19 Dicembre 2017

Moratti: “Icardi è una grandissima punta. Non rileverò il 30% da Thohir ed a gennaio serve…”

L'ex presidente nerazzurro ha parlato a margine della presentazione del libro di Italo Cucci
moratti appiano

L’ex numero uno dell’Inter, Massimo Moratti, è stato il protagonista della presentazione del libro di Italo Cucci. Il volume, infatti, è stato dedicato proprio allo storico e vincente presidente nerazzurro, al padre Angelo e a tutta la famiglia Moratti. Intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24, ha parlato di presente, passato e futuro nerazzurro: vittorie e retroscena della sua presidenza, un commento sull’Inter di oggi ed una previsione sul futuro assetto societario.

FUTURO INTER –  “Sono molto ottimista, quello con l’Udinese è stato un incidente di percorso. Ciò che la squadra ha fatto sino ad ora, ha tutte le prerogative di chi può far bene da qui in avanti. Dalla mia, posso tramandare pazienza e passione, la cura per ciò che si fa. Chi c’è adesso all’Inter mi sembra che abbia queste caratteristiche. Non so se l’Inter si muoverà nel mercato di gennaio, ma sarebbero utili un difensore centrale e un attaccante, per il resto la squadra è già rodata”.

DESTINO SOCIETARIO – “Mio padre mise le radici per le vittorie che arrivarono in seguito, il libro di Italo Cucci racconta bene tutto ciò, anche a livello fotografico. Racconta bene lo spirito familiare che investì l’Inter con la nostra famiglia. Adesso è difficile trovare qualcosa di simile. Ora il calcio ha una struttura che rende impossibile replicare ciò che noi facemmo a livello familiare. Gli Zhang sono imprenditori e sono titolari di un’azienda, e loro si sono comunque interessati in prima persona alla storia dell’Inter. Se rileverò il 30% dell’Inter da Thohir? No, lo venderà direttamente alla famiglia Zhang”.

TRATTATIVA ETO’O – “Si, è vero che quando arrivò all’Inter offrii il caffè ai giornalisti che seguirono la trattativa. Ricordo che era tarda notte e bisognava festeggiare insieme”.

ICARDI – “Ha dei movimenti che mi ricordano quelli delle punte degli anni ’60 o ’70. Però nonostante questo è un attaccante moderno, che vede la porta ed è molto bravo. Ha poi un carattere che gli permette di non sentire le emozioni del pubblico, e questo è un grandissimo vantaggio”.

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