1 Marzo 2014

Roma-Inter termina 0-0: pareggio giusto, e manca ancora un rigore…

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Chi si attendeva un’Inter attendista pronta a ripartire in contropiede, è rimasto deluso. I nerazzurri nei primi 10 minuti prendono le misure alla Roma, che riesce a rendersi pericolosa con Ljajic prima su un calcio di punizione respinto dai pugni di Handanovic, poi con una giocata del numero 8 giallorosso che mette i brividi alla difesa nerazzurra: il suo cross rasoterra però non è preda di nessun attaccante giallorosso e attraversa tutta l’area interista. La reazione nerazzurra è affidata alla coppia d’attacco: prima Icardi prova a rendersi pericoloso ma viene ostacolato fallosamente da Benatia, ma Bergonzi non fischia il calcio di rigore a favore dei nerazzurri. E’ Palacio poi a rendersi pericoloso con un colpo di testa. Al 32′ gol annullato giustamente alla Roma per posizione irregolare di Mattia Destro. E’ l’ultimo sussulto di un primo tempo più nerazzurro che giallorosso. Gli uomini di Mazzarri costruiscono buone trame ma non riescono a trovare l’ultimo passaggio, l’imbeccata giusta che possa favorire la coppia Palacio-Icardi e così il primo tempo si conclude sul risultato di 0-0. La seconda frazione si apre con la Roma che cerca di aumentare il ritmo della gara, costringendo l’Inter ad abbassare, pericolosamente, il suo baricentro. Il miglioramento della fluidità di gioco giallorossa è dovuta anche e soprattutto all’ingresso di Pjanic al posto di Ljajic. Mazzarri risponde inserendo Hernanes al posto di Alvarez: cambio che riporta un centro equilibrio in campo, tant’è vero che non vi è alcuna traccia di occasioni da rete. La prima palla gol della ripresa capita al 29′ sui piedi di Pjanic, che trova sulla sua strada uno straordinario Handanovic. L’Inter, in evidente affanno, prova a sfruttare le ripartenze, ma a regnare è l’imprecisione dei passaggi dei nerazzurri, che rendono vano ogni tentativo di contropiede. Al termine di un secondo tempo al di sotto delle aspettative, la gara termina a reti inviolate, sancendo un pareggio che, per quanto visto in campo e nonostante i 17 punti di differenza in classifica, appare piuttosto giusto.