4 Dicembre 2025

5 cose che (forse) NON hai visto in Inter-Venezia

Alcuni spunti dal match

Prima di voltare pagina verso il prossimo impegno in campionato contro il Como, chiudiamo il turno infrasettimanale di Coppa Italia con un’ulteriore analisi su quanto probabilmente può essere passato inosservato dal match di San Siro. Ecco dunque ‘5 cose che forse non hai visto in Inter-Venezia 5-1′.

1) Nel post-partita Chivu ha svelato un dettaglio che ai più può essere scappato: Frattesi si porta dietro altri piccoli problemi fisici, non sempre comunicati pubblicamente. Ed è per questo che il suo minutaggio e le sue prestazioni altalenanti non vanno lette solo come ‘scelte tecniche’. Eppure i dati raccontano che, anche contro il Venezia, Frattesi è stato tra i più presenti nelle progressioni in verticale e nei recuperi offensivi, confermando quanto sia utile quando riesce a entrare in ritmo. Ma il punto è un altro: si stanno ridefinendo le gerarchie? Perché se da un lato Frattesi sta ancora cercando continuità, dall’altro il centrocampo comincia a popolarsi.

2) Si sapeva che sarebbe rientrato con calma, ma forse non che sarebbe bastato mezz’ora scarsa per rivederlo subito ai suoi livelli. In 45 minuti, Mkhitaryan è già finito tra i migliori della partita per: passaggi chiave, precisione nell’ultimo terzo e creazione di superiorità numerica. Ok, l’avversario non era il più probante del mondo. Ma il messaggio arriva forte e chiaro: il vecchio Professore c’è ancora. E mentre Mkhitaryan sale, qualcun altro scende: Sucic fa un altro passo indietro, poco coinvolto e poco incisivo. L’affollamento si fa serio: Calhanoglu, Barella, Mkhitaryan, Zielinski, Frattesi, Sucic… qualcuno rischia di perdere il posto. Ci sarà una piccola rivoluzione nelle rotazioni?

3) L’idea dell’esterno a piede invertito ha incuriosito tutti: Luis Henrique a sinistra e Diouf a destra. Il brasiliano elegante e con qualche buona giocata, ma ancora timido. Per il francese impatto sempre più autoritario, sblocca la partita, va vicino alla doppietta e cresce partita dopo partita. Ma la vera domanda è un’altra: chi giocherà a destra con Como e Liverpool? Perché Dumfries ha già detto che sarà out, Darmian sembra sparito nel sottosopra Stranger Things, Carlos Augusto sulla destra funziona ‘così cosìc. Diouf dà più garanzie, ma è giusto chiedergli già tutto? La risposta non è così scontata. E la partita di oggi complica ulteriormente la scelta di Chivu.

4) Un po’ di sana esaltazione ci sta. Pio Esposito segna anche in Coppa Italia e diventa l’unico interista con gol in tutte le competizioni: campionato, Champions, Mondiale per Club e Coppa Italia. Un dato che parla della sua sfrontatezza e della sua presenza nelle partite che contano. Ma c’è un dettaglio che forse è passato sotto traccia: dopo il gol, corre verso la panchina, dove tutti lo aspettavano già lì, in fila, per abbracciarlo. Un’immagine che dice molto: di quanto sia dentro il gruppo, di quanto i compagni credano in lui e di quanto la sua crescita sia condivisa da tutti.

5) Si è rivisto Valentin Carboni, tornato a farsi vedere dal primo minuto con la maglia del Genoa per un solo tempo di gioco. E qui nasce una domanda maliziosa, ma non così campata in aria: se al Genoa continua a non giocare e se l’Inter avrà ancora emergenza sulla fascia destra… potrebbe essere lui il ‘quinto’ a piede invertito? È un’ipotesi remota, ma non impossibile: ha dribbling, creatività, tiro e quella capacità di muoversi dentro-fuori che, a piede invertito, potrebbe anche funzionare. Forse è solo un’idea. O forse quest’ultimo turno di Coppa Italia ci ha dato qualche indizio in più…

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Autore:
Antonio Siragusano

Antonio Siragusano, classe 1995, fa parte della redazione di Passione Inter dal 2017, di cui ne è responsabile editoriale dal 2024. Laureato in Editoria, Culture della Comunicazione e della Moda, dal 2021 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Appassionato di telecronache e calciomercato, scrive di Inter da quasi dieci anni.