1 Ottobre 2014

FOCUS – Meno alibi, più personalità!

Inter-Cagliari 4 giornata serie a

Inter-Cagliari 4 giornata serie a

Dopo la pesante sconfitta rimediata contro il Cagliari, nell’ambiente nerazzurro è calato un clima di grande sconforto e pessimismo, sentimenti giustificati se si considera l’imbarazzante prova fornita dalla Beneamata domenica pomeriggio. I primi 45′ del match hanno rappresentato con ogni probabilità il punto più basso della gestione Mazzarri: l’Inter infatti è stata surclassata da una squadra che fino a quel momento aveva racimolato solo 1 punto in 4 partite.

Ciò che preoccupa di più i tifosi non è tanto il risultato in sé, quanto l’atteggiamento mostrato dalla squadra: la poca cattiveria ed il poco mordente messi in campo nella sfida contro gli isolani non possono lasciare indifferenti una tifoseria che si aspettava e si aspetta ancora il salto di qualità mentale dall’Inter di Mazzarri. Nella scorsa stagione il tallone d’Achille della compagine guidata dall’ex allenatore del Napoli è stato la mancanza di continuità: l’Inter 2013-2014 era in grado di fornire prestazioni di alto livello contro le big del campionato, salvo poi perdere tantissimi punti contro le cosiddette piccole. Nelle prime 5 giornate di questo campionato il copione della scorsa stagione è  sembrato ripetersi con sinistra puntualità: se infatti si considera il valore degli avversari incontrati, gli 8 punti conquistati finora sono davvero pochi rispetto a quanto era lecito aspettarsi.

Guardando però il bicchiere mezzo pieno si può sicuramente notare come il campionato sia solo all’inizio ed il tempo per trovare la quadratura del cerchio non manca di certo. Per poter avere però un’idea più chiara sulla stagione che ci aspetta e per poter valutare al meglio l’operato del nostro allenatore è assolutamente indispensabile mettersi d’accordo una volta per tutte sul valore della squadra a disposizione di Mazzarri e di conseguenza sugli obiettivi da centrare. “Lasciamo che il futuro dica la verità e giudichiamo ciascuno secondo le proprie opere ed obiettivi”: questo aforisma del fisico serbo Nikola Tesla racchiude al meglio ciò che ogni tifoso interista dovrebbe fare da qui fino al termine della stagione.

Stabilire degli obiettivi da raggiungere è fondamentale nella vita come nello sport: se tutti siamo d’accordo sul fatto che Piero Ausilio ha costruito una rosa di ottimo livello nel corso del calciomercato estivo, andando ad acquistare tutti calciatori funzionali al progetto di Mazzarri, allora poi non si può continuare a sostenere che la rosa messa a disposizione del tecnico toscano non è adeguata per raggiungere il terzo posto. Se infatti ad inizio campionato era lecito considerare il raggiungimento del gradino più basso del podio come un obiettivo molto complicato da centrare, guardando al valore delle avversarie è doveroso cambiare giudizio. In un campionato italiano così mediocre, nel quale Juventus e Roma dominano incontrastate ed il livello delle altre compagini si è livellato verso il basso, la prima vera Inter di Thohir può tranquillamente arrivare terza.

La squadra nerazzurra non può temere un Milan che vanta a centrocampo calciatori di livello tutt’altro che invidiabile quali Poli, Muntari e De Jong. Non può temere una Fiorentina che ha già perso per buona parte della stagione Rossi ed ha un Gomez in condizioni imbarazzanti (quando non è infortunato); infine l’Inter può giocarsela con un Napoli (che pur essendo forse complessivamente superiore) ha in questo momento come pilastro del centrocampo Gargano (sì quel Gargano che ha fatto disperare i tifosi della Beneamata). Dunque la rosa costruita da Ausilio è assolutamente idonea per competere con le altre e lottare fino alla fine per un posto in Champions League ed anzi, se il Napoli di Benitez dovesse fallire, i favoriti diventeremmo senza ombra di dubbio noi. Per questo è arrivato il momento di sgomberare il campo da alibi e giustificazioni di qualsiasi tipo: la rosa è stata costruita per competere e dunque deve essere in grado di farlo. D’altronde come diceva lo scrittore statunitense Jordan Belfort: “L’unica cosa che si frappone tra te e il tuo obiettivo è quella stronzata di storia che racconti a te stesso sul motivo per cui l’obiettivo non si può raggiungere”.

Inter-Cagliari 4 giornata serie a

P.S. Oggi è il compleanno del nostro Mister, il miglior augurio che possiamo fargli è quello di regalarsi e regalarci un’Inter nuovamente competitiva!

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