29 Dicembre 2020

Lukaku: “Prima di venire all’Inter già pensavo al feeling con Lautaro. In campo mi sento un leader. E su Mourinho…”

L'attaccante belga ha parlato a 360 gradi della sua esperienza a Milano

E’ sempre più il leader di questa Inter e lo sta dimostrando a suon di gol. Romelu Lukaku ha siglato in questa stagione ben 15 reti, tra campionato e Champions League e vuole continuare a trascinare la sua squadra. In una diretta Zoom, come riportato da Voetbalmagazine, ha parlato della sua stagione e dell’esperienza in nerazzurro.

AMBIZIONI – “Scendo in campo sempre per vincere. C’è molta differenza tra il calcio italiano e quello inglese. Dal punto di vista tattico ho imparato molto, ora so che non posso sbagliare il posizionamento in campo”.

PRIMA PUNTA O SECONDA – “Mi piace giocare in verticale. Spesso mi sono trovato in azioni pericolose a partire da più lontano: posso superare l’avversario con un dribbling e sfruttare la mia velocità. In Nazionale ho dovuto modificare il mio stile di gioco”.

Lukaku Inter

Romelu Lukaku, Getty Images

LA LULA – “Prima di venire all’Inter ho visto diverse partite e vedevo sempre Lutaro solo davanti. Ho pensato che se avessimo trovato il giusto feeling potevamo fare molto male agli avversari. A volte è in giornata lui e altre volte io. Se accetti questo è sicuramente un fattore positivo”.

LEADER – “In campo penso che c’è bisogno di un leader come me, così come Vidal, Barella e Sanchez. Solo con una certa mentalità puoi trasmettere segnali alla squadra e ribaltare le partite”.

SU MOURINHO – “Mi ha insegnato a migliorare nel collettivo e a fare più pressing. Guardate quello che sta facendo ora con Kane…”

Lukaku Inter

Romelu Lukaku, Getty Images

SU ROBERTO MARTINEZ – “Ha fatto tutto il possibile per migliorare il mio gioco spalle alla porta, sia in nazionale che con l’Everton. A 20 anni avevo ancora molto da imparare, ma ho capito subito che se mi fossi allenato su quell’aspetto, avrei fatto ciò che volevo in partita”.

TRA I TOP 5 IN EUROPA – “Ho avuto la fortuna di diventare un professionista molto giovane. Quando sei da 11 ad alti livelli, è facile poi battere i record. Se guardo gli ultimi 5 mesi, devo ammettere che mi sento tra i top 5 attaccanti in Europa”.

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