19 Novembre 2011

Paolillo: “La Lega inizi a pensare ai problemi seri. Lotito dovrebbe autosospendersi”

intervista paollilo

L’amministratore delegato e direttore generale dell’Inter, Ernesto Paolillo, ha in giornata di venerdì espresso dichairazioni abbastanza forti e precise nei confronti della Lega Calcio, rea innanzitutto secondo il dirigente nerazzurro di occuparsi di problemi di scarsa rilevanza e tralasciare di contro questioni più importanti. Così riporta le sue parole l’agenzia Ansa: C’é una sempre più diffusa richiesta da parte delle società di cambiare il presidente per averne uno focalizzato solo sulla Lega, nella prossima assemblea vedremo cosa pensano anche gli altri club, ma è urgente che la Lega cominci a discutere dei problemi seri del calcio e non, come ha fatto per per un anno in maniera confusa e deprimete di diritti tv, e adesso delle Noif. Ieri – continua Paolillo – ho contestato a Beretta di aver convocato d’urgenza un consiglio per affrontare una materia di competenza dell’assemblea al solo fine di ottenere più facilmente la maggioranza, e di avere cambiato l’ordine del giorno per parlare solo del caso Lotito“.

E proprio su Lotito si polarizza l’attenzione di Paolillo. Quest’ultimo infatti aveva già nella giornata di giovedì, in occasione dell’assemblea di lega avenzato la richiesta di sospensione al presidente della Lazio dalla carica di consigliere federale: “Lotito non può rappresentare la Lega di Serie A – spiega Paolillo – e sarebbe stato di buon gusto da parte sua autosospendersi in attesa dell’esame della riforma dell’art.22 delle Noif

La riforma dell’articolo 22 delle Noif (Norme organizzative interne federali della FIGC) sarebbe secondo Paolillo “un gesto ad hoc per il presidente della Lazio Claudio Lotito“, e poi spiega: “All’improvviso quello che ‘e accaduto a Lotito ha reso urgente l’intervento della Lega per affrontare la riforma dell’articolo 22, mentre questo tema avrebbe dovuto essere oggetto di una discussione più ampia. Sarebbe stato molto più di buon gusto non affrontare ora e con questa urgenza la riforma, che così rischia di perdere peso e diventare un provvedimento ad hoc“.