27 Novembre 2025

Cinque cose che abbiamo imparato da Atletico Madrid-Inter 2-1

L'analisi dopo la sconfitta di Madrid

Altra sconfitta incassata nel giro di pochi giorni dall’Inter che non riesce a scuotersi dopo il derby perso contro il Milan. Anche ieri sera, contro l’Atletico Madrid, è arrivata una buona prestazione da parte dei ragazzi di Chivu. Ma il risultato, anche stavolta, ha evidenziato un 2-1 in favore degli avversari. Andiamo dunque a vedere ‘Cinque cose che abbiamo imparato da Atletico Madrid-Inter’.

1) L’Inter, come prestazione, risponde dopo la botta del derby. L’Atletico aveva delle assenze, è vero, ma in casa non perde mai. Segna però con un gol per me irregolare, l’Inter reagisce bene, trova energia, riprende campo e dà segnali che mi fanno dire che è il momento di stringere i denti e resistere. La prestazione non è da squadra in crisi. Eppure arriva la solita beffa, l’ennesima partita in cui non meriti di perdere, ma nemmeno di pareggiare… e puntualmente la perdi. Sembra davvero di rivedere la stagione 2022/23, la seconda di Inzaghi: buone prestazioni, risultati che non seguono.

2) Stasera la componente di sfortuna è stata più evidente del solito. Rimbalzi, episodi, deviazioni, piccoli dettagli che girano tutti contro. Ma quando questi episodi si ripetono uguali per troppe partite, diventa evidente che il problema è più profondo. La sensazione – purtroppo sempre più forte – è che sia ancora tutto riconducibile alla testa e al carattere. Nei momenti decisivi questa squadra si scioglie, paga errori pesantissimi e non riesce mai a gestire l’inerzia delle partite.

3) Altro punto sono ancora una volta le palle inattive. Un altro un gol decisivo subito su un corner difeso a zona, con il miglior saltatore dell’Atletico che salta come un giocatore NBA, facendo un terzo tempo cestistico 30 centimetri sopra Pio Esposito. Non è sfortuna, non è fatalità, non è un episodio: è un limite tattico che si porta dietro da mesi. E quando continui a prendere gol tutti uguali, la differenza tra una stagione positiva e una negativa diventa inevitabile.

4) Dopo una sconfitta così arrivano, inevitabili, le critiche. Bonny e Zielinski erano stati decisivi confezionando gol e assist, stavano bene, stavano incidendo. Chivu li toglie e chi entra non lascia nessun segno: Sucic ancora troppo timido, Frattesi completamente fuori ritmo e Luis Henrique quasi invisibile. Non è colpa solo dei cambi, ma è chiaro che oggi i subentrati hanno abbassato la qualità, mentre l’Atletico ha aumentato aggressività e freschezza.

5) Dietro all’Arsenal capolista a 15, c’è l’Inter a 12, insieme a PSG, Bayern e Real Madrid. Lo scenario europeo quindi rimane ottimo, e il girone è praticamente in equilibrio perfetto con le big del continente. Ma questo non deve nascondere la realtà: l’Inter ha bisogno di una scossa mentale, di ritrovare cattiveria, fiducia e solidità nelle letture dei momenti chiave. Perché la stagione puoi perderla non quando giochi male… ma quando smetti di credere davvero nei tuoi mezzi.

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Autore:
Antonio Siragusano

Antonio Siragusano, classe 1995, fa parte della redazione di Passione Inter dal 2017, di cui ne è responsabile editoriale dal 2024. Laureato in Editoria, Culture della Comunicazione e della Moda, dal 2021 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Appassionato di telecronache e calciomercato, scrive di Inter da quasi dieci anni.