10 Giugno 2024

Perché l’Inter può incassare 52 milioni entro venerdì

Scadenza fra pochi giorni

Il calciomercato sta entrando nel vivo e la dirigenza dell’Inter si prepara ad incontrare Simone Inzaghi per pianificare nel dettaglio i movimenti in vista della stagione 2024-25. In concomitanza all’atteso meeting con l’allenatore, però, è prevista una scadenza che potrebbe agevolare i movimenti in entrata dei nerazzurri, visto che la linea guida di Oaktree è quella di chiudere la sessione con un sostanziale pareggio fra acquisti e cessioni.

Una partita chiave verterà sui giocatori attualmente in prestito per i quali potrebbe essere esercitato il diritto di riscatto entro venerdì 14 giugno, termine ultimo per versare le cifre previste nelle casse nerazzurre. Si decide, in totale, il futuro di sette giocatori di proprietà dell’Inter e in ballo ci sono 52 milioni di euro. Andiamo a vedere perché, elencandoli uno per uno.

I giocatori dell’Inter in prestito

Joaquin Correa: per l’argentino attualmente al Marsiglia era previsto l’obbligo di riscatto a circa 13 milioni di euro, ma solo in caso di qualificazione dei francesi alla prossima Champions League. Condizione che non si è verificata ma che non impedisce – teoricamente – al club di esercitare il diritto per acquistare Correa a titolo definitivo. L’eventualità è però praticamente impossibile e il Tucu farà ritorno a Milano dopo una stagione estremamente negativa vissuta in Francia.

Lucien Agoumé: il discorso relativo al centrocampista attualmente al Siviglia è differente, visto che in Andalusia hanno apprezzato le prestazioni del francese arrivato nella sessione invernale di mercato, dopo aver racimolato solo 4 minuti con l’Inter nel 2023-24. La cifra concordata a gennaio era di 8 milioni, forse troppi per gli spagnoli, sebbene si tratti di un’ipotesi da non escludere. In ogni caso, il Siviglia potrebbe tornare all’assalto successivamente, chiedendo uno sconto.

Ionut Radu: passato al Bournemouth la scorsa estate, il portiere romeno è stato ceduto in prestito con diritto di riscatto fisato a 8 milioni. L’ex Genoa, tuttavia, ha giocato pochissimo e qui non è una questione di costi, che una squadra di Premier League potrebbe ampiamente permettersi: gli inglesi, semplicemente, non hanno intenzione di confermare Radu in rosa.

Zinho Vanheusden: il difensore belga ha vissuto un’ottima stagione allo Standard Liegi, diventando capitano e venendo schierato con costanza dall’allenatore. Per riscattarlo servono 7 milioni, eccessivi forse per le casse dello Standard, che però – e qui vale il discorso di Agoumé – è pronto a farsi sotto per il giocatore classe 1999.

Sebastiano Esposito: l’attaccante classe 2002 ha disputato una buona annata con la Sampdoria in Serie B, ma l’obbligo di riscatto a 5 milioni non è scattato visto che i blucerchiati non sono riusciti a centrare la promozione in Serie A, venendo eliminati al primo turno dei playoff. Per una squadra che milita in cadetteria quella cifra è impegnativa, motivo per cui Esposito dovrebbe tornare all’Inter e poi partire nuovamente, forse a titolo definitivo (gli interessi nei suoi confronti non mancano).

Filip Stankovic: stessa squadra, stesso discorso. Il figlio di Dejan si è imposto rapidamente come portiere titolare della Sampdoria, sebbene abbia inizialmente manifestato qualche difficoltà di adattamento. La sua stagione è da considerarsi positiva, ma i 5 milioni previsti per il riscatto – a meno di sorprese – non dovrebbero essere versati. Stankovic potrebbe però rimanere alla Samp, soprattutto se l’Inter decidesse di chiedere un nuovo prestito per Audero.

Gaetano Oristanio: il Cagliari sta pensando seriamente di esercitare il diritto di riscatto a 4 milioni, dopo la buona annata (seppur fra alti e bassi) del talento classe 2002 di proprietà dell’Inter. I nerazzurri vantano, in ogni caso, un controriscatto a 4,5 milioni di euro.