25 Novembre 2019

ESCLUSIVA – Helveg: “All’Inter avevo trovato una squadra fortissima. Eriksen? Sta soffrendo, dipenderà da Mourinho”

L'ex difensore danese è intervenuto nel nostro Podcast

Grande protagonista del 33esimo episodio di Passioneinter Talk – il Podcast di successo curato da Passioneinter.com – l’ex terzino destro di Inter e Milan, Thomas Helveg, è intervenuto per una lunga intervista in cui ha ripercorso passato e presente della sua carriera. Dalla riflessione sul futuro di Christian Eriksen, ai problemi di casa Milan, ricordando gli anni in rossonero ed il passaggio in una rosa ambiziosa come quella nerazzurra. Ecco l’ex difensore danese in Esclusiva ai nostri microfoni.

Ciao Helveg, come sono andati gli ultimi anni?
“Sto bene, al momento sono fermo. Ho lavorato prima come assistente per tre anni, poi ho avuto il piacere di lavorare in una scuola calcio per quasi un anno con ragazzi che si divertivano. E’ stata una bella esperienza, diversa dal mondo che conoscevo io. Nel piccolo mi sono lanciato a lavori di beneficenza e sto curando un’idea che riguarda lo sviluppo del talento dei giovani. Vedo che oggi i ragazzi non sanno sacrificarsi per ottenere quello che vogliono. Magari con la mia esperienza prima o poi ci possono arrivare. Ancora non so come sviluppare questa idea, ma ci voglio provare. Ho sempre gettato un occhio ai talenti danesi, ma vedo che quando lasciano da giovanissimi la Danimarca non hanno pazienza e spesso e volentieri tornano delusi e con poca voglia di continuare. E’ nostro dovere capire il problema, i ragazzi cercano la squadra facile. Se non va bene cambiano subito, quella mentalità va responsabilizzata”

Quanto è grande il salto dal calcio danese al campionato italiano?
“Il salto è enorme. Prima in Italia non potevano giocare tanti stranieri, all’Udinese mi giocavo il posto con due polacchi ed era una lotta tra di noi. Ma era una realtà diversa. Andavo verso il campionato più importante al mondo, non era una scelta facile per me. Io mi vedevo più in Germania, Olanda o Inghilterra, ma non in Italia. Mi sono lanciato ed ho avuto la fortuna di trovare subito il posto in squadra. Ho fatto un anno in Serie B, poi siamo saliti e sono maturato sia come uomo che come calciatore”.

Sei stato in un grande Milan e successivamente sei passato all’Inter con Zaccheroni. Che squadra hai trovato?
“Una squadra fortissima, il presidente faceva di tutto per costruire una rosa per vincere. Capivo che si lavorava bene, c’era qualcosa che ci impediva di vincere. Un gruppo unito, destinato a soffrire fino alla fine. Con il cambio di allenatore abbiamo capito che dovevamo dare qualcosa in più e siamo riusciti a salvare in campionato. Se sono ancora in contatto con qualcuno? Un paio di anni fa ho sentito Okan Buruk che è sempre stato un grandissimo amico. Poi Simic, uno che vedo un paio di volte all’anno, le nostre mogli si sento tutte le settimane. In Italia pensavano dovessimo essere rivali visto che ricoprivamo lo stesso ruolo, in realtà eravamo e siamo molto amici”.

Con l’arrivo di Cristiano Ronaldo, Lukaku, pensi che la Serie A stia tornando grande?
“Me lo auguro davvero. Conoscendo il livello di prima fa male vedere che campionati come quelli inglesi, francesi, spagnoli, sono più attrattivi. Il segnale importante è arrivato con Cristiano Ronaldo. Mi auguro sia stato il primo passo per riportare il campionato italiano ai livelli di prima”.

Da calciatore già si intravedeva un futuro da grande allenatore per Antonio Conte?
“Ho avuto il piacere di giocare contro Antonio. E’ uno che dava tutto in campo, uno che si sporcava volentieri perché voleva vincere. Ho anche capito che lui ha avuto qualcosa in più, ha avuto il coraggio di mettersi in discussione. Guidare una squadra come l’Inter non è facile per niente. Per me lo sta facendo anche bene, tanto di cappello”.

Come vedi la lotta al vertice tra Inter e Juventus?
“Purtroppo non sto seguendo bene le partite perché in Danimarca non trasmettono più la Serie A italiana. La Juve la conosciamo, è sempre lì da anni. L’Inter è con il Napoli la squadra più vicina al livello dei bianconeri. Mi aspetto che i nerazzurri possano lottare fino alla fine”.

Il Milan è in evidente difficoltà in questa stagione. Cosa sta succedendo?
“Per capirlo bisogna essere dentro. Io con la mia storia nel Milan soffro, non è la squadra che conosco io. Ci sono stati tanti cambiamenti. Spero possa tornare presto a competere, anche per il bene del campionato italiano”.

A proposito di grandi campioni e calciatori danesi, in Italia si parla tantissimo di Eriksen in chiave Inter, calciatore in scadenza di contratto con il Tottenham. Con Mourinho in panchina potrebbe cambiare qualcosa?
“Se si può sognare Eriksen all’Inter? E’ una domanda alla quale è difficile rispondere. E’ un grandissimo calciatore, non so se andrà in scadenza ed avere la possibilità di scegliere liberamente il nuovo club o se rinnoverà. Dico soltanto che fin qui in campionato non ha giocato ai suoi livelli. E’ un momento difficile, sta soffrendo. Adesso con Mourinho qualcosa può cambiare, lui prima lo vuole conoscere. Bisogna capire la volontà di Eriksen. Se Mourinho capisce che Christian non ci sta più con la testa, io la vedo dura. Anche perché in estate ci sono gli Europei e la Danimarca ha bisogno di lui”.

C’è un calciatore danese che consiglieresti alla Serie A?
“Le società in genere puntano sui giovanissimi o su calciatori già pronti sui 24 anni. Abbiamo alcuni ragazzi interessanti nella nostra Under 21 che sta facendo benino. Ma un nome già pronto è difficile da trovare, qualcosa comunque di interessante c’è”.

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