26 Agosto 2014

FOCUS – Una settimana di tempo per non ripetere gli errori del passato!

Focus mercato Inter: Ausilio è al lavoro per completare la rosa


La prima stagione di Walter Mazzarri sulla panchina nerazzurra era considerata da tutti come un’annata di transizione: troppi  infatti erano stati gli ostacoli sulla strada del tecnico toscano. La campagna acquisti indubbiamente deficitaria della scorsa estate, il cambio di proprietà concretizzatosi  nel corso del campionato e la presenza in rosa di ben otto calciatori in scadenza di contratto, rappresentavano delle oggettive difficoltà che l’ex allenatore del Napoli era chiamato ad affrontare.

Sia all’interno della società che tra gli addetti ai lavori era chiaro come il vero “anno zero” sarebbe stato quello che sta per cominciare; una stagione nella quale l‘Inter sarà chiamata a confrontarsi con una competizione europea, cercando allo stesso tempo di qualificarsi per la prossima edizione della Champions League. La partecipazione della Beneamata alla massima competizione continentale viene considerata da tutti come la “conditio sine qua non” per dare nuova linfa al progetto Thohir e dunque alla nuova Inter di matrice indonesiana.
Per centrare un obiettivo così ambizioso però era necessario rinforzare la rosa a disposizione di Mazzarri, nel tentativo di ridurre quel “gap” che separava i nerazzurri da Juventus, Roma, Napoli ed in parte Fiorentina.

Chiamato dunque a svolgere un compito non certo semplice, Piero Ausilio ha risposto presente, realizzando finora una buona campagna acquisti a costi contenuti. Se l’acquisto di Vidic è ascrivibile al mercato di gennaio, in questa sessione sono invece stati piazzati diversi colpi intelligenti e di qualità come i vari Dodò, M’Vila, Medel e Osvaldo: calciatori graditi da Mazzarri ed in grado di rinforzare la compagine nerazzurra in tutti i reparti. Allo stato attuale però la campagna di rafforzamento della Beneamata è incompleta: a mancare è infatti quel tassello che da tutti era stato individuato in tempi non sospetti come l’acquisto essenziale per consentire all’Inter di compiere quel definitivo salto di qualità che tutti auspichiamo di realizzare: vale a dire una seconda punta di un certo livello.

Dopo la cessione di Botta in prestito al Chievo gli attaccanti a disposizione di Mazzarri restano solamente Icardi, Palacio e Osvaldo, troppo pochi per chi come l’Inter è chiamata quest’anno a competere su tre fronti.
E dire che nessuno meglio della stessa società nerazzurra ha vissuto sulla propria pelle le difficoltà di disputare l’Europa League con una rosa ridotta. Nella stagione 2012-2013 sulla panchina sedeva Andrea Stramaccioni e l’Inter poteva contare in avanti sui soli Milito, Cassano e Palacio (più il giovane Livaja). Nel mese di gennaio si cercò di mettere una toppa con l’acquisto di Tommaso Rocchi (cedendo Livaja all’Atalanta nell’ambito dell’operazione Schelotto), salvo poi dover assistere all’infortunio di Milito a febbraio e all’emergenza continua in attacco che ci costrinse a terminare la stagione con l’ex attaccante della Lazio come punta centrale. Anche allora non ci voleva certo un oracolo per capire che con un Milito acciaccato, praticamente assente nel mese di gennaio per continui problemi al ginocchio, non sarebbe bastato il solo Rocchi per completare il reparto avanzato dell’Inter di Stramaccioni. La storia di quella stagione è nota a tutti, e siccome la fortuna è cieca ma la sfortuna spesso ci vede benissimo, il Principe si infortunò gravemente in quel San Valentino maledetto per tutti i tifosi interisti (contro il Cluj) e il duo Marco Branca-Piero Ausilio pagò il salatissimo conto di scelte sbagliate già in partenza.

Iniziare questa stagione con il solo Palacio come seconda punta di ruolo, un Trenza che si avvicina ai 33 anni, reduce da un Mondiale e con un serbatoio di energia sicuramente ridotto rispetto agli scorsi anni, non solo sarebbe un rischio, ma un vero e proprio errore da segnare con la matita blu, un dejavù che ci si augura di non dover rivivere.
A quest’Inter non serve una riserva di Palacio, ma un calciatore che possa entrare in concorrenza con l’argentino per un posto nell’undici titolare. Per poter però centrare un colpo del genere serve  operare delle cessioni ed è proprio qui che si tocca un tasto storicamente dolente per la società di Corso Vittorio Emanuele: cedere in casa nerazzurra sta diventando un’impresa titanica e questa difficoltà ormai atavica sta finendo per bloccare anche il mercato in entrata.

La speranza è quella di riuscire a piazzare Guarin negli ultimi giorni di mercato, operando altresì quell’acquisto nel reparto avanzato che possa farci realmente competere per la conquista del terzo posto.
Due stagioni orsono Ausilio era presente, ha vissuto in prima persona sia l’acquisto di Rocchi che l’imbarazzante vicenda Carew, ed è proprio da quelle esperienze negative che deve trarre insegnamento.
“Non commettere gli errori del passato” deve essere il mantra di Ausilio nell’ultima volata di mercato, perché se da un lato qualche saggio diceva che “l’esperienza è quella cosa utile che non serve a niente”, è pur vero che “sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico”.

di Nunzio Corrasco