1 Novembre 2017

Bergomi: “Difficile il paragone con l’Inter del Triplete”

La bandiera nerazzurra ha analizzato le analogie tra la formazione di Spalletti e quella che fu di Mourinho

Beppe Bergomi, ex difensore e capitano interista, è intervenuto negli studi di Sky Sport 24 per parlare dei nerazzurri. In particolare, si è concentrato sulle somiglianze e differenze tra l’Inter convincente di questo inizio di stagione e quella vincente di Josè Mourinho nel 2010: “Difficile paragonarle. Però alcune similitudini le possiamo riscontrare: la forza fisica, una squadra che ha una tenuta mentale importante che non esce mai dalla partita e ha un allenatore con un carattere forte. Quale giocatore di questa Inter potrebbe essere titolare in quella? Penso Candreva, nel ruolo di Pandev. Quale squadra era più forte? In questo momento dico quella di Mourinho, ma questa di Spalletti è bella da allenare perché ha un margine di crescita importante, quindi mi metterei volentieri nei panni di Spalletti per poter fare crescere questi ragazzi”.

Tra Spalletti e Mourinho – “Punti in comune? Io penso la capacità di comunicare perché Luciano da questo punto di vista è migliorato molto, già dall’ultimo anno di Roma ed ha subito capito come funziona la piazza di Milano. È sempre pronto a difendere i propri giocatori, dare loro il merito per le prestazioni che stanno facendo ed esaltarne le qualità dei giocatori che ha a disposizione. Tutto ciò che Mourinho ha sempre fatto da grande maestro”.

Icardi o Milito? – “Icardi è un giocatore unico all’interno dell’aria di rigore, Milito però era ancora più completo per come giocava per la squadra, per come difendeva la palla”.

Borja Valero o Sneijder? – “Giocatori con qualità tra loro diverse: Sneijder era più bravo sui calci da fuori, a fare la seconda punta. Mentre Borja è quello che sa legare il gioco, mancava un giocatore così all’Inter”.

Su Vecino e Skriniar – “In mezzo al campo i titolari del Triplete erano Zanetti e Cambiasso, e secondo me non assomiglia a nessuno dei due. Posso pensare a Stankovic, che era la loro alternativa. Milan è quello che ha fatto crescere tutto il reparto. Lucio è Miranda e Skriniar è Samuel, perché non sbagliava mai la partita e fino adesso l’ex Samp è stato impeccabile”.

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