6 Maggio 2019

Mourinho spiega le tattiche di Inter-Barcellona: “Arrivavamo prima negli spazi lasciati scoperti”

In una vera lezione di tattica lo special one è tornato a raccontare la storica notte del 2010, quando i nerazzurri sconfissero il Barcellona per 3-1

Un tuffo nel passato fa sempre bene. L’Inter di Mourinho ha scritto la storia recente della società milanese, diventando leggendaria e praticamente inarrivabile. Tra i tanti successi e vittorie arrivate in quel magio anno è da incorniciare il modo in cui è stato battuto il Barcellona dei fenomeni al Meazza all’andata della semifinale. Per spiegare come sia stato possibile non si poteva chiamare in causa uomo migliore che lo Special One. L’allenatore portoghese ha, infatti, spiegato dettagliatamente ai colleghi di Marca le tattiche di quella sera.

Ecco alcuni passaggi della lezione tenuta da Mourinho: “Durante la partita abbiamo avuto un posizionamento diverso in relazione ai movimenti dei giocatori del Barcellona e a seconda delle nostre difficoltà e possibilità. Era un andata/ritorno con l’andata in casa e sapevamo che il ritorno era ancora più difficile da giocatore. In alcuni momento abbiamo portato Pandev più interno e Eto’o più vicino a Milito, occupando la zona centrale come fossimo a rombo e per avvicinarci più a Diego. Con Messi abbiamo iniziato ad analizzare la partita, cercando di anticipare il problema. Messi aveva la libertà di andare in diverse zone del campo. La nostra decisione era cosa fare quando Alves si alzava e Messi andava al centro. Con Zanetti su Messi, Alves avrebbe avuto via libera sulla fascia destra. Pandav andava a giocare quasi come terzino per risolvere la situazione. C’era una combianzione di idea, ma basicamente non bisognava lasciare giovare Messi. La stampa usava la parola gabbia perché non abbiamo giocato uomo a uomo, ma ognuno era responsabile di ogni posizione in cui sarebbe andato Messi. A parte questo dovevamo essere compatti. Loro hanno avuto molto più possesso di palla di noi e dovevamo essere forti su questo, lasciandoli girare palla senza fargli creare tante azioni da gol.

“La seconda parte del piano – continua la spiegazione Mou – era come fargli male, perché dovevamo vincere la partita e segnare. La strategia era nel momento di recuperare palla. Loro erano molti aperti con i due terzini alti e lasciavano spazi. Il nostro obiettivo era di mandare giocatori in questi spazi lasciati liberi dai terzini. Maicon è stato fenomenale attaccando questi spazi, contro giocatori che conosceva molto bene. Poi dovevamo attaccare gli spazi dove i centrali di difesa erano esposti. Loro erano molto bravi a pressare e chiudere tutti gli spazi quando perdevano palla. Loro non erano bravi a coprire gli spazi vuoti e noi avevamo persone veloci ad arrivare in queste posizioni. Andando veramente forte con 3-4 giocatori nella transizione ha funzionati. Abbiamo lavorato più vicino e abbiamo avuto più opportunità di segnare il quarto gol dopo il 3-1. Eravamo totalmente in controllo. Nella situazione del secondo gol avevamo tanti giocatori pronti ad attaccare gli spazi vuoti. Avevamo la giusta ambizione e mentalità per arrivare prima.”

http://redazione.passioneinter.com/mercato/news-mercato-mercato/dalla-francia-inter-torna-di-moda-il-nome-di-di-maria/

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