16 Agosto 2020

Inter-Shakhtar, parla Conte: “Non penso al successo personale, ma alla bacheca del club”

Le dichiarazioni del tecnico nerazzurro alla vigilia della semifinale di Europa League

Domani alle 21 l’Inter si giocherà una delle sfide più importanti nel suo recente passato, la prima semifinale europea dalla storica annata del Triplete. Anche se non si tratta di Champions League, l’occasione è ghiotta: Conte ed i suoi uomini affrontano lo Shakhtar Donetsk per giocarsi la finale di Europa League, in programma a Colonia.

Ecco, dunque, le consuete dichiarazioni della vigilia di Antonio Conte: “Lo Shakhtar è una squadra pericolosa, piena di talenti. Nonostante il cambio del tecnico sono rimasti competitivi, a riprova che la struttura della società è molto buona. Hanno sempre giocatori di qualità, magari non molto conosciuti a livello mediatico, ma pericolosi e forti. Castro sta facendo un gran lavoro, merita i complimenti per come fa giocare la sua squadra”.

“Sono felice che si sia anche il presidente Steven Zhang, la sua presenza è un valore aggiunto per tutti noi, ci sprona a fare meglio. Paura? Questa parola non deve essere presente nel vocabolario mio e dei miei calciatori. Abbiamo rispetto dell’avversario, ci siamo preparati bene e vogliamo arrivare in finale”.

Conte ha poi proseguito: “Non ci sentiamo i salvatori della patria perché siamo l’ultimo club italiano rimasto in competizione. Noi abbiamo fatto il nostro percorso, senza mai guardare quello che facevano gli altri. Se dovessimo vincere il trofeo sarei contento per il club, non per me stesso. Conta la bacheca del club che decide di assumermi, non quella personale. Il mercato? Ci stiamo giocando il finale di stagione fino all’ultimo e di questo devo ringraziare la rosa che ho a disposizione per quello che ha fatto dopo il lockdown. Parlare id mercato adesso sarebbe inopportuno”.

Su Alexis Sanchez, neo acquisto a titolo definitivo infortunatosi nel finale di gara col Bayer Leverkusen: “Non poterlo impiegare mi spiace molto, mi priva di un’arma e un talento fondamentale. Dovremo chiedere maggior sacrificio alle punte rimaste ora, abbiamo poche alternative: o Esposito o inventarci qualcosa che abbiamo provato per una eventuale emergenza”.

 

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