9 Ottobre 2013

FOCUS – Lo danno per finito, ma lui è Diego Milito…

Lontano dai campi e dagli occhi dei tifosi nerazzurri per troppo tempo, l’attacco nerazzurro privo del suo principe per tante, troppe partite mentre lui stringeva i denti e lottava contro quel brutto crack che lo aveva mandato ko, tanti mesi passati tra la voglia di accelerare i tempi per poter di nuovo tornare e la prudenza per un infortunio ai legamenti capitato quando ormai non si è più giovanotti. Dici Diego Milito e al tifoso nerazzurro viene un sussulto, il pensiero va subito inevitabilmente alla doppietta di Madrid, al suo essere decisivo a suon di goal, tanti che a volte si faceva fatica pure a contarli, importanti tanto da non risultare mai banali, abbondanti tanto da ergerlo a Principe incontrastato dell’attacco nerazzurro.

Diego Milito è tornato, prima partita e due goal al Sassuolo, nel secondo tempo, minuti e goal che hanno emozionato i tifosi nerazzurri forse più del 7 a 0 con cui è stata annientata la squadra emiliana, due spunti dei suoi e due urla forti, perchè gridare “El Principeee” ha decisamente un altro effetto, perchè inevitabilmente la testa è andata al passato, a quando era una macchina da goal precisa e ben oliata. Dopo questa trionfante apparizione, il Principe ha un pò arrancato, poco spazio dato dall’allenatore e inevitabile difficoltà sul piano fisico, qualche chilo in più dovuto alla lunga degenza che ha limitato il suo proverbiale spunto, poche occasioni per mettersi in mostra e per riconquistarsi il posto da titolare che gli spetta quasi di diritto.

Mazzarri lo vede tutti i giorni e sa benissimo che Diego deve recuperare la migliore forma, l’attacco nerazzurro vanta di numerose alternative, un suo connazionale prova a soffiargli il posto a suon di goal, si chiama Mauro Icardi e sogna in un futuro neanche troppo lontano di emulare il suo collega più “vecchiotto”, di regalare gioie ed emozioni indescrivibili come solo il Principe ha potuto fare, eh si, perchè lo danno per finito, bollito, un mezzo giocatore e chi più ne ha più ne metta.

Perchè se hai un infortunio del genere, a 34 anni, non puoi più recuperare lo smalto di un tempo, sarai sempre segnato, non darai più quello che potavi dare una volta ecc… Milito ascolta, legge, conserva, incassa, la sua grande esperienza gli consente di comprendere che se Mazzarri, una domenica, gli preferisce Icardi o Belfodil, lo fa in un’ottica di valorizzazione dei giovani e dell’intera squadra e con la consapevolezza che ancora non è il suo turno dall’inizio, sa di godere della stima incondizionata del suo allenatore e semplicemente suda due volte di più in allenamento, guida il gruppo nella corsa e non concede ad alcun dubbio di insinuarsi nella propria mente. D’altronde, sa che il suo allenatore è bravo ad esaltare le prime punte, lo ha fatto con Cavani, che all’epoca era ancora una bella promessa e non avrà problemi a farlo con lui, l’usato sicuro che è indice di garanzia, il totem a lungo atteso e agognato, è di nuovo pronto a dire la sua e prepotentemente.

E’ determinato perchè sa di avere tempra, ha subìto un infortunio proprio nella giornata di oggi, che, siamo sicuri, non condizionerà il suo pieno recupero, approfitterà della sosta per mettersi in pari con gli altri e per poter finalmente rispondere presente dal primo minuto, il posto al centro dell’attacco gli spetta perchè ha ancora tanto da dare e perchè spesso la testa può sopperire anche ad alcuni rallentamenti fisici. Non dovesse andare bene, non sarà colpa di nessuno, Diego Milito non ha voluto quell’infortunio così brutto che ne ha rallentato il cammino, si è impegnato al massimo sin dall’inizio da grande professionista, è stato aspettato e coccolato dal suo club e della sua gente, tuttavia, un epilogo di questo genere, seppur possibile,appare improbabile al vero tifoso nerazzurro,non può finir così,punto.

Lo massacreranno al primo gol sbagliato, lo criticheranno magari se segnerà un gol ogni due partite, diranno magari quando tornerà a purgare i portieri avversari che rientra tutto nella normalità e saliranno sul carro del vincitore, come sempre, lui dal canto suo si farà una grossa risata, chiuderà i giornali, spegnerà la televisione e tornerà a fare ancora una volta il suo mestiere, a fare goal, a firmare capolavori, tutti lo danno per finito, ma lui è Diego Milito…