15 Maggio 2021

Lautaro: “Eriksen un maestro, Brozo non ha testa. Conte? Vuole sempre migliorare”

Il centravanti argentino in una lunga e divertente intervista con Romelu Lukaku

Lautaro Martinez (@Imago)

E’ uscita questa mattina l’attesissima intervista di Lautaro Martinez e Romelu Lukaku rilasciata ai microfoni di Dazn. I due attaccanti hanno ripercorso i momenti più importanti della stagione che ha riportato il club alla vittoria di uno scudetto dopo 11 anni, raccontando alcuni retroscena all’interno dello spogliatoio. Dalla bizzarra personalità di Brozovic, all’eliminazione dalla Champions League che ha portato Antonio Conte a ripensare atteggiamento e modulo della sua Inter. Ecco le parole pronunciate dal Toro:

AVVIO DI STAGIONE – “Era importante iniziare il campionato vincendo e lo abbiamo fatto. Poi abbiamo sistemato tutto e abbiamo iniziato a lavorare su qualche dettaglio”.

LUKAKU – “Quando lui è arrivato io ero qui già da un anno, abbiamo parlato tanto e tante ore di come uno giocava e come l’altro si muoveva. Lì è iniziato tutto l’affetto che portiamo in campo. E la prima cosa che mi ha detto che con lui avrei fatto tanti gol”.

HAKIMI – “Un personaggio importante, il mister lo ha messo in strada subito (ride, ndr). Era disorientato all’inizio, ma ora è diventato importante. Si allena bene, sta attento, impara l’italiano e sta crescendo”.

SVOLTA SCUDETTO – “Dopo la sconfitta con il Milan e l’uscita di Champions abbiamo cambiato molto la forma di pensare e l’atteggiamento in campo”.

CONTE SQUALIFICATO – “Questa è un’altra in cui lui era fuori a Torino. Ha chiamato il team manager, ha parlato con il viva voce alla squadra nell’intervallo per svegliarci, lo ha fatto anche contro Benevento e Fiorentina”.

Lautaro Inter

Lautaro Martinez (@Getty Images)

DERBY DI RITORNO – “La prima partita l’avevamo persa, poi li avevamo eliminati in Coppa Italia, mancava la bella”.

DIFESA – “Importante, è la base, credo che da lì inizia tutto. Da noi inizia la pressione, da loro l’attacco. Noi siamo contenti, perché ci devono salvare e lo fanno quasi sempre”.

DARMIAN – “Si allena sempre bene, è positivo, destra o sinistra, giocherebbe anche in porta. Avere ragazzi come lui è importante in una squadra”.

ERIKSEN – “Un maestro”.

BROZOVIC – “Non c’ha testa, senza testa. E’ un fenomeno, è bravo, intelligente, importante per la squadra”. 

CONTE – “Perché è il migliore di tutti? Perché ogni giorno vuole migliorare. Anche adesso che abbiamo vinto, lui continua ed è carico. Dà più indicazioni a me, al 20′ parla con me e al 30′ con Lukaku. Nel secondo tempo l’arbitro dà il recupero e lui continua a urlare: ‘Dai che è iniziata la partita’, e subito finisce”.

SCUDETTO – “Pensavo che saremmo arrivati tutti più vicini alla fine, non con questa differenza. E’ un’emozione incredibile, per me era la prima volta, sono sempre stato secondo”. 

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