24 Ottobre 2018

Suarez: “Mi aspetto una partita combattuta, tifo per un pari. La mia Inter più forte di quella del Triplete”

Mundo Deportivo ha intervistato l'ex attaccante di Barcellona e Inter in vista della sfida tra le due squadre in programma questa sera

In occasione di Barcellona-Inter, Mundo Deportivo ha intervistato in esclusiva Luis Suarez in qualità di doppio ex: “Mi aspetto una partita molto combattuta. Vedo un’Inter migliorata, che sta progredendo da un mese a questa parte e un Barcellona in un momento non molto brillante ma generalmente superiore all’avversario. La cosa bella del calcio e della Champions è che il risultato è aperto”.

Il passaggio dal Barcellona all’Inter: “Kubala era alla fine della carriera e veniva da un grave infortunio. Il pubblico, invece di essere felice di avere entrambi, si mise dalla parte di uno o dell’altro. Questo influì al momento di andarmene, si creò una situazione antipatica. L’Inter mi voleva, al Barcellona andavano bene i soldi dopo il cambio dello stadio e c’era questa situazione di cui ho parlato. Fu un trasferimento record, 25 milioni di pesetas”.

Il cammino europeo delle due squadre: “Il Barca ha una squadra per andare lontano, anche per vincerla. Non vedo un solo favorito, ma il Barcellona è uno dei tre-quattro club che possono farlo. Non penso si ripeterà ancora il Real. L’Inter invece torna nel torneo con la missione di crescere come squadra e andare più avanti possibile. Per chi tiferò? Ho giocato tanti anni da entrambe le parti, ho il cuore per tutti e due. In una squadra mi sono fatto uomo, nell’altra ho vinto due Coppe Campioni. Mi sta bene un pari e le due squadre qualificate”.

La forma della squadra nerazzurra: “Devono porsi l’obiettivo di migliorare come squadra. La miglior qualità è il collettivo, il gruppo. L’Inter è forte in tutti i reparti, anche se chiaramente il Barcellona è superiore in mezzo al campo. Spalletti ha un buonissimo portiere, una buona difesa e un riferimento offensivo in Icardi. E’ migliorato, fa gol, è pericoloso. Fa parte del gruppo dei migliori attaccanti del mondo, anche se sotto il livello di Messi e Cristiano Ronaldo”. 

Su Skriniar: “E’ un difensore molto forte. Rapido, forte nella marcatura, sa attaccare, anticipa, gioca bene e non commette falli. Essendo un centrale è molto importante. Con lui non si sbaglia. Può giocare in ogni squadra del mondo”.

La Grande Inter e quella del Triplete: Quando sono arrivato in nerazzurro venivo dal Barcellona, uno squadrone con Kubala, gli ungheresi… L’Inter era solo una squadra italiana, più o meno come le altre, però a livello internazionale salimmo alla ribalta in quella generazione, con ​​​Mazzola, Burgnich, Facchetti, Picchi, Corso, Peirò. Vincemmo molto, due Coppe Campioni e due Intercontinentali. Ci fu continuità. E’ sbagliato dire che fossimo una squadra difensivista: su 50 partite, 49 le dovevamo giocare all’attacco perché eravamo la Grande Inter. Quella del Triplete fu una grande stagione, ma non ci fu continuità. Per questo credo che noi fossimo superiori. Me lo dicono anche per strada”.

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