24 Novembre 2017

Eder “cattivo” per far vincere l’Inter: 3 ammonizioni tattiche in 115′

L'attaccante italo-brasiliano non è mai partito dal 1', ma è sempre stato pronto al sacrificio

Il manifesto del sacrificio dell’Inter di Spalletti è rappresentato nel migliore dei modi da Eder Citadin Martins, 31 anni appena compiuti.

Secondo quanto riportato dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, l’oriundo riceve complimenti da tutti, ma non gioca mai titolare. In tredici gare stagionali dell’Inter ha messo insieme 10 presenze, tutte rigorosamente dalla panchina, per un totale di 115′ in campo. Il paradosso è che nel bilancio vanno messe, oltre che al gol al Torino, anche tre ammonizioni che ne fanno il calciatore più “scorretto” della Serie A (una ogni 38′) tra quelli impiegati almeno per 90′. La verità però è che quei gialli sono la sublimazione dell’uomo squadra, finito sul tabellino dalla porta sbagliata per frenare pericolose ripartenze avversarie causate dall’errore di un compagno.

Eder insomma è l’emblema dell’atleta che antepone gli interessi della squadra a quelli personali. Probabilmente essere considerato un’arma tattica da maneggiare con cura, rigorosamente a gara in corso, non lo fa impazzire di gioia. Eppure ogni volta che tocca a lui, arriva puntuale la scossa decisiva: dal rigore procurato a Bologna al derby che ha portato all’angolo dal quale è arrivato il gol vittoria, passando per il gol al Torino.

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