1 Febbraio 2015

PREPARATI AL MATCH – Tutto su Sassuolo-Inter

Per la 21^ giornata del campionato di Serie A, la seconda del girone di ritorno, l’Inter è attesa dalla sfida al “Mapei Stadium” dal Sassuolo: le due squadre si affrontano divise da un solo punto in classifica (i nerazzurri ne hanno 26, i neroverdi 25), a testimoniare l’ottimo percorso dei padroni di casa fino ad oggi e quello molto deludente degli ospiti, che sono lontani ben dieci punti dal terzo posto che vale i preliminari di Champions League. La partita si preannuncia divertente, in quanto gli uomini di Di Francesco, oltre a offrire un calcio frizzante, sono in un buon momento di forma e possono mettere in difficoltà qualunque avversario; i nerazzurri, invece, vengono dalla batosta interna con il Torino e devono riscattarsi e prendere l’ultimo treno utile per l’Europa che conta.

LA STORIA ? In Emilia la squadra di Milano ha giocato tantissime volte, ma contro il Sassuolo c’è un unico, roboante precedente risalente alla scorsa stagione: il 22 settembre 2013 Handanovic e compagni travolsero la matricola appena arrivata in Serie A con uno 0-7 imprevedibile. Di Palacio, Taider, Alvarez, Cambiasso e Milito (2) le reti ospiti, il cui bottino fu arrotondato da un autogol di Pucino. Contro il Sassuolo l’Inter ha sempre fatto bottino pieno: anche nel girone di ritorno dello scorso campionato arrivarono i tre punti (1-0), mentre a settembre del 2014 ancora un 7-0 mandò in orbita la compagine dell’allora tecnico Mazzarri.

IL PRESENTE ? Ma come se fosse una maledizione, ognuno dei 7-0 ha portato solo guai all’Inter: dopo tali successi infatti l’Inter non è mai riuscita a dar seguito alle belle prestazioni ed è sempre entrata in crisi di gioco e di risultati. Lungi dal voler discutere in questo articolo dei motivi di questi passi indietro, ci limitiamo solo a scrivere che, almeno per quest’anno, ciò che più è saltato all’occhio è che la condizione fisica dei nerazzurri ci è sempre sembrata approssimativa fin dalle prime giornate di campionato. Cosa che, al contrario, non possiamo dire per Zaza e compagni: il Sassuolo sembra crescere di condizione e di maturità ogni domenica che passa e non è un caso se in questa stagione i neroverdi non siano mai stati coinvolti nella lotta per non retrocedere rispetto all’anno scorso. Il merito oltre che di un allenatore preparato e di una rosa di buon livello è di una società che ha creduto ciecamente in quel tecnico: Di Francesco, dopo aver portato nella storia gli emiliani con la prima promozione in Serie A, è stato allontanato dalla panchina solo per un mese nel gennaio scorso, per poi essere richiamato dopo il disastroso bottino di Malesani. Da allora il Sassuolo ha iniziato a macinare gioco e punti e non ha più smesso.

LE FORMAZIONI ? Mancini sceglie di affidarsi modulo che tanto era piaciuto a inizio 2015 ma che tanto ha deluso nelle ultime due uscite. Il 4-2-3-1 di quest’oggi vedrà alcune novità, dovute a infortuni e squalifiche: Handanovic sarà protetto da Dodò, che prende il posto di D’Ambrosio, Ranocchia, Vidic e Obi, che sostituisce Campagnaro; a centrocampo la diga sarà composta da Guarin e Medel; in avanti Palacio, Kovacic e Shaqiri proveranno a innescare l’unica punta, che non sarà Icardi, ma Podolski. E’ probabile che il tecnico di Jesi voglia risparmiarlo per la sfida di Coppa Italia contro il Napoli e voglia punirlo per le pessime prestazioni degli ultimi tempi. Di Francesco non abbandona il suo modulo preferito, il 4-3-3 e davanti a Consigli schiera una linea a quattro composta da Vrsaljko, Longhi, Cannavaro e Terranova; in mezzo al campo Magnanelli sarà spalleggiato da Biondini e Missiroli; in avanti spazio al trio delle meraviglie Berardi-Zaza-Sansone.

L’OCCHIO TATTICO – Come sosteniamo da tempo, il modulo utilizzato da Mancini non può prescindere da una condizione fisica eccellente, che in questo momento l’Inter non sembra di avere sia nei suoi uomini deputati prevalentemente alla fase difensiva che in quelli che dovrebbero attaccare la porta. Soprattutto in questi ultimi, che sono anche i primi difensori, manca quella verve e quella lucidità che permetta di fare la scelta giusta quando si è in possesso palla e i movimenti appropriati per tagliare lo spazio. A nostro parere la partita risulta molto più complessa rispetto a quella contro il Torino o a quelle passate contro lo stesso Sassuolo: gli uomini di Di Francesco giocano in velocità e fanno dei movimenti senza palla il loro credo (d’altra parte Di Francesco è uno zemaniano e non potrebbe essere altrimenti). Il punto debole che possiamo individuare in questa Inter riguarda le fasce: quest’oggi agiranno da terzini Dodò e Obi, che hanno sempre dimostrato numerosissime lacune in fase difensiva e che dovranno vedersela contro tre attaccanti molto imprevedibili. E’ da tempo che “denunciamo” questa cosa, ma fino a che non vedremo dei terzini attenti soprattutto a difendere piuttosto che ad attaccare non potremo sperare in un cambio di marcia. In mediana Medel dovrebbe garantire il filtro che è mancato nella scorsa partita, quando Kuzmanovic e Guarin, pur fra i migliori, non sono riusciti a fare da collanti tra difesa e attacco. Infine poche parole per la scelta di Mancini di affidarsi a Podolski in luogo di Icardi: l’argentino, nelle ultime uscite, è sembrato poco tonico e poco concentrato, oltre che poco partecipe alla manovra. In quest’ottica la scelta del Mancio risulta tanto razionale quanto coraggiosa: privarsi dell’unico vero bomber nerazzurro in una gara da vincere sarà la scelta giusta?

di Gianluigi Valente