25 Ottobre 2020

Sconcerti: “L’Inter non giocherà mai bene, ma è la squadra più adatta a vincere il campionato”

Mario Sconcerti ha analizzato la gara contro il Genoa dell'Inter di Antonio Conte

Mario Sconcerti, noto giornalista, ha analizzato il match di ieri sera tra Genoa e Inter sulle pagine del Corriere della Sera. Ecco le sue parole sulla gara e sui punti di forza e debolezza della squadra di Antonio Conte: “L’Inter forse non giocherà mai veramente bene, ma continua a sembrarmi la squadra più adatta a vincere il campionato. Perché ha tante partite in cui andrà oltre per selezione naturale. Questa di Genova è un esempio evidente“.

Non ricordo una parata di Perin, ci sono stati pochi colpi di bel calcio, ma tutta la partita è andata via via sempre più nelle mani dell’Inter. In un campionato come questo, dove non esiste il fattore campo, l’anno scorso contò per 26 giornate, dove perdere è più normale, l’Inter ha possibilità fisiche, tecniche e individuali imperfette ma molto vaste. Qualcosa accade sempre quando hai la possibilità di far entrare Barella e Hakimi dopo un’ora, Darmian è il tuo quinto giocatore di fascia e naturalmente hai Lukaku per attaccante“.

Non è troppo importante giocare, conta far passare il tempo e trovare una rima, anche una sola. Il resto viene da solo. L’Inter perde pochissimo, da quando c’è Conte solo 5 volte in 43 partite di campionato. E nessuno, tranne il Napoli, si è davvero rinforzato tra le squadre migliori. Il Milan lo aveva fatto a gennaio. Infatti Lazio e Atalanta hanno già perso due volte, anche chi gioca buon calcio ha difficoltà a trovare continuità“.

Pesano molto più del solito gli impegni europei perché aggiungono disordine tra giocatori che vivono ormai dentro lo stress del Covid, preoccupati dal loro stesso dover stare insieme per forza. Un sospetto reciproco continuo. È questa entropia liberata che può portare vantaggio all’Inter, a un metodo malinconico ma esatto come quello di Conte. L’Atalanta ha invece sintomi che rischiano di essere quasi grammaticali: quando si vince in Champions e si perde in campionato, a volte si è alla fine di un ciclo, si trova concentrazione solo nei grandi momenti“.

Inutile dare colpa al turnover. C’è stato, ma non è una scelta. Sono necessità. Il punto non è cambiare, è quando gli altri titolari non sono all’altezza. Di nuovo tutto torna. Meglio una macchina tozza che non accelera ma nemmeno si ferma. È il miglior modo di procedere nel deserto del virus. A meno che la Juve non trovi la sua perfezione e il Milan la mantenga. Nel frattempo guarderei all’Inter con meno pregiudizi“.

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