Inter o Juve? Da Trapattoni e Lippi a Conte: quando per gli allenatori non conta la bandiera

Antonio Conte Zhang sembra aver deciso su chi puntare il prossimo anno per ridurre il gap di distanza con la Juventus. E' Antonio Conte il primo nome sulla lista dei desideri del nuovo patron nerazzurro: 15 milioni a stagione più una campagna acquisti milionaria gli strumenti per convincere l'ex tecnico della Nazionale a sposare il progetto nerazzurro. Zhang sarebbe pronto ad incontrare Abramovich per liberarlo dal Chelsea e per pagare l'eventuale penale che Conte dovrebbe sborsare per rescindere il contratto fino al 2019 con i Blues. Una bomba che ha creato parecchio scalpore dalle parti della Torino bianconera, soprattutto per il passato dell'attuale tecnico dei Blues, sia come giocatore che come allenatore con la Juventus. Nella carriera da calciatore professionista, Conte ha legato il suo nome a quello della società bianconera: in tredici stagioni, con 295 presenze e 29 gol, è diventato il simbolo della squadra per tenacia e grinta. In bianconero ha vinto cinque campionati di serie A e tutte le competizioni Uefa, tranne la Coppa delle Coppe. Le due strade si sono incrociate nuovamente nel 2011 quando Conte si è seduto sulla panchina dei bianconeri. La musica non è cambiata: campione d'Italia per tre anni consecutivi, oltre a due Supercoppe vinte nel 2012 e nel 2013. Il 29 marzo 2013 prima di un Inter-Juve l'ex tecnico della Nazionale affermò questo in conferenza stampa: "Io sulla panchina dell'Inter? Mai dire mai. Sono un tifoso della Juve, ma se dovessi allenare l'Inter mi comporterei allo stesso modo, perché sono un professionista". Ed ecco che i tifosi nerazzurri sognano il grande sgambetto ai rivali di sempre. Conte non sarebbe però il primo allenatore a passare da una sponda all'altra. Prima di lui altri grandi allenatori si sono seduti su entrambe le panchine. Giovanni Trapattoni E' l'allenatore italiano più vittorioso a livello di club e per molti è considerato uno dei tecnici più rappresentativi del calcio italiano. Trionfatore prima con la Juventus e dopo con l'Inter. Dopo un'esperienza non del tutto positiva con il Milan, Giampiero Boniperti lo chiamò sulla panchina bianconera dove vinse immediatamente lo scudetto, ottenendo nell'occasione il record di punti nei campionati italiani a 16 squadre, assieme alla Coppa Uefa. In 10 anni di Juventus il bottino è di 6 scudetti, 2 Coppe Italia, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Uefa, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa Intercontinentale. Nell'estate del 1986 fece ritorno a Milano, sponda Inter. Nella stagione 1988-1989 condusse l'Inter dei Record al suo 13° scudetto: la formazione totalizzò 58 punti su 68 disponibili e si laureò campione con 5 giornate di anticipo. Nel 1991 lascia l'Inter con una Coppa Uefa e ritorna alla Juve, con cui alzerà nel 1993 un'altra Coppa Uefa prima di salutare la società bianconera definitivamente nel 1994. Marcello Lippi Adorato dai tifosi bianconeri, un pò meno dai tifosi nerazzurri. Marcello Lippi ha vissuto certamente due esperienze diverse sulle panchine di Inter e Juventus. La chiamata della squadra bianconera arriva nell'estate del 1994, proprio per sostituire Giovanni Trapattoni e si rivela subito una scelta azzeccata: al termine della stagione arriva il 23° scudetto per la Juventus, il primo trionfo per Lippi in carriera da allenatore. E' l'inizio di un quadriennio di successi in Italia e in Europa che si concluse nel 1998 con altri due scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane, una Champions League, una Supercoppa Uefa e una Coppa Intercontinentale. Nel 1999 Lippi passa all'Inter: nonostante una rosa che annovera Baggio, Ronaldo e Vieri, non riesce a replicare i successi ottenuti in bianconero. L'ambiente nerazzurro è ostile nei suoi confronti e Moratti il 3 ottobre 2000, dopo la sconfitta sul campo della Reggina per 2-1, è costretto ad esonerarlo: una scelta causata anche dall'eliminazione scottante dai preliminari di Champions League per mano dei modesti svedesi dell'Helsingborg. Come successo per il Trap, anche Lippi torna alla Juve nell'estate del 2001 e al termine della stagione riuscirà a strappare proprio ai nerazzurri il tricolore nel giorno del famoso 5 maggio. Alberto Zaccheroni Il 22 ottobre 2003 Zac è ingaggiato dall'Inter per sostituire Hector Cuper: nel corso della stagione riuscì a condurre i nerazzurri alla qualificazione in Champions League, ma un mese più tardi rassegnò le proprie dimissioni. Nel 2010 dopo 3 anni di stop, torna ad allenare e prende il posto di Ciro Ferrara sulla panchina della Juventus: una stagione fallimentare con la squadra bianconera che chiuderà il campionato al settimo posto con 55 punti. Roberto Mancini Come Conte anche Roberto Mancini direbbe si ai rivali. Ecco le sue parole di qualche giorno fa rilasciate alla Stampa: "Io alla Juventus? Spesso i miei amici bianconeri me l'hanno chiesto. Direi di si, perché sono un professionista". Dopo l'addio dai colori nerazzurri dello scorso 8 agosto, Mancini è ancora senza squadra e la Juventus lo tiene in considerazione per il dopo Allegri. A dirla tutta il Mancio e la Juventus sono stati già molto vicini: dopo l'esperienza con il City e Galatasaray, l'ex tecnico nerazzurro è stato vicino ai bianconeri nell'estate 2011 dopo le dimissioni di Conte ma la Juventus, dopo diversi colloqui, decise di puntare tutto proprio su Massimiliano Allegri. Josè Mourinho Diversamente dai suoi colleghi, Josè Mourinho ha da sempre messo in chiaro la sua decisione in caso di un'offerta bianconera. Ecco le parole dello Special One nel 2011: "Io sono il tipo di persona che si dedica forse troppo alla sua squadra. Non potrei mai allenare la Juve dopo aver vestito la maglia dell'Inter". Non serve aggiungere altro.

Inter o Juve? Da Trapattoni e Lippi a Conte: quando per gli allenatori non conta la bandiera

Raffaele Caruso - Autore

Josè Mourinho

Autore:Raffaele Caruso

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