9 Novembre 2018

Esclusiva – Surfa: “L’Inter di Suning mi carica molto! Ho conosciuto Zhang ed Icardi: impressione ottima”. Poi su Nainggolan…

Nel 2010 il rapper di Latina produsse anche una versione rap dell'inno nerazzurro dedicata allo storico Triplete

Gabriele Pennacchio, in arte Surfa, nato a Latina ed ora residente a Milano, ha legato il proprio nome ad alcuni dei successi del rap italiano collaborando, assieme al fratello gemello Exo, con alcuni dei principali volti dell’hip-hop italiano come Gue Pequeno, Luché, Emis Killa e tanti altri. La redazione di Passioneinter.com ha avuto il piacere di poterlo intervistare su una delle sue più grandi passioni: quella per i colori dell’Inter. Prima di tutto un commento sul pareggio ottenuto martedì sera contro il Barcellona in Champions League: “Sì, ci voleva, è stato un punto molto importante da portare a casa”.

Come è nata la passione per il gioco del calcio? E come invece la passione per i colori nerazzurri?

“Seguo il calcio fin da quando ero piccolissimo. Ricordo che iniziai con i mondiali del 1994, quelli dell’errore di Baggio dal dischetto ai calci di rigore in finale. Diciamo che le sofferenze calcistiche iniziarono proprio lì e poi durarono fino al 2010 (ride, ndr). Mio padre è interista e mi ha trasmesso questa passione anche se siamo di Latina: lui fu tra i primissimi ad avere l’abbonamento alle pay tv per vedere le partite. Dopo qualche anno di sofferenza arrivò Ronaldo: da lì in poi è stato amore puro”.

La storia dell’Inter è ricca di tantissime gioie e qualche dolore: hai un ricordo che ti lega particolarmente alla squadra?

“Ricordo con piacere i due scudetti vinti a Siena e visti allo stadio, dato che vivevo e studiavo in quella città. Altri momenti indimenticabili sono ovviamente il 22 maggio del 2010, l’arrivo di Ronaldo ed anche quel famoso 5 maggio del 2002. Quel giorno mi ha reso ancora più interista: quando sei allo stadio e vivi la più grande delusione della nostra storia, è il momento in cui o diventi ancora più tifoso o molli tutto. Però è proprio quando tocchi il fondo che puoi solo risalire. Il Triplete fu un momento storico, poi il successo della mia versione rap di Amala, ha reso tutto ancora più speciale.”

Lo scorso aprile, in occasione di Inter-Cagliari c’è stata la prima Inter Social Night. Tu eri tra gli ospiti, ci puoi raccontare le tue sensazioni?

“Sì, ero presente. Apprezzo moltissimo questo tipo di attività: fare in modo che una squadra di calcio diventi attiva su tutti i fronti come in NBA, mettendo in gioco anche degli artisti, crea un universo in cui la partita è il momento clou, ma al fischio d’inizio ci si arriva affrontando anche altre attività. Finalmente, dopo anni, anche in Italia si sta muovendo qualcosa in questo senso. Al Derby, per esempio, hanno fatto il video di presentazione per Julio Cesar, che è una figata pazzesca, inimmaginabile fino a qualche anno fa. L’Inter Social Night è stata davvero una bellissima esperienza: eravamo tutti in uno Sky Box e alla fine del primo tempo, siamo andati in una lounge room. Visto che ha portato bene, spero la rifacciano presto”.

Nel corso delle tue attività lavorative hai incontrato anche il nuovo presidente, Steven Zhang. Come ti è sembrato?

“L’ho conosciuto ad un evento a Milano. Di lui ho apprezzato l’umiltà: essere presidente dell’Inter è una cosa importante e prestigiosa, che a quell’età potrebbe dare alla testa, però, nonostante ciò, è stato davvero molto disponibile. Anche se è stata una breve occasione, attraverso dei piccoli dettagli, ho avuto un’ottima impressione di com’è. Apprezzo anche il fatto che abiti a Milano: un Presidente, per me, deve vivere nella città della sua squadra. Ad esempio Pallotta non vivendo a Roma non può capire le sensazioni che si vivono in città. Anche Thohir a suo tempo non era il profilo giusto: viveva lontano da qui e quando veniva allo stadio i tifosi storcevano il naso perché pensavano portasse sfortuna! Il fatto poi di gestire più società, anche di altri sport, non permette loro di dedicarsi al 100% al club di calcio, che invece necessita una gestione continua giorno per giorno”.

Zhang Jr e non solo: hai avuto anche il piacere di passare delle giornate assieme alla squadra. C’è qualche calciatore che ti ha impressionato in maniera particolare?

“Guarda, un idolo vero e proprio non c’è. Sono un po’ della mentalità che ogni calciatore prima o poi cambierà squadra. Spero però che Mauro Icardi possa ripercorrere la carriera di Javier Zanetti. Nei vari eventi a cui ho partecipato mi ha proprio dato l’idea del capitano, ha davvero un bel modo di porsi. E’ il primo della fila quando si allenano e l’ultimo ad andarsene quando firmano gli autografi. Mio fratello, che ha avuto modo di passarci più tempo insieme rispetto a me, mi ha detto che lui tiene davvero tanto all’Inter. Ultimamente ho incontrato ed intervistato Nainggolan, che mi è piaciuto per la sua schiettezza e sincerità su tutto. Con Materazzi è nato un rapporto d’amicizia, l’ho conosciuto dopo il video di “Rap Roba Fresh”, dove indossavo una maglia dell’Inter con scritto Surfa 23, che ai tempi era il suo numero!”

Se tu potessi rubare un calciatore alle squadre europee, chi sceglieresti?

“Se dovessi essere scontato direi Kylian Mbappé, ma sapendo come gioca l’Inter, ovvero con una punta, sarebbe poi difficile vederlo in campo. Bisognerebbe togliere Icardi! Mi piace poi moltissimo Eden Hazard: quando si parlava di un possibile centrocampista top, speravo potesse arrivare lui più di Modric. Il belga ha fatto un Mondiale incredibile con il Belgio, è stato spettacolare. In Serie A…ovviamente prenderei Cristiano Ronaldo. Alla fine i nomi sono sempre questi. Io poi a questa Inter cambierei poco: la difesa mi piace, Handanovic dopo qualche errorino è a fare la differenza assieme ad Icardi, il centrocampo è forte”.

La tua carriera ora sta sviluppando un altro percorso molto interessante: hai infatti intrapreso la strada del blogger. Ci vuoi raccontare come è nata questa idea?

“Con il passare del tempo ho voluto dare sempre più spazio al mio blog. Siamo cresciuti tanto. La musica è qualcosa che va fatta quando si ha l’ispirazione, non a comando. Io ho avuto molti impegni tra università e lavoro, mentre il blog essendo un lavoro quasi meccanico, ha preso pian piano campo nelle mie giornate. Ho iniziato a fare i Surfa Talks su YouTube, in cui parlo delle notizie del blog o delle mie attività. Infine da pochi mesi abbiamo aperto anche la parte dedicata allo sport (@surfablogsport, pagina che curo con Luca Nerazzurro, Exo ed un altro ragazzo): sta crescendo molto bene!”

LA REDAZIONE RINGRAZIA SURFA PER L’ESTREMA CORDIALITÀ E DISPONIBILITÀ DIMOSTRATA NEL CORSO DELL’INTERVISTA

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