18 Novembre 2015

Mancini: “Dobbiamo ancora lavorare duramente, il nostro obiettivo stagionale è…”

Ampia intervista quella rilasciata da Roberto Mancini, in cui ha parlato del momento attuale dell’Inter, della sua carriera e altro ancora. “In questo momento siamo in cima alla classifica, ma è ancora una stagione lunga, difficile e molto competitiva. Dobbiamo ancora lavorare duramente per mantenere le posizioni di vertice. Il nostro obiettivo stagionale è la qualificazione […]
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Ampia intervista quella rilasciata da Roberto Mancini, in cui ha parlato del momento attuale dell’Inter, della sua carriera e altro ancora.

“In questo momento siamo in cima alla classifica, ma è ancora una stagione lunga, difficile e molto competitiva. Dobbiamo ancora lavorare duramente per mantenere le posizioni di vertice. Il nostro obiettivo stagionale è la qualificazione alla prossima Champions League, una cosa molto importante per noi — le parole del tecnico nerazzurro raccolte dal sito della Supreme Committee for Delivery & Legacy — E’ molto difficile ribaltare i destini di una stagione quando prendi una squadra in corsa. Ma quest’anno le cose sono molto diverse. E’ molto meglio quando inizi a lavorare sin dal pre-stagione con un gruppo. In estate abbiamo acquistato molti buoni giocatori; siamo però una squadra giovane, con 2-3 elementi d’esperienza. Dobbiamo migliorare molto ma sono felice dei ragazzi che ho a disposizione. Sin qui abbiamo fatto un buon lavoro e stiamo lavorando bene insieme” così Mancini riguardo alle differenze con la scorsa stagione che poi ha continuato parlando della sua storia al Manchester City“Il migliore club inglese al momento, che ha una buona occasione per vincere il campionato. Nel corso della mia esperienza lì ho aiutato la squadra a ribaltare le dinamiche del derby con lo United, era molto difficile farlo perché i Red Devils sono stati ai vertici per tanti anni e arrivare ai loro livelli era complicato. Abbiamo comprato tanti nuovi giocatori e siamo riusciti a riportare il titolo dopo tantissimi anni. Mi piace raccogliere sfide difficili e lavorare per raggiungere i miei obiettivi. Ho cambiato la storia dell’Inter nel 2006-2007 da allenatore e quelle di Sampdoria e Lazio da giocatore”.

Infine, una battuta sulle giovani promesse: “Ci sono un paio di giovani emergenti come Federico Bernardeschi della Fiorentina. Ma hanno bisogno di due o tre anni per emergere come stelle”.