14 Dicembre 2018

Inter-Udinese, Spalletti: “Lo spogliatoio dell’Inter è pieno di interismo. Marotta? Parlano i suoi risultati”

Alle ore 18 di oggi il mister nerazzurro ha parlato con i giornalisti per presentare la sfida contro i friulani

Archiviata con non poca difficoltà la partita contro il PSV Eindhoven, che a fronte dell’1-1 maturato ha costretto l’Inter all’eliminazione dalla Champions League, è già tempo di tornare con la testa al campionato per i nerazzurri, attesi domani alle 18 dalla sfida interna contro l’Udinese.

Luciano Spalletti ha incontrato i giornalisti in sala stampa per la consueta conferenza di presentazione del match. Passioneinter.com ha riportato qui di seguito le parole del mister. Prima di presentarsi in sala stampa, Spalletti ha risposto in diretta Facebook alle domande dei tifosi. Eccole qui di seguito.

UDINESE – “L’Udinese è una squadra forte perché lavorano andando a prendere talenti in giro per il mondo ed hanno queste caratteristiche di giocatori forti dal punto di vista fisico. Sono una squadra che gioca abbastanza chiusa e usano le ripartenze feroci e veloci che possono creare problemi a chiunque”.

NAINGGOLAN – Nainggolan sta rientrando, sta facendo buoni allenamenti per mettersi al pari degli altri ma ancora gli manca qualcosa, non è pronto per giocare dall’inizio”.

MAROTTA – “Non c’è possibilità di dare giudizi per nessuno: parlano i suoi risultati, la sua esperienza pluriennale e la sua capacità di saper stare sia dentro il palazzo sia nello stare dentro lo spogliatoio a contatto coi calciatori perché ha fatto al gavetta di quelli forti”.

Ecco invece le risposte dalla sala stampa.

CONTRACCOLPO PSICOLOGICO – “Diventa fondamentale in questi casi vedere la reazione che hanno i giocatori all’interno dello spogliatoio e negli allenamenti successivi a quella partita. Bisogna vedere come ci si confronta al dialogo su quella partita e sugli allenamenti seguenti, e devo dire che questi ragazzi meritano il sostegno dei tifosi perché hanno fatto vedere sia il dispiacere per quanto successo che la voglia di esserci per rigiocare domani sera perché sanno benissimo che quello è il primo passo, non quello che ti porta a destinazione ma quello che ti sposta da dove sei rimasto. Questo far vedere amore e appartenenza per la situazione che stanno vivendo è la soluzione a tutto”.

CRISI – “È diversa rispetto all’anno scorso, perché guardando le prestazioni ci si accorge, molto più che guardando solo il risultato. Dietro c’è un percorso su come si arriva lì e sugli episodi che lo determinano, e a me sembra molto differente, mi sembra che questi calciatori stiano lavorando nella maniera giusta. Abbiamo perso una partita dolorosa che crea difficoltà per quello che si è visto anche per i tifosi, però poi come ho sentito dire in altri casi siamo usciti da questa competizione per differenza reti agli ultimi 10 minuti. La squadra secondo me ha fatto bene al di là di quella reazione un po’ nervosa dopo aver preso lo 0-1. La squadra meritava di vincere, ha creato molte opportunità, è chiaro che poi però un risultato così fa una grande differenza. Ai sorteggi però nessuno ci dava una possibilità di passare il turno, poi invece l’abbiamo portata fino agli ultimi 10 minuti. Dovevamo fare di più, però non mi sembra che sia il caso di demolire quanto questa squadra ha fatto in questo anno e mezzo. Mi sembra ci sia la volontà, per come è stato trattato il risultato, di andare a demolire quanto creato. Invece quello rimane lì, e per questo motivo questi calciatori meritano il sostegno dei tifosi”.

