3 Dicembre 2020

CHE FINE HA FATTO – Marco Ballotta, il portiere divenuto bomber

Gli inizi al Bologna, i record con la Lazio e la seconda vita da attaccante: la storia di Marco Ballotta

Campioni, meteore, mancate promesse e tanto altro: la storia dell’Inter è ricca di profili che, in un modo o nell’altro, hanno lasciato la propria impronta. Ogni squadra ha il suo Pelé brasiliano, ma non è escluso che possa avere anche il Pelé portoghese. La rubrica “Che fine ha fatto?” di Passioneinter.com rivela qual è stato il destino di chi è riuscito a lasciare la sua traccia e di chi invece è passato inosservato. Oggi è il turno di Marco Ballotta.

Dopo aver militato nelle giovanili del San Lazzaro, Marco Ballotta nel 1981 viene tesserato dal Bologna, che però non lo fa mai esordire ufficialmente, cedendolo in prestito al Casalecchio l’anno successivo. Al termine della breve parentesi in biancoverde torna al Bologna, ma le cose non cambiano, e per il portiere è di nuovo tempo di fare le valigie, questa volta in direzione Modena. Nel club emiliano Ballotta ci resta per 6 anni giocando stabilmente da titolare, disputando 224 partite e contribuendo due volte alla promozione del Modena in Serie B.

L’ultima stagione in particolare è entusiasmante per Marco, il quale subisce solo 9 reti in 34 presenze attirando l’interesse del Cesena, che lo acquista e lo fa debuttare in Serie A l’anno successivo. In bianconero resta solo per un anno, venendo poi acquistato dal Parma, con cui resta per 3 anni vincendo  una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA.

Dopo altre due parentesi con Brescia e Reggiana viene acquistato dalla Lazio. In biancoceleste le cose non vanno benissimo, Ballotta è il secondo di Luca Marchegiani, e in tre anni scende in campo solo per 3 volte. Figurerà comunque tra i vincitori dello storico scudetto del 2000, suo ultimo anno alla Lazio.

L’ESPERIENZA NERAZZURRA – Approdato all’Inter nell’estate del 2000 da fresco vincitore dello scudetto, l’avventura milanese di Ballotta è tutt’altro che positiva. Gioca da titolare in Supercoppa Italiana contro la Lazio (match in cui indossa anche la fascia di capitano per volere dell’allora tecnico nerazzurro Marcello Lippi), ma in campionato è il secondo di Peruzzi, e in tutto l’anno gioca solo 6 partite. Al termine della stagione viene scaricato dall’Inter e fa ritorno al Modena. Dell’esperienza nerazzurra tornerà a parlare anni dopo in un’intervista, raccontando le sue emozioni e l’amarezza per essere stato scaricato con una scusa. “Ero contento di essere andato a Milano: volevo capire come funzionasse una grande squadra – dirà Ballotta ai microfoni di Goal.com – non che la Lazio non lo fosse, ma l’Inter era più blasonata a quell’epoca. Volevo vedere come fosse organizzata, ma sinceramente non mi ha colpito tanto. Ci sono rimasto solo per un anno: a fine stagione mi hanno detto che dovevano ringiovanire il ruolo, ma al posto mio hanno preso Jimmy Fontana che aveva solo un paio di anni in meno di me. Era una scusa, però va bene così…”

DOPO L’INTER – Il ritorno al Modena dà nuova linfa al portiere di Casalecchio, che conquista da protagonista una promozione in Serie A, contribuendo anche alla salvezza nell’anno successivo. Al terzo e ultimo anno in gialloblù non riesce però ad evitare ai suoi la retrocessione, salutando a fine stagione. Dopo un’altra breve parentesi al Treviso conclusasi con una nuova promozione in Serie A, fa nuovamente ritorno alla Lazio come terzo portiere. Le presenze saranno poche, ma a causa dei vari infortuni degli altri portieri riesce comunque a ritagliarsi il suo spazio, stabilendo il record di anzianità sia in Champions League (43 anni e 253 giorni), che in Serie A (44 anni e 38 giorni).Al termine della stagione 2007/08 dà il suo addio ufficiale al calcio professionistico.

Nel novembre del 2008 però decide di rimettersi in gioco, ma niente più guantoni: Ballotta realizza il suo sogno di giocare attaccante! L’ex portiere di Inter e Lazio infatti si reinventa bomber nel calcio dilettantistico con la maglia del Calcara Samoggia, con cui realizza un’ottima stagione siglando 24 reti in 37 presenze.Fare il centravanti è sempre stato il mio pallino: ricoprivo quel ruolo prima di diventare portiere. Volevo togliermi questa soddisfazione a fine carriera. Non ho mai fatto gol da professionista, ma quando ho smesso ci sono riuscito”, dichiarerà l’ex portiere ai microfoni di Ilposticipo.it anni dopo. Contemporaneamente .nel 2009 insieme al suo ex compagno di squadra Paolo Di Canio inizia a giocare a Beach Soccer per un periodo, divenendo anche titolare della Nazionale Italiana. Nel 2016, all’età di soli 52 anni decide di dare il prematuro addio al calcio giocato.

CHE FINE HA FATTO – Nel 2018 Ballotta torna nel mondo del calcio, questa volta in giacca e cravatta, accettando l’incarico di responsabile dell’area tecnica del Varese, ruolo che detiene fino al febbraio dell’anno successivo, quando rassegna le dimissioni in seguito a una crisi del club. L’anno successivo diventa presidente e direttore generale del Castelvetro, figurando per un breve periodo anche tra i portieri, a causa dell’infortunio di uno dei tre della rosa.

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