28 Dicembre 2018

Boateng: “Koulibaly? La gara andava fermata. E mi sarebbe piaciuto che…”

“Sono stato male io stesso. Questo è razzismo. Ignorarlo è il problema più grande”

Sulla vicenda dei cori razzisti rivolti a Kalidou Koulibaly, si è voluto esprimere anche Kevin Prince Boateng. In un intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, il calciatore in forza al Sassuolo ha voluto ricordare come lui stesso, tempo prima, abbia ricevuto insulti razzisti durante un Pro PatriaMilan: “Con me a fare ‘buu’ razzisti furono in 50, a San Siro due sere fa erano in 5 mila, forse 10 mila. C’è qualcosa che non va”. 

Avendo vissuto sulla propria pelle un’esperienza simile, l’ex rossonero comprende a pieno quale possa essere stato il sentimento provato dal difensore francese: “Mi sono sentito male per lui. Sono stato male io stesso, per tutti quelli che erano lì e si sono visti costretti ad ascoltare certe cose”.

Su quali possano essere state le motivazioni che hanno portato i tifosi a insultare il giocatore avversario, Boateng non ha dubbi: “Questo è razzismo, lo sanno tutti. Chi fa questo, è perché pensa che noi di colore siamo scimmie”.

Inoltre, anche lui è d’accordo sul fatto che doveva essere presa una decisione forte durante il match: “La gara andava fermata, perché il giocatore si sentiva male, gli stessi giocatori dell’Inter stavano male”.

Infine, Kevin Prince si rammarica un po’ per l’apparente indifferenza mostrata dai giocatori stessi durante la partita, visto anche quanto fatto da lui stesso durante quel Pro Patria-Milan dove decise di abbandonare il campo in seguito agli insulti razzisti: “Ci vuole coraggio in queste situazioni. Mi sarebbe piaciuto se l’altra sera a fermarsi fosse stato un giocatore dell’Inter. Sarebbe stato il segnale più forte da mandare”.

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