23 Aprile 2017

Da Gagliardini a Medel quanti errori tecnici: dove è la difesa?

L’Inter soffre continuamente la superiorità numerica della Fiorentina a centrocampo, gli attaccanti non aiutano

FLORENCE, ITALY - APRIL 22: Matias Vecino of ACF Fiorentina #8 scores the third during the Serie A match between ACF Fiorentina v FC Internazionale at Stadio Artemio Franchi on April 22, 2017 in Florence, Italy. (Photo by Claudio Villa - Inter/Inter via Getty Images)

Tre sconfitte e un pareggio: è questo il bottino nerazzurro nelle ultime quattro giornate di campionato. Un solo punto con Sampdoria, Crotone, Milan e Fiorentina, troppo poco per una squadra che dichiara di puntare alle zone alte del campionato.

La sensazione è che i cinesi di Suning, oltre a scegliere il nuovo allenatore, debbano cercare anche parecchi giocatori per avviare l’ennesimo progetto di ricostruzione. Come riporta l’analisi odierna della Gazzetta dello Sport, oltre a non reagire alle difficoltà che si presentano durante la partita e a sciogliersi di fronte al minimo problema, i nerazzurri collezionano pure un’impressionante serie di brutture tecniche che dovrebbero aprire gli occhi a chi si ostina a considerarli campioni o pseudo­tali.

Primo gol: Milic scatta sulla sinistra, D’Ambrosio e Medel ritardano la chiusura, Vecino s’inserisce e, sfruttando il fatto che Gagliardini non lo segue, va a ricevere il cross e a battere facilmente Handanovic. Secondo gol: su calcio d’angolo Astori svetta di testa, dopo un movimento tanto elementare quanto prevedibile, e si libera della blanda marcatura di Gagliardini. Terzo gol: Medel sbaglia l’uscita in pressing alto, i centrocampisti non chiudono e lasciano spazio all’inserimento centrale di Vecino, con Kondogbia e Gagliardini spettatori. Quarto gol: Babacar se ne va in campo aperto, Medel lo affronta a due metri di distanza e, in questo modo, gli concede il tiro che l’attaccante piazza sul palo più lontano. Quinto gol: la difesa nerazzurra si fa trovare sguarnita sul contropiede viola e sempre Babacar ne approfitta. In mezzo a questa galleria degli orrori c’è pure l’ingenuità di D’Ambrosio che tira la maglia di Babacar e provoca il rigore poi fallito da Bernardeschi.

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