15 Giugno 2012

FOCUS – Meglio un Giovinco oggi o un Longo domani?

Il credo del mercato estivo nerazzurro è quello dell’abbassamento dell’età media e del tetto ingaggi, il tutto cercando di spendere il meno possibile. Abbiamo già visto come basta che l’Inter metta gli occhi su un giocatore che questo venga soffiato dalle squadre con più liquidità a disposizione. Si sono cercate alternative e molte sono quelle che si stanno valutando anche ora ma forse non si realizza la grandezza del potenziale che l’Inter possiede già in rosa.

VINCITORI SILENZIOSI – Nell’anno in cui la prima squadra interista ha concluso il ciclo di vittorie, con Zanetti che per la prima volta dopo 7 anni non ha alzato nemmeno un trofeo, le giovanili dell’Inter hanno vinto di tutto, in tutte le età. Spicca il gruppo della primavera, vincitrice della Next Generation, successo che ha lanciato Stramaccioni sulla panchina dei grandi. Un gruppo capace di vincere anche lo scudetto, dimostrando di essere la miglior “cantera” italiana e europea. Giovani che il nostro allenatore conosce molto bene, validi, alla ricerca di fiducia per poter esplodere definitivamente. Tanti begli ovetti pronti a diventare galline corpose da cui attingere future uova d’oro.

MERCATO CONFUSO – Sarebbe la scelta più rischiosa, come del resto quella di affidare la squadra a Stramaccioni, ma anche quella meno parsimoniosa e più interessante. Ma malgrado i proclami sembra essere la meno considerata dalla società nerazzurra che invece è lanciata nel disperato tentativo di rifare suo un giocatore lasciato partire con troppa facilità e ora diventato molto costoso: Mattia Destro. Per lui si parlano di milioni, tanti, forse troppi, insieme a giocatori validi, forse troppo. Perchè valutare Longo, un attaccante diverso da Destro, come pedina di scambio lontanissima dal valore di Destro, è una follia. Longo rappresenta l’attaccante esterno che Stramaccioni sta cercando per la sua Inter, Destro è invece il perfetto sostituto di Milito, non certo una punta disposta al sacrificio sulla fascia. Stesso discorso merita la trattativa per Giovinco, per cui, oltre che la solita somma di milioni, si aggiungono le contropartite di Jonhatan, Juan Jesus e Coutinho. Addirittura 3 giocatori, uno per ruolo, più molti milioni, per un solo giocatore. Tra le contropartite anche un baby fenomeno, dello stesso ruolo di Giovinco, quel Coutinho che tanto ha ben impressionato Stramaccioni e che abbiamo tanto rimpianto dopo averlo visto fare magie in Spagna. Possibile dunque che per fare acquisti si debba sacrificare quanto di prezioso abbiamo tra le mani? Non è possibile che ad essere pregiati siano soltanto i giocatori delle altre squadre. Quando si sentono le cifre, viene davvero da chiedersi se Moratti è preso per “lo scemo del villaggio”, Zamparini chiede più di 7 milioni per Silvestre, mentre il Real Madrid ne offre 5 per Maicon. Gli ottimi rapporti con le altre società sembrano valere solamente quando il buon Massimo regala, nel vero senso della parola, i propri giocatori alle squadre in difficoltà, magari pagando anche la buonuscita e parte dell’ingaggio. Tutto questo per avere in cambio opzioni su eventuali cessioni, valide come un contratto scritto su un tovagliolino di carta, come le trattative di Lavezzi e Isla hanno ben dimostrato.

SCELTA CHIARA – Rifondazione non significa soltanto spendere milioni, soprattutto se si sono fatte delle buone scelte a livello giovanile. Rifondazione si attua anche scegliendo di credere nei giovani che si hanno in casa, promuovendoli in prima squadra, dandogli fiducia anche dagli spalti. Se invece si preferisce delle uova già pronte, non si parli più di grandi successi delle giovanili, si getti alle ortiche l’ottimo lavoro fatto con la primavera, nella speranza di non ritrovarsi un domani a dover rivendere mezza squadra delle giovanili per riacquistare un giocatore che era già nostro.