CAMBIARE QUALCOSA – “Dipende da dove siamo partiti. Lei dice che siamo a 14 punti dalla Juventus, però siamo partiti a 29 l’anno scorso, così come a 25 dal Napoli e 24 dalla Roma. Dal settimo posto in classifica, con tutti che dicevano che l’Inter non avrebbe assolutamente passato il turno. Poi è chiaro che abbiamo perso questa partita, e per come ci eravamo preparati la possibilità di giocare l’ultima gara era possibile passarlo il turno, avendo fatto un grande girone. Ora quindi c’è un po’ di delusione, però noi non dobbiamo ribaltare niente di quanto fanno fino ad adesso, perché come dicevo prima abbiamo lavorato e abbiamo costruito un tragitto da portare avanti. Deve essere un percorso da portare avanti su quello su cui ci stiamo basando adesso. Io non vedo differenza con gli avversari da dover andare a ribaltare tutto nelle partite dove non abbiamo vinto. Per quanto mi riguarda è giusto continuare a tenere d’occhio il mirino puntato su di me, non sui calciatori, perché loro stanno facendo quello che devono fare. Hanno fatto vedere anche in questo caso di voler andare a lavorare in questa direzione per il comportamento avuto. I calciatori, statene certi, prenderanno in esame quello che è successo e rimarranno tutti sul carro a lavorare per i nostri obiettivi”.

MAROTTA – “È un professionista importante che sicuramente darà il suo contributo. Ha esperienza per potersi confrontare con il palazzo dove poi si vanno a creare le regole per il calcio in generale e sa stare anche dentro lo spogliatoio, essendo partito da lì anche con me. È chiaro che noi eravamo nelle migliori condizioni, perché tutti i professionisti che già lavoravano nell’Inter mi hanno messo a disposizione tutto ciò che serve per lavorare con qualità ed efficienza, quindi le sue caratteristiche si vanno a sommare per andare ancora più in là”.

SUPERARE I MOMENTI NO – “Io non conosco ricette particolari se non quella di lavorare in modo corretto, venendo presto a preparare l’allenamento e vedere i giocatori coinvolti col calcio che vogliamo proporre. Ho visto un allenamento fatto benissimo oggi, con tocchi in velocità e qualità. La squadra è pimpante a livello muscolare, sono questi i risultati più importanti. È un ricostruire quelle piccole cose che ti rimettono in movimento”.

CRITICA PEGGIORE – “Mi sembra che qualcuno abbia usato il piede di porco, però sono critiche che se fatte nella maniera giusta diventano anche costruttive. Non è che ci si può aspettare molto da quella che può essere una critica dei tifosi delle altre squadre. Anche tra di voi c’è chi tifa per un’altra squadra anche se viene ad analizzare le nostre partite. Noi sappiamo quello che dobbiamo fare e dove può arrivare una critica corretta nella quale c’è da prendere anche qualcosa andando ad usarla, se fatta in maniera civile”.

POLITANO – “Secondo me sono tanti i calciatori cresciuti. Lui in queste ultime partite ha fatto bene, mostrando di essere un calciatore completo che sa fare tutta la fascia. Sa attaccare, difendere, fare assist. Se avesse più fisicità sarebbe sicuramente un top player europeo, però se continuerà a far vedere le sue qualità diventerà un giocatore molto importante. Poi ce ne sono anche altri che sono cresciuti, che sempre secondo me sono diventati calciatori interessanti per avere un mercato importante”.

PAROLE MAROTTA SU DI LUI – “Io mi sarei sentito in discussione anche passando il turno, perché quando alleni l’Inter puoi non sentirti in discussione quando vinci una partita, ma poi c’è subito l’analisi da fare se quello che stai portando avanti è abbastanza o si può fare di più. Per quanto mi riguarda il giorno che avremo più tempo vi racconterò la mia carriera che mi ha portato ad allenare l’Inter, se ne trovano di storie belle da raccontare. Quando uno ti vuol dare supporto ti viene a dire: “Ti aiuto, ti voglio bene e sei mio amico ma ti aiuto perché da solo non ce la fai”. Viene quindi più ad ammalarti di quello che vorresti insinuare. Di conseguenza non ho problemi ad affrontare questo tipo di situazioni”.

