12 Giugno 2016

Focus – Yayamania

Focus - Yaya Toure e l'Inter, esattamente un anno dopo, continuano ancora a cercarsi. Sarà la volta buona per il tanto atteso lieto fine?

Un anno dopo, proprio come se il tempo si fosse fermato dinanzi al sortilegio del classico mago barbuto da film fantasy, l’Inter e Yaya Toure riprendono a flirtare con insistenza. A favore dell’operazione, depongono praticamente i medesimi fattori di trecentosessantacinque giorni fa: su tutti spicca il grande feeling tra il centrocampista ivoriano ed il tecnico nerazzurro Roberto Mancini, estimatore totale del giocatore e disposto a follie pur di averlo a disposizione in vista dell’attesissima prossima stagione. La volontà del giocatore, non sembra essere da meno: conclusa la sua avventura al Manchester City, dove a suon di prestazioni sublimi si è imposto come uno dei migliori interpreti al mondo del ruolo di centrocampista, pare remare con forza verso una nuova avventura e, dopo un corteggiamento lungo un anno, il “sì” ai colori nerazzurri sembra più che possibile. A deporre contro il buon esito della trattativa, è invece il lato economico della situazione,  identico impedimento dello scorso anno e attuale ostacolo capace di impedire il buon esito dell’operazione. Non è più un problema di costo del cartellino: secondo le ultime voci infatti, il City potrebbe lasciar partire il numero 42 senza pretendere alcuna somma, ma, a preoccupare gli uomini mercato interisti è più l’esoso stipendio dell’ex Barcellona, quantificabile attualmente in circa dodici milioni di euro netti. Se anche Yaya dovesse dimezzare le proprie pretese pur di sposare la causa nerazzurra, i costi rimarrebbero comunque proibitivi ed abbondantemente oltre la media percepita dagli attuali componenti della rosa interista, già prepotentemente sotto osservazione da parte delle severe regole imposte dal Fair Play Finanziario. Gli sviluppi degli ultimi sette giorni, con il passaggio della maggioranza delle quote nerazzurre alla cordata Suning, ha prepotentemente preso piede l’ipotesi di una possibile operazione congiunta tra i cinesi, via Jiangsu Suning, ed i nerazzurri, con la società asiatica che tessererebbe l’ivoriano per poi girarlo ai “cugini” nerazzurri: ipotesi possibile? Praticamente, per la stessa severità di cui prima imposta dal FPF, no. La trattativa, però, rimane comunque in piedi e con l’uscita di almeno uno dei pezzi pregiati di casa Inter l’assalto al giocatore sarebbe più che concreto ed, a questo punto, economicamente realizzabile.
Si è tanto discusso sulla possibile coesistenza tra Toure e Banega, primo botto di mercato nerazzurro e protagonista di una gigantesca Copa America con la maglia dell’Argentina dopo un’altrettanto positivo finale di stagione con quella del Siviglia: i due giocatori, pur con caratteristiche (anche e soprattutto fisiche) differenti, a rigor di logica, ricoprirebbero il medesimo ruolo di trequartista nel 4-2-3-1 voluto da Roberto Mancini e soltanto l’arretramento in linea mediana di uno dei due garantirebbe agli stessi la convivenza tra gli undici titolari. Yaya, per struttura e per quello che è stato l’andamento dell’ultima stagione, appare il candidato numero uno a ricoprire il meno dispendioso ruolo di “falso 10” dietro l’unica punta, con Banega dirottato in cabina di regia accanto a Kondogbia, dando vita ad una soluzione tecnicamente stuzzicante ma poco dinamica e poco volta al lavoro di sostegno alla line difensiva in fase di copertura. L’alternativa, invece, vede Banega dietro la punta e l’ivoriano accanto a Kondogbia nel ruolo che lo ha consacrato in quel di Manchester come giocatore di assoluto prestigio. A scoraggiare l’ipotesi è il naturale calo fisico patito dall’ivoriano, che a trentatré anni appena compiuti inizia a patire l’assenza della freschezza atletica che ne ha contraddistinto la carriera. Tutto sembra muoversi verso la più classica delle suggestioni estive in grado di reggere soltanto grazie ad un immenso lavoro tattico che Mancini sembra pronto a mettere in pratica. Il gioco, per il tecnico jesino, sembra infatti valere la candela: l’Inter dello scorso anno ha infatti patito l’assenza di qualità in mezzo al campo e l’innesto di due giocatori di quel livello, disquisizioni tattiche a parte, darebbe qualcosa in più ad una mediana troppe volte apparsa povera di brio. Yaya, inoltre, da vincente quale è sempre stato, offrirebbe tanto anche sotto l’aspetto mentale, offrendo garanzie e sostegno ad una squadra piena di giocatori vicini al salto di qualità ma non ancora pronti a garantire la continuità necessaria per scalare le gerarchie della Serie A.
Yaya e l’Inter, intanto, continuano a sfiorarsi: se sarà lieto fine, l’incantesimo lungo un anno avrà raggiunto il proprio obiettivo; se così non sarà, rimarrà un lungo flirt estivo in grado di strappare un sorriso durante le fredde serate invernali.