderland? Non lo rifarei. Chiuderò al Velez. Quella volta che mi dissero di sostituire Messi…” 

La redazione di Passioneinter.com ringrazia Ricky Alvarez per la cortesia e simpatia dimostrare nel corso dell’intervista

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