22 Aprile 2020

Di Gregorio: “Handanovic per me un esempio, è un mostro. Futuro? L’Inter è casa mia, sogno di diventare il portiere nerazzurro”

L'estremo difensore, di proprietà nerazzurra, è ora in prestito al Pordenone in Serie B

Intervistato dal giornalista Nicolò Schira in una diretta sulla propria pagina Instagram, Michele Di Gregorio, portiere di proprietà dell’Inter ora in forza al Pordenone, ha parlato della sua lunga esperienza in nerazzurro. Molti i temi affrontati dall’estremo difensore, dalla prima volta alla Pinetina all’esperienza di allenarsi con Handanovic, passando per Pinamonti e Zaniolo.

LE GIOVANILI NERAZZURRE – “Quando sono arrivato all’Inter non capivo neanche l’importanza reale di quello che andavo a fare essendo molto piccolo. Abbiamo portato quel gruppo dei 97′ per tanto tempo, negli anni l’Inter è diventata casa mia. Per me la Pinetina è casa. Terminare così la trafila all’Inter, da capitano vincendo lo Scudetto è stata un’emozione incredibile. Fare il capitano è una cosa che ti dà orgoglio farlo nell’Inter che ti ha cresciuto, che per me è una famiglia, rappresenta emozioni che non si possono neanche spiegare a parole“.

LA SOCIETÀ – “Ringrazio Vecchi e Samaden, per avermi aiutato nella crescita. Quando passi dalla Primavera, ogni anno ho vissuto situazioni diverse, ma la società, Samaden, hanno voluto rimanessi un altro anno ancora, e poi l’anno successivo mi ha detto di rimanere che sarebbe stata la scelta giusta. Ho sempre sentito la fiducia di tutta la società“.

ZANIOLO E PINAMONTI – “Se mi aspettavo questo impatto? Ci ho giocato solo contro, già si vedeva che avesse qualcosa in più fisicamente e tecnicamente. Non lo conosco così bene. Pinamonti lo conosco meglio, per me è un gran bomber, vive per il gol“.

HANDANOVIC – “Sicuramente allenarsi con la prima squadra è bellissimo si respira il calcio vero. Un portiere come Handanovic è un mostro, non è di tante parole, ho cercato di rubare il più possibile guardandolo. Prima lo stimavo come portiere, come persona, una volta andato in prima squadra per me è diventato ancora di più un esempio. Per serietà, qualità. Non si spiega come vada avanti con l’età e diventi sempre più decisivo. La sua dote migliore? Mi ha impressionato a livello mentale, legge le sitauzioni in anticipo, tecnicamente è il migliore, un attacco palla come fa lui, non l’ho visto fare a nessuno“.

FUTURO – “Per me l’Inter è casa, lì dentro sono cresciuto. Ad oggi aspiro a diventare il portiere dell’Inter e fare quello che sta facendo ora Handanovic. Quello è il mio sogno. Il mio idolo? Julio Cesar. IN modo differente da Handanovic, che è più silenzioso, lui era sempre molto sorridente, molto allegro. Però, crescendo mi sono accorto di essere più vicino ad Handanovic, più freddo, sempre concentrato dopo la parata, mi ritrovo più in lui”.

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