22 Dicembre 2012

Inter-Genoa: le insidie di una sfida “facile”

di Giorgio Crico.

Da un lato i nerazzurri, a caccia di punti per non perdere per sempre il treno bianconero che sbuffa e corre a folle velocità dopo aver fatto sua anche la stazione intermedia di ?Campione d?Inverno?, dall’altro i rossoblù genovesi che devono cercare di uscire dalla crisi. Una crisi nera, nerissima, che ha portato il Vecchio Balordo al penultimo posto della graduatoria, al quale va aggiunta la non bella consapevolezza di non essere il fanalino di coda solo grazie alla penalizzazione del Siena.

L’esito di una partita così sembra scontato e facile: tre punti a Stramaccioni e i suoi e pacem in terris. C’è però da ricordare che, da sempre, l’armata nerazzurra incontra difficoltà scontrandosi con DelNeri, sin dai tempi, ormai lontanissimi, in cui il tecnico friulano fu uno degli artefici del Chievo dei Miracoli. L’abbottonato 4-4-2 della sortita ligure a san Siro sarà dunque piuttosto difficile da scardinare ma Eupalla pare dalla parte dell’Inter, perché il Grifone si presenterà al Meazza senza alcune delle sue pedine fondamentali: mancheranno infatti Moretti, unico e insostituibile perno della retroguardia rossoblù, e Bosko Jankovic, talentuoso attaccante/centrocampista offensivo della più antica squadra d?Italia. Il serbo, inoltre, è stato uno degli uomini di DelNeri più in forma, nell’ultimo periodo e anche uno dei tre migliori realizzatori della sua squadra. Meglio di lui, solamente le due punte titolari Borriello e Immobile, che avranno il compito di impensierire Handanovic con le loro scorribande.

Dal canto suo, l’Inter potrebbe riproporre il famoso tridente pesante composto da Cassano, Palacio e Milito, coi due ex pronti a cercare la rete (bando ai sentimentalismi!) sfruttando i suggerimenti del ?doriano dentro? Fantantonio. Avendo di fronte alle punte una linea di difesa a quattro, Strama pare stia pensando a questa disposizione offensiva per poter oliare di nuovo i meccanismi, che da un mese a questa parte si sono un po’ arrugginiti a causa di infortuni e squalifiche, e per chiudere la partita il prima possibile, garantendo poi un po’ di riposo almeno al Trenza e al numero 99, schierati già martedì in Coppa Italia.

Leggendo i nomi dei probabili quattro moschettieri genoani Sampirisi ? Granqvist ? Antonelli ? Canini, vengono alla mente due considerazioni utili: primo, la coppia centrale è imponente ma molto lenta, il rapido attacco nerazzurro potrebbe eluderne le marcature con un fraseggio rapido e corto, di cui sia il Principe, sia Palacio sono indiscussi maestri (per tacer poi del Pibe di Bari). Secondo, Sampirisi è molto giovane e, per quanto promettente, quest?anno ha già dimostrato più volte di andare in confusione tremende se ripetutamente puntato. Se Pereira lo attaccasse in continuazione, il lato destro dell’argine ligure potrebbe senz?altro crollare e consentire al Palito di servire buoni cross per i punteros nerazzurri.

A centrocampo, la Beneamata dovrebbe aver facile ragione del Genoa, poiché il reparto mediano rossoblù è in un momento di forte appannamento e non ha ancora affatto assimilato i desiderata di DelNeri. Tuttavia sarebbe sbagliato non degnare d?uno sguardo Bertolacci, perché il giovane centrocampista scuola Roma è dotato di un grandissimo dinamismo ed è molto abile a sparire per poi riapparire in zona gol: veloce e tecnico, il numero 91 del Grifone è uno dei migliori prospetti della squadra di Preziosi. Kucka è invece in una nuova fase d?involuzione: ha sempre una fisicità invidiabile, ma né Gargano e tantomeno Cambiasso e Zanetti potrebbero andare in sofferenza contro un avversario con quelle caratteristiche. L’unica incognita potrebbe essere rappresentata da Vargas: il peruviano pare più in palla, ultimamente, di quanto non mostrato a inizio stagione. Attenzione, nemmeno lui sta bene, la settimana scorsa ha semplicemente offerto la prima prestazione sufficiente da quando è arrivato a Genova, tutto qua. Il sinistro del giocatore è noto, così come la sua buona tecnica, ciò nonostante non sembra più quel temibile cursore di fascia che incuteva rispetto e timore sia a Firenze sia a Catania.

Dietro, l’Inter dovrebbe schierare tutti e tre i titolari, per garantire massima affidabilità in copertura: Borriello e Immobile, per quanto attaccanti di valore, non vengono quasi mai imbeccati correttamente dai centrocampisti e vivono battaglie continue per il possesso che spesso si procurano solo tramite lanci lunghi.

Insomma, sulla carta il Genoa sembra aver vissuto anni molto migliori e non pare particolarmente in grado di impensierire il Biscione. Questo però non dev?essere un motivo per scendere in campo molli e svogliati: la partita è fondamentale e la corsa Champions passa necessariamente anche da quei successi che paiono sempre ?scontati? alla vigilia e che alla fine non lo sono quasi mai. Una squadra ferita, in piena lotta per non retrocedere è infatti sempre pericolosa.

Un Grifone lacero e sanguinante può sempre rivelarsi in grado di infierire un?artigliata mortale come di lasciarsi andare cupamente a un?annunciata mattanza nerazzurra… Bisogna solo sperare che Strama abbia dotato i suoi degli spiedi adatti.