6 SCONFITTE TRA CAMPIONATO E COPPA – “Io guardo più che altro quello che fa la squadra e come gioca, non i numeri. Guardo come ha perso contro il Tottenham, contro la Juventus, come ha pareggiato col PSV e trovo che abbia un comportamento corretto. Trovo anche che siamo riusciti ad abbassare il gap con dei risultati o differenze che c’erano l’anno scorso nel confronto con altre squadre. È salito l’equilibrio del campionato, ed eccetto la Juventus tutti hanno diversi problemi. Ciò che è importante è raccontarsi le cose giuste nello spogliatoio, perché poi ottimismo o pessimismo derivano da come fai apparire le cose, e noi sappiamo come farle apparire perché quello che abbiamo fatto è sotto gli occhi di tutti. Tutti i giorni si fanno analisi e confronti. C’è un risultato che ci disturba, però noi abbiamo lavorato nella maniera corretta e state tranquilli che dentro lo spogliatoio dell’Inter ci sono moltissimi interisti. Lo spogliatoio dell’Inter è pieno di interismo. Quello è fondamentale per riuscire a rimettere in carreggiata la squadra”.

CHIARIMENTO PAROLE MAROTTA SU DI LUI – “Le parole di Marotta fanno piacere, però quando vedo che mi arrivano i messaggi di sostegno mi dà fastidio. Mi dicono di non mollare, ma cosa devo mollare? Io le soluzioni le trovo dentro di me, ci sono già passato. Sono entrato in alcuni spogliatoi a fare l’allenatore di squadre che avevano perso 13 partite di fila. Fa piacere se qualcuno vuole supportarti, però allo stesso tempo, involontariamente, ti dice anche che da solo non ce la fai. Stai attento ad andare a chiedere aiuto, perché ricevi anche quest’altro messaggio. E questo è quello che fa più danno di tutti”.

ASAMOAH – “In momenti come questo gli si dice quello che si diceva prima, che non è stando con le mani sulla testa che si rimette a posto ciò che è avvenuto prima. Lo si risolve affilando gli scarpini, mettendoci un nodo in più perché non ti scivolino nel contatto col piede e facendo due scatti più forti dell’avversario. Andando a rendersi conto di quello che è avvenuto ci si prende le responsabilità per metterlo a posto. Se stai lì nell’angolino e piangi per quanto successo è inutile, il pianto non porta consiglio. Ci si riprende la determinazione che serve per vestire questi colori per andare a vincere nuovamente le partite. Far compassione agli altri non è la soluzione per tirar fuori un lavoro fatto bene. Per me un lavoro fatto bene è lasciare la situazione meglio di come era prima, e lui deve fare un lavoro fatto meglio di quello che lo ha preceduto per essere tranquillo con sé stesso”.

NAINGGOLAN – “L’avevamo detto che non lo avremmo usato col PSV. Domani è una situazione migliorata, ha qualche allenamento in più ma è sempre a rischio perché ha avuto un infortunio serio e quindi vanno fatte queste valutazioni. Domani ho qualche calciatore in più a disposizione perché non ci sono le limitazioni della Champions, quindi abbiamo la rosa quasi completa che ci permette di scegliere anche dove andare a mettere le mani durante la partita”.

RISPOSTE DOMANI – “Il grado di difficoltà è sempre quello, se il massimo è 10 domani è 10. Affrontare le squadre del nostro campionato è sempre difficile: le guardi in una partita e pensi che non avrebbero scampo  se le affronti giocando bene, poi invece te la trovi con un’altra forza e mentalità e tu non riesci a metterci tutto perché magari ti va di traverso il primo episodio. Quindi bisogna entrare con una determinazione feroce perché quello che ci è successo nelle ultime partite ci ha insegnato che basta un dettaglio per ribaltare tutte le tue sicurezze. Dobbiamo andare a vincere la partita perché ne abbiamo bisogno”.

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