2 Maggio 2020

Pagliuca: “Quando arrivò Lippi all’Inter io e Simeone sapevamo che il nostro destino era segnato”

L'ex portiere nerazzurro si è raccontato in una lunga intervista a TopCalcio24

Gianluca Pagliuca, leggendario portiere da 592 presenze in Serie A, ha parlato ai microfoni di TopCalcio24, raccontando diversi aneddoti sulla propria carriera e raccontando la propria visione sul calcio moderno.

Pagliuca ha rievocato, senza paura di esporsi, uno dei momenti più delicati degli anni ’90: il tristemente famoso Juve-Inter del 1998 e le sue conseguenze: “Io e Simeone protestammo moltissimo, così come Zamorano e Bergomi, e era chiaro che non era andato giù a molti, Lippi in primis. Il mio destino era segnato. L’anno dopo quando venne mandato via Gigi Simoni e si sapeva già sarebbe venuto Lippi, era già scritto che gli epurati saremmo stati io e Simeone. Mi diede molto fastidio perché non fu una scelta tecnica, tra me e Peruzzi non c’era differenza in quel periodo, anzi, evidentemente non gli stavo simpatico. Non usò la ragione per il meglio della squadra e infatti i risultati si sono visti. Da che io ricordo, storicamente l’Inter ha sempre avuto grandi portieri, adesso ha Handanovic che è fortissimo”.

“Eredi? Al momento considero nettamente Donnarumma il miglior portiere italiano. Ci sono tanti buoni portieri, come Gollini e Sirigu. A me piacciono i portieri poco reclamizzati, come quello del Verona, Silvestri. Meret per me è molto pubblicizzato, quella categoria di portieri che viene dipinto più forte di quello che è. Musso per l’Inter? A me non fa impazzire, troppo discontinuo. Mentre Radu già lo vedo meglio come post Handanovic”

Pagliuca ha proseguito: “Se si dovesse ripartire sono fiducioso, spero che l’Inter vinca almeno un trofeo, Conte è uno che di solito porta a casa sempre qualcosa ogni anno. Quindi ci si può togliere soddisfazioni importanti. Lautaro? Per me è fortissimo, ma se, con tutto quello che è successo, il Barcellona viene e ti porta 100 milioni sei obbligato a darglielo. Lui e Lukaku fanno una coppia perfetta secondo me. Se dovessi scegliere un sostituto direi Aubameyang”

“I calciatori ora pensano solo ai soldi, a tanti soldi. Negli anni ’80, ’90 non era così, io non andavo a vedere se mi era arrivato il bonifico in banca. Avevo troppa passione. Certo i soldi sono importanti, ma ero felice semplicemente giocando. Ora i ragazzi vogliono fare i calciatori solo per i soldi e i genitori spingono per portarli su questa strada. Una cosa che però è migliorata è che c’è molta più professionalità, soprattutto per allenamenti e infortuni. Tutto è molto più organizzato e programmato”.

 

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