21 Luglio 2014

Cavalli: “Ecco come abbiamo rivoluzionato il brand Inter”

Cavalli Inter: l’art director di Leftloft spiega la strategia utilizzata per rilanciare il brand di F.C.Internazionale 1908

Roberto Cavalliart director di Leftloft, ha spiegato le strategie di marketing utilizzate per rilanciare, dal punto di vista dell’immagine, il brand  di F.C. Internazionale 1908: “Inizialmente l’Inter ci aveva chiesto di sviluppare una campagna poster, quella intitolata ‘Ci vediamo a San Siro’, e non avevamo idea che poi sarebbe nata una collaborazione di tre anni con la società nerazzurra. Non avevamo mai collaborato prima con una squadra di calcio ed eravamo davvero molto eccitati, anche perchè parecchi di noi sono tifosi dell’Inter. 

L’obiettivo primario da raggiungere è stato quello di riportare gente allo stadio, in quanto negli ultimi dieci anni, con l’ingresso a pieno regime delle televisioni, le entrate relative ai biglietti erano calate parecchio, anche se, in realtà, siamo partiti da una situazione di vantaggio rispetto alla concorrenza, in quanto l’Inter ha sempre avuto una media spettatori nettamente superiore rispetto alle altre big del campionato, quindi non abbiamo dovuto far altro che cavalcare l’amore dei tifosi per essere sempre i primi. Il rapporto tra tifosi e club è spontaneo, forte, profondo. E’ fatto di memorie, date, immagini, tutti ingredienti con cui avere a che fare. La campagna è stata ispirata dai team inglesi da una parte e dall’idea del calcio come sport mitico giocato a San Siro, tempio del calcio a Milano come La Scala. Questi due elementi si incontravano nel poster con la scritta ‘Ci vediamo a San Siro’.

I valori messi in evidenza sono cinque: l’essere milanesi, internazionali, leggendari, sorprendenti e leali.”

Cavalli, poi, ha parlato della nuova versione del marchio: “Rivedere il marchio è una cosa che riguarda milioni di tifosi e centinaia di società, dai partner agli sponsor, che adesso dovranno adeguarsi utilizzando il nuovo materiale. Non è possibile avere un feedback immediato. Ricostruire il brand è come costruire un nuovo palazzo: non puoi sapere quanto andrà bene finché non ci vivrai per un po’. E’ stato difficile riuscire a creare il giusto equilibrio tra tradizione e modernità; non siamo tifosi vintage però eravamo consapevoli che, dovendo rilanciare un brand con oltre 100 anni di vita, non si poteva essere indifferenti alla storia della squadra. Abbiamo cercato il font adatto per il nome e abbiamo chiesto al type designer Kris Sowersby di presentarci un paio di progetti per il nome Inter”