11 Ottobre 2018

Bergomi: “Il derby sarà una partita intrigante. Dobbiamo abituarci all’idea di un’Inter che vince senza giocare bene”

L'ex capitano nerazzurro ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine di Tuttosport
Intervistato sulle pagine di Tuttosport, l’ex-capitano nerazzurro Beppe Bergomi ha rilasciato una lunga intervista in cui ha, tra le altre cose, fatto il punto della situazione sul prossimo derby e ha detto la sua su alcuni dei temi di questo inizio di stagione nerazzurro. Queste le sue parole:
Beppe Bergomi, lei di derby ne ha giocati 44. Uno da ricordare e uno da cancellare? 

«Da ricordare sicuramente quello nell’anno dello scudetto dei record: arrivavamo dall’eliminazione col Bayern e abbiamo vinto 1-0 con gol di Serena su mio cross. Da dimenticare quello del retropassaggio finito a Verza che regalò il 2-2 al Milan». 

Il prossimo che derby sarà? 

«Una partita intrigante perché il Milan gioca un calcio efficace e riconoscibile, mentre l’Inter è una squadra molto più fisica che ha acquistato una mentalità nuova dopo aver battuto il Tottenham».  

Tra Higuain e Icardi chi prende? 

«Higuain ti fa giocare meglio, Icardi ti dà più profondità e, soprattutto in area, è micidiale». 

Spalletti vuole che Icardi giochi di più per la squadra: mission impossible? 

«Mauro le migliori prestazioni le ha fatte nelle partite importanti, soprattutto contro la Juve. Gare giocate da leader, con movimenti fatti per aprire il gioco ai compagni, quindi certe cose lui le sa fare anche se magari non palleggia bene come Higuain. Spalletti credo piuttosto gli chieda una disponibilità a leggere i momenti della partita: Mauro deve capire che, oltre al gol, bisogna saper tirare fuori anche la prestazione». 

Lui più Martinez: solo una soluzione in corsa? 

«Si può fare anche se l’Inter è stata costruita per giocare con Nainggolan dietro alla prima punta, anche se penso che in quella zona di campo servirebbe un po’ più qualità, tipo di uno Sneijder. Però è chiaro che se punti su Nainggolan devi fare un certo tipo di calcio. E se lui è quello che ti fa 12-13 gol, allora sì che risolvi tutti i problemi». 

Dovremo quindi rassegnarci all’idea di un’Inter che vinca senza giocare bene? 

«Sì perché ti rendi conto della forza dell’Inter quando ci giochi contro. Perché questa è una squadra fisica, che concede poco, senza trame di gioco riconoscibili ma tremendamente efficace. L’Inter non avrà mai picchi elevati di gioco, ma è un avversario contro cui in tanti andranno a sbattere: questa è una squadra unica nel suo genere». 

Chi sarà l’uomo derby? 

«Dico Vecino che, con i suoi inserimenti, può essere imprevedibile. Dall’altra parte invece Suso perché è la loro fonte di gioco». 

Ecco, come si ferma? 

«Quello è il problema, perché lui sa isolarsi per evitare il raddoppio. Nell’uno contro uno è difficile da arginare perché adesso ha imparato a crossare pure con il destro. Quindi per fermarlo bisogna limitargli i rifornimenti, fare in modo che possa accendersi il meno possibile».  

L’interista che più l’ha stupita? 

«Direi Asamoah perché ha dimostrato di avere una personalità incredibile. Però non può giocare sempre e va un po’ gestito». 

E quello che deve ancora dimostrare? 

«Keita. L’esterno lo può anche fare ma deve dare maggior disponibilità. Lui ha bisogno di campo e per questo lo vedo meglio come seconda punta». 

Dopo le gare con Milan, Barça e Lazio si capirà dove può arrivare l’Inter? 

«L’Inter deve consolidare quanto fatto e puntare ad accorciare la distanza da Juve e Napoli. Dovesse poi ripetere quanto fatto dalla Roma un anno fa, farebbe una grande stagione».  

Lei crede ancora che possa essere l’anti Juve? 

«Nel dirlo si mette solo pressione alla squadra. Credo piuttosto che l’anti Juve sia il Napoli perché Ancelotti sta facendo un grandissimo lavoro». 

Consigli ad Ausilio per gennaio? 

«Riuscisse a mettere ancor più qualità a centrocampo, sarebbe perfetto. D’altronde in estate avevano cercato Modric…». 

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