14 Agosto 2018

Spalletti domatore e capobranco: ecco perché all’Inter le teste calde non fanno paura

Il tecnico toscano ha sempre tirato il meglio dai calciatori più complicati da gestire

Con l’arrivo di Keita Baldé, oltre alla casella degli extracomunitari in rosa, l’Inter ha riempito anche quella delle teste calde rimasta a disposizione. Luciano Spalletti, oltre a Radja Nainggolan, dovrà trovare il modo migliore per gestire anche il caratterino del senegalese. Il feeling tra i due sembra però già esserci, come dichiarato dallo stesso ragazzo che ha sottolineato l’importanza del tecnico toscano nella scelta nerazzurra. Per quanto riguarda il belga, invece, non ci dovrebbero essere problemi. I due hanno lavorato benissimo a Roma e possono vantare un grande rapporto sul piano umano.

Come riferisce La Gazzetta dello Sport quest’oggi, Nainggolan e Keita hanno un passato esuberante sul piano del comportamento globale, quello che unisce campo e vita. Sembra che Spalletti abbia già domato un tipino puntuto come Marcelo Brozovic, fra l’altro arrivato in ritiro adesso tirato come mai; ma più che un domatore, l’allenatore è un leone con maggior ferocia. Che guarda fissi gli altri e li piega alla disciplina del capobranco. Una sottomissione che non dura troppo — le leggi e le ambizioni dello spogliatoio non consentono obbedienza eterna — ma quanto basta per provare a costruire, insieme, il tempo del successo immediato.

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