10 Gennaio 2012

IL PUNTO SULLE AVVERSARIE – Juventus: 17^ giornata

intervista conte

Lecce-Juventus o Juventus-Lecce? Lecce come Torino, certo non si è giocato sotto la Mole Antonelliana dopo aver pranzato con un piatto di bagna cauda ma poco ci mancava. La curva salentina diserta amaramente un impegno così prestigioso come la sfida con la Vecchia Signora proclamando lo sciopero del tifoso contro gli aumenti del costo del biglietto voluto dalla Società; il clima è surreale, i tifosi bianconeri per nulla esaltati dall’acquisto di Marco Borriello reagiscono stendendo lo striscione ”Borriello: mercenario senza onore e dignità”, un ”freddo” benvenuto. La partita offre davvero pochi spunti, le due squadre si presentano con poche novità in formazione, centrocampo di sostanza per il Lecce e Quagliarella come prima punta nel classico 4-3-3 per la Juventus. Pronti via e Quagliarella riporta una frattura allo zigomo che lo terrà lontano dai campi di gioco fino a fine mese, al suo posto entra Matri che non fa rimpiangere il compagno di squadra insaccando poco dopo da due passi di testa un involontario assist del portere leccese Benassi; poi è la compagine casalinga a farsi pericolosa in diverse circostanze con tentativi piuttosto velleitari. Nel secondo tempo si assiste a qualche dormita colossale di Bonucci condita dalle buone accelerazioni dei colombiani Muriel e Cuadrado ( di proprietà dell’ Udinese) ma la squadra di Cosmi non riesce a superare Buffon; l’occasione più ghiotta cade sui piedi di Pasquato ( in prestito proprio dalla Juve) che dall’area piccola spedisce fuori un invitantissimo cross, poi sarà Matri a sfiorare il raddoppio ma la bella risposta dell’ ultimo difensore salentino gli negherà la doppietta personale. Spazio anche per una protesta di Vucinic per un rigore non fischiato nei suoi confronti per atterramento in area. Insomma la Juve non ha dominato, non ha creato quella mole di gioco che ci si poteva aspettare contro un avversario ben messo in campo, Pirlo non ha brillato, Pepe e Vidal idem, in crescita costante invece Vucinic. E’ una vittoria che fa morale per l’11 di Conte che però fa capire che un po’ di brillantezza nel gioco è stata persa, però si sa, fin quando si vince basta anche il minimo scarto, l’importante, come dice sempre Zeman, è fare un gol in più dell’avversario e così è stato per la Juventus che ora volgerà il suo sguardo alla partita casalinga contro il Cagliari in attesa di assistere da spettatore interessato al derby di Milano.

Piergiuseppe Basile