19 Gennaio 2018

Focus – Dall’infanzia con Icardi alla rottura del crociato: la storia di Rafinha, il brasiliano che ha scelto l’Inter per rilanciarsi

L'Inter è pronta a chiudere il secondo colpo di questo inverno: Rafael Alcantara do Nascimento presto vestirà il nerazzurro?

Che lo sport in casa Alcantara rappresenti il primo interesse famigliare è fuori di dubbio: papà Mazinho è stato nel 1994 Campione del Mondo con la maglia del Brasile, mamma Valeria invece è stata una pallavolista. Inevitabile che da due atleti così i propri figli non potessero che attingere a pieno i valori sportivi, in particolare quelli del calcio. La storia di Thiago Rafinha ripresenta ciò che in passato è stata la coppia De Boer: due fratelli, in questo caso non gemelli, alla conquista del calcio europeo.

GLI INIZI – Rafael Alcantara do Nascimento nasce a San Paolo (Brasile) il 12 febbraio del 1993, quando suo padre militava nel Palmeiras. La sua carriera si sviluppa però in Spagna, dove ad attenderlo c’è il Barcellona: nel 2005, ad appena 12 anni, entra a far parte del vivaio blaugrana e da lì non si muoverà più fino al 2013. Nella Masia il giovane Rafinha impara a dare del “tu” al pallone e partita dopo partita stupisce tutti: a spartirsi con lui la gloria a livello giovanile c’è Mauro Icardi, anch’egli all’epoca membro del florido vivaio catalano. L’esordio in prima squadra avviene nel 2011, in una partita di Champions League contro il Bate Borisov, ma oltre ad altre rare occasioni verrà impiegato principalmente con la formazione B del Barça.

L’ANNO MIGLIORE – Nell’estate del 2013 la panchina del Celta Vigo viene affidata a Luis Enrique, tecnico passato qualche anno prima dalla Roma senza lasciare un ricordo del tutto positivo. La richiesta alla società galiziana da parte del mister spagnolo è chiara: “Voglio Rafinha“. Il Barcellona decide di assecondare le pretese di uno dei suoi “figli calcistici” e permette al giovane centrocampista brasiliano di raggiungerlo, senza sapere che questa sarebbe poi diventata una stagione importante anche per il suo futuro. Con la nuova maglia Rafinha totalizza 33 presenze totali riuscendo a segnare 4 gol ed a fornire 5 assist vincenti ai suoi compagni: è anche grazie a lui che il Celta Vigo alla fine del campionato riuscirà ad arrivare 9° in classifica.

IL RITORNO A BARCELLONA, GLI INFORTUNI E LA SPERANZA – Ad un anno di distanza il talento brasiliano torna all’ovile, dove tutto è iniziato. A fare da principale sponsor per lui, ancora una volta, c’è Luis Enrique, nuovo mister del Barcellona e tecnico che, ad oggi, ha saputo (o potuto) dargli più fiducia di tutti. Nella stagione 2014/15 nonostante l’agguerrita concorrenza riesce a collezionare ben 30 gettoni di presenze in totale: vince la Champions League contro la Juventus e la sua carriera sembra in ascesa. Già, sembra. Perché tra lui e la fama internazionale ci si mette di traverso una protagonista inaspettata: la sfortuna. E’ il 17 settembre del 2015 quando nel match dell’Olimpico contro la Roma cede per la prima volta, il referto è impietoso: rottura del legamento crociato. Addio a quella che sarebbe potuta essere la stagione della consacrazione. La ripresa è graduale, e dopo aver superato altri piccoli problemi nell’estate del 2016 è pronto a tornare in campo. Macina le prime presenze da subentrato e si gioca le sue chances da titolare quando può, nonostante un infortunio al volto che lo costrinse a portare “una maschera come gli eroi della Marvel“, come lui stesso ammise. Le sua carriera sembra tornare sui binari della normalità ma il 3 aprile dello scorso anno, dopo 24 presenze stagionali, è costretto nuovamente ad un nuovo lungo forfait: questa volta le analisi evidenziano un grave problema al menisco, che gli impedirà di toccare il campo per ben 39 partite. Il bentornato riservatogli dal Barcellona è datato 17 gennaio 2018. Durante la gara di Copa del Rey contro l’Espanyol Rafinha ha giocato i primi 12 minuti della sua stagione. Ora l’Inter, ora una nuova speranza: Mazinho, Valeria e Thiago fanno il tifo per lui. Il calcio ce l’ha nel DNA e nello stadio di Ronaldo il fenomeno Rafinha sogna di tornare grande. Sfortuna permettendo.

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