10 Luglio 2014

FOCUS – Il passaggio del testimone: da Zanetti a Ranocchia

Ranocchia Capitano: il difensore umbro è pronto a raccogliere l’eredità di Zanetti

di Nunzio Corrasco.

Mentre il tifo nerazzurro si divide (come spesso accade) e dibatte animatamente sulla nuova maglia e sul rivisitato logo, la società di Corso Vittorio Emanuele sta cercando di portare avanti il mercato in entrata, nel tentativo di regalare a Walter Mazzarri quei rinforzi necessari per completare una rosa al momento deficitaria in molti reparti.

Il ritiro di Pinzolo è ufficialmente iniziato nella giornata di ieri ed il tecnico toscano, intervenuto oggi in conferenza stampa, ha praticamente annunciato una decisione importante, attesa da molto tempo: il nuovo Capitano della Beneamata sarà con ogni probabilità Andrea Ranocchia. Al momento infatti, a dividere il calciatore umbro dalla fascia che per quasi un ventennio è stata indossata da Zanetti, è esclusivamente la firma su quel contratto che legherebbe per sempre Andrea ai colori nerazzurri. L’eredità lasciata da Zanetti è sicuramente molto pesante, non solo per tutto ciò che il Capitano ha saputo regalarci dentro il rettangolo di gioco, ma soprattutto per quello che Pupi ha rappresentato fuori dal prato verde.

Zanetti è stato sempre un esempio di sportività, di correttezza, di professionalità, di attaccamento alla maglia, insomma un modello per tutti i giovani calciatori, un esempio da seguire. Ha incarnato nel migliore dei modi “l’essere interista“, ha indossato la maglia nerazzurra come se fosse una seconda pelle ed ha vissuto il mondo Inter come una vera e propria famiglia, dimostrando il proprio amore verso la Beneamata non solo con le parole, ma soprattutto con i fatti. L’argentino ha vinto con l’Inter tutto quello che c’era da vincere, ha collezionato record su record, è stato il calciatore con più presenze nella storia del club milanese; tutto ciò può bastare per comprendere quanto raccogliere l’eredità di Zanetti possa essere complicato per qualsiasi calciatore.

L’esperienza di Andrea Ranocchia con la maglia dell’Inter è stata caratterizzata da numerosi alti e bassi. Nel gennaio scorso c’è stato forse il momento più basso della sua carriera interista: il difensore umbro sembrava infatti sul punto di andare al Galatasaray di Roberto Mancini, era ai margini del progetto tecnico di Walter Mazzarri ed aveva perso completamente la fiducia da parte dell’ambiente nerazzurro. Quando il trasferimento ad Istanbul sembrava essere ormai chiuso, l’operazione è saltata; da quel momento Andrea ha sfruttato le possibilità che, complici squalifiche e infortuni nel reparto difensivo, il tecnico toscano gli ha concesso, diventando un punto fermo nell’undici titolare. Il corteggiamento della Juventus e di Antonio Conte, suo grande estimatore, è continuato in questi mesi, ma Ranocchia ha deciso di legarsi all’Inter e di raccogliere il testimone di Zanetti.

D’altronde il difensore italiano ha tutti i requisiti per essere il nuovo capitano della Beneamata, senza far rimpiangere chi quella fascia l’ha indossata con grande orgoglio per tantissimi anni. Ranocchia è arrivato all’Inter quando nella rosa nerazzurra c’erano quasi tutti i reduci del Triplete, ha respirato l’aria di uno spogliatoio vincente, ha capito nel corso della sua permanenza a Milano cosa significa difendere i nostri colori, cosa significa essere interista e per questo può trasmettere ai nuovi compagni l’orgoglio di giocare per questo glorioso club. Probabilmente Andrea si è reso conto che vincere all’Inter è speciale, conquistare uno scudetto con la maglia nerazzurra vale molto di più dei tanti campionati che potrebbe vincere nella Torino bianconera. Essere il Capitano dell’Inter è un privilegio e sarà proprio Andrea, salvo clamorose sorprese, a indossare la fascia e a guidare i suoi compagni verso un nuovo ciclo, si spera ricco di successi come quello vissuto dal suo predecessore.