26 Marzo 2020

CdS – Il calcio è nelle mani del CONI: il Governo si affida al garante Malagò

Il dossier della FIGC sullo stato dell'economia calcistica verrà valutato nelle prossime ore

Il calcio italiano è in balia dell’emergenza Coronavirus: lo spettacolo è fermo ed i conti ne risentono, con danni che possono andare dai 400 (in caso di ripartenza) ai 600 (in caso di blocco definitivo del campionato) milioni di euro. Come analizzato dal Corriere dello Sport, la FIGC sta cercando di prendere provvedimenti; in tal senso, è stato preparato un dossier da far esaminare al CONI ed al Governo, tramite la figura del ministro per lo Sport Spadafora.

La preoccupazione in casa FIGC, però, è che Spadafora voglia affidare un ruolo da garante a Giovanni Malagò: sarebbe un duro colpo ai vertici di Serie A, che l’8 marzo scorso decisero di giocare nonostante le avvisaglie di Spadafora stesso. Ma torniamo ai conti, perchè la lista delle richieste è più lunga di quanto ci si aspetti.

Le richieste

AIUTI DALLA LEGA CALCIO – Una delle richiesti più urgenti riguarda lo stanziamento di liquidità dai vertici della Lega Calcio per coprire il buco economico di queste settimane, destinato a diventare sempre più ampio. In Spagna, ad esempio, la Federcalcio ha versato 500 milioni ai club, per coprire parte del costo del lavoro: in Italia si farà lo stesso?

NORME SPECIALI E SCOMMESSE – Inoltre, viene chiesta l’introduzione di norme speciali in campo tributario e contabile, oltre all’autorizzazione per la ricerca di nuovi introiti tramite il mondo delle scommesse sportive.

REVISIONI SU STADI E TV – Infine, le ultime richieste sono a lungo termine: la prima riguarda la revisione della legge sugli stadi, per renderla più agevole; la seconda invece, riguarda la Legge Melandri, quella dei diritti tv, che per il momento rimangono garantiti, nonostante lo stop.

Fronte interno ed esterno

Inoltre, i club di Serie A dovranno lavorare sia all’interno che all’esterno delle proprie traiettorie. La prima opzione riguarda i tagli degli stipendi ai calciatori, al momento contrari al vaglio di quest’ipotesi; la seconda, invece, riguarda lo stanziamento di un fondo di 3 miliardi da parte della FIFA, accantonato in passato da Gianni Infantino.

Il calcio italiano impara a fare i conti: saranno lunghi tempi di discussione, per il momento fuori dal campo.

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