12 Settembre 2017

Da Maldini a Icardi passando per Ibra: quando campioni e curve non vanno d’accordo

Gli screzi tra il capitano argentino e la curva nerazzurra sono soltanto gli ultimi di una lunga serie. Diamo uno sguardo ai casi più illustri.

Il comunicato della Curva Nord anti-Icardi, che ieri ha fatto il giro del web, ha soltanto riacceso un vecchio screzio tra il capitano nerazzurro e parte della tifoseria, avente origine in una contestazione dopo un lunch-match a Sassuolo, riscoppiato poi dopo la pubblicazione della biografia di Icardi.

Ma la lite tra l’argentino e i gruppi di tifosi è soltanto l’ultima di una cospicua lista di casi in cui il feeling tra ex idoli e supporters si è incrinato per sempre. Ecco una carrellata dei casi più famosi:

Vieri

VIERI – Nonostante la conquista del titolo di capocannoniere nella stagione 2002/03 il centravanti italiano Christian Vieri rompe definitivamente il rapporto con i tifosi; nella prima parte della stagione successiva viene continuamente contestato. Il bomber col numero 32 risponde a tono evitando di esultare a ogni gol, prima di realizzare il la centesima rete contro il Lecce, venendo incoronato da Materazzi e facendo il primo passo verso il riavvicinamento. L’Europeo 2004, però, acuisce gli attriti e, soltanto un anno dopo, Vieri lascerà l’Inter per passare all’altra sponda del Naviglio.

Cassano

CASSANO – Nello stesso periodo anche Antonio Cassano viene preso di mira dalla tifoseria romanista: sul rapporto con la Curva Sud pesano le voci di un trasferimento alla Juventus (che ha Fabio Capello in panchina, vecchio mentore del talento barese) e l’incapacità di adattamento al metodo Spallettiano. Per Cassano le strade bianconere non si apriranno mai, ma la rottura con l’ambiente lo spingerà a provare l’esperienza in Liga con la maglia del Real Madrid.

Zlatan Ibrahimovic

IBRAHIMOVIC – Nella prima stagione di Mourinho sulla panchina nerazzurra l’Inter vive un momento di palpabile tensione durante il mese di aprile, conquistando soltanto due punti in tre partite dopo l’eliminazione dalla Champions League. Durante la partita contro la Lazio la tifoseria nerazzurra inizia a fischiare Zlatan Ibrahimovic che, nei giorni successivi alla sconfitta di Manchester, già ha lanciato i primi segnali di voler lasciare la casacca nerazzurra. L’attaccante svedese realizza con rabbia il gol del vantaggio e si abbandona a un gestaccio sotto la Nord, lanciando ulteriore benzina sul fuoco.

MALDINI – Dopo l’incredibile sconfitta nella finale di Champions League 2005, a Istanbul contro il Liverpool di Rafa Benitez, il rapporto d’amore tra i tifosi del Milan e il recordman Paolo Maldini si rompe per sempre. Nel giorno dell’addio al calcio del capitano rossonero la Curva decide di non tributargli alcun omaggio, intonando anche cori in favore di Franco Baresi, da cui l’immortale numero 3 aveva ereditato la fascia di capitano, e sventolando un enorme drappo con su ricamato il numero 6, proprio quello di Baresi.

balotelli mourinho

BALOTELLI – La tifoseria interista, nella stagione del triplete, si divide sul caso Mario Balotelli, prima di trovare un comune accordo dopo la semifinale di andata di Champions League contro il Barcellona, quando il numero 45 si sfila la maglia nerazzurra e la lancia a terra in segno di disprezzo. Il gesto non verrà mai dimenticato da tutto l’ambiente della squadra meneghina.

zarate

ZARATE – L’argentino Mauro Zarate diventa idolo assoluto dei tifosi della Lazio dopo la fenomenale prima stagione in biancoceleste, condita da una prestazione fenomenale nel derby contro la Roma e dalla conquista della Coppa Italia. L’amore dei tifosi per Maurito viene anche corrisposto dal numero 10 che, dovendo scontare una squalifica, si presenta tra gli ultras a cantare. Il feeling, però, si distrugge qualche stagione dopo, al punto che la curva dedica uno striscione pesante nei confronti del calciatore: “Il campione vero è umile. Raccoglie i palloni in allenamento, non piange su Twitter, si riduce l’ingaggio, non rivendica un contratto mal valutato. Zarate Vattene“.

DONI – Cristiano Doni è l’idolo indiscusso dell’Atalanta, ma dopo lo scandalo calcioscommesse i tifosi della Dea preferiscono prendere le distanze con uno striscione che non lascia spazio all’immaginazione: “Siamo e restiamo per il calcio sano. Doni con noi hai chiuso“.

Pablo Daniel Osvaldo

OSVALDO – L’esperienza a Roma dell’attacante italo-argentino Pablo Daniel Osvaldo si interrompe a causa del rapporto con il tifo giallorosso: dopo i fischi e le critiche compare anche uno striscione pesante prima di una gara della nazionale italiana. Osvaldo risponde a tono su Twitter alimentando la tensione e disintegrando ogni speranza di riavvicinamento tra le parti.

ICARDI – Si arriva quindi a Mauro Icardi, alla contestazione di Sassuolo, alle critiche dopo la pubblicazione della biografia e, oggi, al comunicato della Curva. L’ambiente riuscirà a risanare questa rottura?

DA HANDANOVIC A ICARDI: 18 SECONDI PER ANDARE IN GOL