10 Agosto 2017

Vecino: “Sarri l’uomo della svolta. Qui per fare bene, magari come Cambiasso…”

Passioneinter.com ha seguito in diretta la live chat di Matías Vecino con i tifosi dell'Inter

Giornata di presentazioni in casa Inter: oggi sarà la volta di Matías Vecino, fortemente voluto dalla società nerazzurra, che ha deciso di pagare la clausola rescissoria pari a 24 milioni di euro pur di mettere l’ex Fiorentina a disposizione di Luciano Spalletti.

Passioneinter.com ha seguito live le sue parole durante la presentazione social riservatagli.

IDOLI E TATTICA –“Come uruguaiano seguo altri giocatori della mia nazionale, ho visto il Chino Recoba, lui è stato uno dei già forti di questi ultimi anni, lo seguivo molto. Ho parlato con lui, ho giocato con lui in Uruguay, è stato uno dei primi a chiamarmi quando ha saputo che arrivavo qui. Lui aveva un magnifico piede che gliela faceva mettere dove voleva. Poi è arrivato a 38-39 anni ed usava solo il piede. I prossimi anni saranno i migliori perché si arriva a un certo punto di esperienza in cui sono cresciuto a livello fisico, tattico. Joao Mario, già quando ci ho giocato contro mi ha dato un’ottima impressione. Sa fare tutto sulla trequarti . Il mio esordio è stata bellissima giornata, soprattutto perché abbiamo vinto, c’erano tanti tifosi. So che la squadra ha tanti tifosi, sarà una spinta in più. Ho giocato come mediano, da mezzala, ma anche dietro alla punta però non qui in Italia. Mi piace arrivare in area quando c’è l’opportunità e quando ci sono gli spazi, ma deciderà il mister dove devo giocare. Seguivo sempre chi giocava nella mia posizione. Mi piaceva Veron così come Zidane“.

SOPRANNOME – “I compagni mi chiamano Mati, Matias.”

INTERISTA PREFERITO – “Penso Zanetti, per quello che ha rappresentato all’Inter, non solo come giocatore. Voglio dare il massimo e migliorarmi, la pressione c’è sempre, ovunque vai. Io stesso ho la pressione di voler fare bene. Sono in una grande squadra, questo è una grande responsabilità. Quando ho scoperto che l’Inter mi voleva ero felicissimo, era una opportunità unica per la mia carriera, avevo l’ansia di voler chiudere in fretta. Borja Valero?  È stato il giocatore con cui sono stato di più qui in Italia, quando sono ritrovato alla Fiorentina era già qui, mi ha aiutato molto fuori e dentro al campo, ho imparato tanto da lui, sa stare molto bene in campo e si adatta a tante soluzioni. Può giocare ovunque, è molto intelligente, sa cosa fare in ogni momento. Io ero sempre di guardarlo.

SOCIAL – “Ho solo profili su Twitter e Facebook”

EREDE DI CAMBIASSO? – “Lui ha fatto molto bene qui, è stato importante, spero di fare almeno un po’ di quello che ha fatto lui, sarebbe una grande cosa. Io cerco di adattarmi ad ogni situazione, faccio quello che richiede la giocata e quello di cui ha bisogno la squadra. Giocare a San Siro sarà un’emozione clamorosa Io poi iniziai a giocare a calcio a cinque anni. Prima giocavo più avanti, un po’ trequartista, un po’ attaccante, poi ho iniziato a giocare più indietro e in Italia ho trovato la collocazione attuale. Volevo l’8, ma ce lo aveva già Jovetic…Rappresentiamo tanti tifosi, quindi per noi è una responsabilità andare in campo, sapendo che non giochiamo solo noi, ma che dietro c’è tanta gente. Spero di essere all’altezza per rendere orgogliosi tutti i tifosi.”

SPALLETTI – “Mi ha colpito come insegna il calcio, poi la sua tranquillità, ti fa capire subito cosa fare in campo, se saremo bravi a seguirlo potremo fare grandi cose perché siamo una buona squadra. Sono abituato ad uscire con la palla. Ognuno ha la propria posizione, ma poi bisogna esercizi bravi a vedere dove c’è lo spazio libero, come puoi trovare una soluzione per il compagno. Se c’è mobilità è più facile uscire con la palla da dietro, altrimenti diventa difficile”.

INIZI NERAZZURRI – “E’ andato tutto bene, io e Mauro parliamo la stessa lingua, quindi è normale che si socializzi di più, con lui come con Ansaldi, Medel. Aspetto con ansia il derby. La partita più bella dell’anno, quella che tutti vogliamo giocare, mi immagino uno stadio pieno, magari con una nostra vittoria. L’Inter è una squadra fortissima, per i giocatori che aveva e per i risultati. Ho sempre trovato difficoltà, era sempre difficile portare a casa i punti e ora che sono qui spero che possiamo far sentire ancora così le squadre. Una squadra come NOI non può mancare in Europa, ma non mi piace parlare di obiettivi, è il lavoro in campo poi a portare a ottenere dei risultati, dobbiamo seguire il mister, abbiamo una buona squadra con giocatori importanti. Quando ti chiama una squadra così importante non devi pensarci troppo, le motivazioni si capiscono solo guardando la maglia, è una grandissima opportunità per me, una sfida che ho voluto accettare”.

SUBITO INTER-FIORENTINA – “Sarà speciale per quello che ha rappresentato per me la Fiorentina, mi ha portato in Italia, mi ha aiutato a crescere. Quando c’è stata la notizia mi allenavo lì, ma ero vicino a vestire questa maglia”.

LA SVOLTA TATTICA – “Ad Empoli ho trovato Sarri che mi ha messo nella posizione giusta, lì la svolta nella mia carriera. Sono tornato alla Fiorentina cambiato. L’anno all’Empoli mi è servito tantissimo. Faccio un po’ di fatica a parlare di me stesso. Sono un giocatore di squadra, metto tutto quello che ho a disposizione dei compagni, faccio tutto quello che posso fino all’ultimo minuto”.

 

NUOVA CASA – “Penso che comprerò una casa vicino allo stadio”.

TEMPO LIBERO – “Mangiare e divertirmi. Cosa mangio? L’asado. Qui a Milano ci sono buoni ristoranti, molti sudamericani. L’alimentazione comunque è molto importante, all’inizio bisogna abituarsi a mangiare le cose giuste, poi scatta un automatismo. Prima alla Play Station giocavo di più, ora l’ho regalata al mio fratello più piccolo. Quando giocavo mi schieravo titolare, ovviamente!”

SALUTO FINALE – “Un saluto a tutti voi, grazie per le domande che mi avete fatto, ci vediamo presto”.

VECINO A MILANO