21 Ottobre 2018

Le PAGELLE del derby Inter-Milan: è sempre Mauro Icardi a scrivere la storia. Asamoah irriconoscibile

Brilla ancora de Vrij in difesa, bene Vecino che questa volta "non la prende" ma "la mette" per Icardi

I GIOCATORI

HANDANOVIC 6 – Non è mai chiamato in causa realmente, sul gol annullato a Musacchio non è perfetto. Rischia (tantissimo) solo sul cross sbagliato di Rodriguez.

VRSALJKO 6 – Il terzino croato copre bene ma davanti non è mai pericoloso nei primi 45′. Nel secondo tempo non cambia la sostanza: si fa vedere un po’ di più ma non è incisivo

SKRINIAR 6 – Gara senza grandi affanni nel primo tempo. La difesa poi regge bene ed Higuain non tocca il pallone nemmeno una volta.

DE VRIJ 6.5 – In difesa non lo saltano mai e rischia di trovare pure il gol del vantaggio che solo l’incrocio dei pali gli nega. Altra prestazione maiuscola dell’olandese

ASAMOAH 5 – Forse la peggiore prestaziome del ghanese da quando è a Milano. Davvero troppi errori, è quasi irriconoscibile.

VECINO 6,5 – Non è al 100% della forma e si vede: alla lunga però viene fuori e diventa il centrocampista box to box di cui ha bisogno Spalletti. E l’assist finale per Icardi è perfetto.

BROZOVIC 6,5 – Il croato va in affanno nei primissimi minuti di gioco quando sbaglia alcuni palloni banali, poi si riprende. Nel secondo tempo è mostruoso

POLITANO 6 – L’esterno italiano non incide quasi mai. Tenta il gol con un azione personale che si spegne a fondo campo.

NAINGGOLAN 6 – La sua partita dura solamente 27 minuti e nel tempo in cui è in campo è il primo a pressare quando ce n’è bisogno.

–> dal 28′ Borja Valero 6.5 – Lo spagnolo entra con il compito di sostituire Nainggolan e riesce a dare palloni importanti.

PERISIC 6 – Il croato si “sbatte” più che nelle ultime uscite e si vede: Calabria non ha mai vita facile.

–> dal 70′ Keita 6 – Entra ma non incide mai.

ICARDI 7 – Il gol annullato è da opportunista puro, ma Guida ferma giustamente per fuorigioco. Sulla imbucata di Borja Valero viene chiuso bene da Romagnoli, ma il movimento è da vera punta. Il gol all’ultimo è l’apoteosi “dell’essere serpentesco”: un gol che manda il Diavolo…in inferno!

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