26 Agosto 2025

Cosa aspettarsi dalla rosa dei portieri dell’Internel 2025-26?

L’Inter, in questa estate, ha cambiato un po’ le carte in tavola. È arrivato un nuovo allenatore, la stagione precedente era senza trofei e, anzi, ha perso in maniera plateale la finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain. Questo sapore amaro del fallimento sta cercando di superarlo con una nuova direzione, che sarebbe un ringiovanimento e a un forte legame di squadra in modo che tutto ciò che è accaduto nell’anno scorso venga dimenticato. Cosa aspettarsi, dunque, dall’anno prossimo, e quanta affidabilità possono dare ancora i portieri che sono stati tutti e tre riconfermati? Capiamo insieme cosa è possibile aspettarsi e quanto si possa ancora crescere e migliorare come squadra.


I portieri dell’Inter: i loro pregi


Il ruolo del portiere di calcio è cambiato completamente. Se qualcuno dicesse che questo è un compito facile, una figura fuori dal gioco, un atleta che è immerso nei suoi pensieri e viene chiamato all’occorrenza, si sbaglierebbe di grosso perché quel tempo è passato. Questo, nel gioco moderno, è decisamente un pensiero antiquato perché il portiere entra molto nel gioco ora, con la costruzione dal basso e Yann Sommer, il primo portiere nerazzurro, è uno di quelli che gioca bene con i piedi, ha una bella visione del campo e sa a chi affidare il pallone proprio per costruire l’azione d’attacco. Un giocatore esperto come Sommer ha anche qualità negli accessori e i suoi guanti da portiere, non dimentichiamoci che abbiamo tanti siti affidabili su cui acquistare repliche o i migliori guanti in circolazione, sono un custom Puma che è pensato apposta per le sue dita e per i suoi polsi. Per entrare un po’ più nello specifico, stiamo parlando di guanti pensati e lavorati sul vecchio modello che Nike aveva creato proprio per Sommer e che il portiere ha usato fino a un paio di anni fa. L’azienda tedesca Puma, poi, ha offerto un contratto in esclusiva con il portiere creando un guanto su misura che è una versione unica del modello commerciale Future, già uno dei top di gamma, con indice e mignolo più rotondi, il pollice che ha il taglio esterno ed è più largo del dovuto e con il polso in lattice semplificato. Ovviamente non tutti i portieri hanno il loro guanto ma i top player, come in tutti gli sport con dei professionisti, sì. Per quanto riguarda il secondo portiere, invece, l’Inter ha fatto un ragionamento semplice. Josep Martinez è un giocatore giovane, ha fatto un’ottima annata a Genova giocando nel Genoa ad alti livelli, è bene che lo prendiamo come secondo facendolo crescere attraverso i nostri preparatori e il nostro allenatore dei portieri. Marotta, il Presidente del Club, da qualche tempo sta, infatti, pensando di svecchiare la rosa che è tra le più anziane del campionato e sta pensando a nomi nuovi. Uno che circola tanto è quello di Federico Chiesa che, però, sembra abbia un po’ risalito le graduatorie di gradimento di Arne Slot, l’allenatore del Liverpool, squadra in cui milita dall’anno scorso e, probabilmente, verrà dichiarato incedibile.

L’altro nome caldo è quello di Ademola Lookman, uno dei gioielli dell’Atalanta che è l’alternativa giovane a Lautaro Martinez, il capitano. Ma anche in questo caso bisogna un po’ vedere quale sia la situazione perché l’Atalanta ha posto il veto al trasferimento creando una frattura con il giocatore nigeriano che, invece, era più che propenso al trasferimento e che ancora spinge affinché accada. Ma delle dinamiche di mercato staremo a vedere. Tornando a bomba sui portieri, il terzo della rosa è Raffaele di Gennaro, un ragazzo che è cresciuto nelle giovanili dell’Inter e che è tornato all’Inter dopo una serie di prestiti e di esperienze nelle categorie minori. Di Gennaro, un po’ come DiMarco, rappresentano il vero spirito nerazzurro, che mostra sì attaccamento ai colori ma anche una grinta da ultras che va oltre quella che è la professionalità dell’atleta. Speriamo, dunque, che questi siano i pregi di una rosa di alto livello che ha dimostrato, con la seconda finale di Champions in tre anni, di essere all’altezza delle rivali europee e che vede, nel ruolo del portiere, un ruolo cardine per poter dare sicurezza alla difesa e slancio al gioco del team tutto.


Sarà Chivu la scelta giusta come allenatore?


L’addio di Simone Inzaghi subito dopo la finale di Champions (con un contratto già firmato con gli arabi dell’Al-Hilal) ha creato molto scalpore tra i tifosi interisti e gli appassionati di calcio. Sappiamo anche che, questa estate, c’è stata una lunga trattativa tra la dirigenza nerazzurra e Cesc Fabregas, allenatore del Como, che era la prima scelta per sostituire Inzaghi. La trattativa non è andata a buon fine, si è sondato un altro ex giocatore dell’Inter come Patrick Vieira (ora al Genoa) ma poi la scelta è ricaduta su Christian Chivu, ex Inter del Triplete, che ha allenato il Parma nella seconda parte della scorsa stagione portando i ducali a una salvezza insperata. Potrà essere questa una buona scelta per l’Internazionale di Milano? La grinta c’è, il gioco di Chivu è improntato su delle veloci ripartenze e sull’essere gruppo dal primo all’ultimo pallone. Questo è piaciuto molto all’Inter, il suo è un nome storico che piace ai tifosi e sembra che abbia instaurato un buon rapporto anche con i senatori che sono in mezzo al campo a giocare. Questo tipo di approccio, soprattutto in una squadra come quella interista in cui ci sono tante teste a cui tenere a bada.

Non dimentichiamoci, infatti, della polemica da Cahlanoglu e Martinez subito dopo il Mondiale per Club che stava portando all’allontanamento del turco dallo spogliatoio e che si è concluso con un plateale e pacifico incontro tra i due. Cosa ci dobbiamo, quindi, aspettare dai portieri e dalla nuova configurazione? È possibile raggiungere di nuovo la finale di Champions League (e vincerla questa volta)? Sicuramente tanto impegno, materiali di prima qualità, pensati apposta per gli atleti e un lavoro di team che porti a costruzioni sì dal basso ma pensate per il gruppo che è stato messo, con Chivu, al centro del progetto più di ogni altra individualità. Ora la parola al campo e, visto che tra poco si ricomincia, in bocca al lupo, Inter!

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Autore:
Martina Napolano

Nata a Napoli nel 1996, è laureata in Culture digitali e della comunicazione. Innamorata del calcio, ma soprattutto dell'Inter. Scrive per Passione Inter dal 2014. Appassionata anche di Formula 1, spera di poter avere la gioia di veder vincere la Champions all'Inter e il Mondiale a Leclerc nello stesso anno.