26 Agosto 2025

5 cose che (forse) NON hai visto in Inter-Torino

L'analisi su quanto visto in campo e non solo

Non poteva immaginare un debutto migliore, Cristian Chivu, alla sua prima panchina da allenatore dell’Inter in Serie A. Il tecnico rumeno è riuscito a superare grazie ai suoi ragazzi il Torino per 5-0, conquistando subito la fiducia di tutto San Siro con una prestazione da incorniciare.

Con l’inizio del nuovo campionato, torna anche una delle rubriche più apprezzate di Passione Inter: anche grazie al contributo della nostra inviata allo stadio, riparte la nuova stagione di ‘Cose che non hai visto in Inter-Torino’ e che vi riproponiamo nella nostra analisi.

1) L’Inter ha imposto il proprio ritmo fin dall’inizio, inducendo il Torino a errori in costruzione e colpendo con verticalità. La mano di Chivu si è subito vista, pur dentro una struttura ancora riconoscibile come ‘inzaghiana’. L’elemento più evidente, però, è stato il cinismo: a fronte di 1,61 xG, l’Inter ha segnato 5 reti, convertendo tutte e cinque le grandi occasioni create. Un dato che stride se confrontato con il Torino, fermo a 0 reti nonostante 0,98 xG. È la prima volta dal 6-0 alla Lazio del dicembre 2024 che i nerazzurri segnano almeno cinque gol, mentre il pubblico di San Siro non vedeva più di quattro reti in casa dal 5-1 nel derby contro il Milan (settembre 2023).

2) Il migliore in campo per la community di Passione Inter è stato per distacco Petar Sucic. L’ex Dinamo Zagabria, alla prima in Serie A, ha illuminato il centrocampo: 91% di precisione nei passaggi, seconda miglior statistica dell’Inter nei contrasti, assist perfetto per Thuram e record di chilometri percorsi in gara. Un esordio che ha già fatto innamorare molti tifosi, al punto da insidiare seriamente in bilico il posto di Mkhitaryan con il ritorno di Calhanoglu dalla squalifica. Chivu lo ha schierato mezzala, lasciando a Barella i compiti in regia: scelta interessante, che potrebbe però non essere definitiva. Il centrocampista sardo ha mostrato qualche imprecisione, ma i suoi 120 palloni giocati e 102 passaggi riusciti confermano che può adattarsi a questo ruolo all’occorrenza.

3) Se Sucic è stata la sorpresa, la coppia Thuram–Lautaro è stata la certezza. Il francese ha segnato una doppietta, tornando a fare il centravanti fisico e dominante della scorsa stagione: 8 duelli vinti su 15 (5 a terra e 3 aerei), una presenza costante che ha trascinato la squadra. Accanto a lui, Lautaro ha mostrato una condizione fisica già brillante e quella cattiveria sottoporta che l’anno scorso, di questi tempi, mancava. Il suo gol di rapina testimonia il buon momento personale e di squadra. Con Bonny subito inserito e Pio Esposito pronto a crescere, il reparto offensivo sembra partire meglio rispetto alla scorsa stagione.

4) Rimane però l’incognita legata al mercato. Chivu ha evitato dichiarazioni dirette, mentre Marotta è stato chiaro: senza cessioni non arriveranno nuovi attaccanti. Una linea che lascia qualche perplessità: solo poche settimane fa l’Inter era pronta a investire 45 milioni su Lookman, ora invece sembra ritenere superfluo un nuovo innesto. Bonny e Pio Esposito hanno convinto così tanto da colmare il vuoto? Domanda aperta, anche perché in panchina contro il Torino è finito persino Tomas Palacios che in queste ore sta per trasferirsi al Santos.

5) Dal punto di vista del tifo, la serata non è stata da grandi coreografie: l’assenza dei gruppi della Curva Nord si è fatta sentire, ma i gol hanno trascinato il pubblico. Purtroppo non sono mancate le note negative: diversi tifosi hanno segnalato lanci di oggetti dal settore granata, con il rischio concreto di colpire anche bambini. Alcuni spettatori hanno addirittura lasciato lo stadio per paura. Cresce così la richiesta di introdurre reti di protezione, già presenti in molti impianti europei per garantire maggiore sicurezza a tutti gli appassionati.

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Autore:
Antonio Siragusano

Antonio Siragusano, classe 1995, fa parte della redazione di Passione Inter dal 2017, di cui ne è responsabile editoriale dal 2024. Laureato in Editoria, Culture della Comunicazione e della Moda, dal 2021 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Appassionato di telecronache e calciomercato, scrive di Inter da quasi dieci anni.