24 Marzo 2020

ESCLUSIVA – Colonnese: “Esonero di Simoni fu inaspettato. Ronaldo faceva 10 gol a partita. Sull’Inter di Conte…”

L'ex difensore nel corso della diretta Instagram di Passioneinter.com
roma inter colonnese

Dopo aver avuto ospite ieri pomeriggio Stefano Sorrentino nell’appuntamento su Instagram con #ASKPASSIONEINTER, oggi è toccato all’ex celebre difensore dell’Inter Ciccio Colonnese. Intervistato dal responsabile editoriale di Passioneinter.com Lorenzo Polimanti, l’ex calciatore – dopo aver spiegato come sta affrontando il coronavirus insieme a tutta la famiglia – ha raccontato diversi aneddoti sul suo passato nerazzurro, rispondendo alle numerose domande giunte dai tifosi interisti. Queste le sue parole:

CORONAVIRUS – “Lo sto vivendo benissimo, sono a casa e mi godo la famiglia. Mentalmente ho superato il primo momento difficile, ma bisogna farlo per combattere questa brutta malattia. Ma noi siamo forti, coraggiosi e ci atteniamo alle regole. Chi ha fatto sport è abituato alle regole, speriamo che tutti lo capiscano. Stiamo a casa e preghiamo tutti insieme che finisca presto. Basta poco per contribuire, basta la coscienza pulita perché è giusto aiutare chi ha bisogno. Gli ospedali hanno bisogno di noi, io in prima persona ho aiutato quelli della mia città. Sono lucano e vivo lontano dalla mia terra perché sono in Toscana, ma cerco di aiutare come posso. La Basilicata è una terra che abbiamo nel cuore e dobbiamo aiutarla. Aiutiamo tutta l’Italia, l’importante è donare”.

IL SALUTO DI CARBONE IN DIRETTA – “Carbone è un caro amico, un ragazzo splendido. Come me ha vissuto bei momenti, non sta lavorando ma gli auguro ogni bene. Lui deve fare l’allenatore. Io ho preso il patentino, ma non sono portato a fare l’allenatore. Quasi tutti mi dicono che sono portato a fare il dirigente. Mi auguro che Benny dopo questa situazione torni ad allenare, ma che lo faccia da solo e non da vice”.

MAGLIE VESTITE – “La squadra per cui tifo è l’Inter. Quella in cui sono stato benissimo è il Napoli, sono andato via tra le lacrime. Ci volevo rimanere perché mio padre era tifoso. E una squadra che mi è simpatica è la Lazio, perché ci lavorano due amici come Inzaghi e Peruzzi. Ma tifo l’Inter, ancora mi sudano le mani quando la vedo, anche mio figlio è nerazzurro. Se la vivo con passione? E’ il mio carattere, per chi ha fatto parte di quella squadra adrenalinica con Ronaldo lo sa. Lo dimostra il fatto che a distanza di anni ci sentiamo spesso, era un gruppo bello. Ricordare quella squadra è motivo di soddisfazione”.

COPPA UEFA – “Era una squadra fortissima, se avessimo vinto quello scudetto avremmo vinto un ciclo. Andava rinforzata, ma poteva essere una squadra che poteva vincere per molti anni. Aveva tutto, talento, fisicità, italiani, stranieri che si sentivano italiani, un mix giusto. Un allenatore grandioso, a Simoni mando un forte abbraccio. Per me Simoni è tutto, mi ha dato tutto calcisticamente e umanamente. Rispetto delle regole, professionalità, era un secondo padre per me. Non sta benissimo e gli mando un forte abbraccio, sento sempre la moglie e quando posso vado a trovarlo”.

ESONERO SIMONI – “Quel giorno eravamo in giro, era un lunedì. Era giorno di riposo e mi trovavo a Milano, mi trovavo con Simeone. Ci chiamò la moglie e ce lo disse. Non riuscivo a spiegarmelo, abbiamo provato a chiamare Moratti, ma era già stata presa la decisione e lui non poteva più tornare indietro. Era l’unico modo per mandarlo, se ci fosse stato un consulto con la squadra Simoni non sarebbe mai stato esonerato. Moratti ha sempre detto che è stato l’errore più grande della sua gestione, a dimostrazione di grande rispetto. Moratti ha dimostrato di essere una persona eccezionale, anche questo gesto dimostra grandissima sensibilità verso la persona”.

RONALDO – “Era bello vederlo ovunque, anche quando mangiava o andavamo in ritiro. Era unico in tutto, un compagno splendido. In allenamento faceva 10 gol a partitina, un mostro, un fenomeno, giocatore di qualità e tecnica incredibile. Doppi passi, destro e sinistro, aveva tutte le qualità”.

INTER DI CONTE – “Sono sincero, fino a gennaio ho visto un’Inter molto forte, solida. Aveva voglia di distruggere tutto e tutti. Dopo quel mese lì ha perso un po’, non so se dovuto alla gestione di una situazione del genere. Arrivare lì all’inizio quando nessuno ci credeva, hai dimostrato di essere brava. Ma quando dovevi dimostrare di essere forte, l’Inter è venuta meno. Non so se a causa degli acquisti arrivati. A parte Young, il resto hanno fatto fatica, chi per infortuni, chi per diversità di calcio come Eriksen. Chi doveva portare valori aggiunti, non l’ha fatto. Un passo indietro c’è stato”.

EUROPA LEAGUE – “Vincere l’Europa League è vincere qualcosa di importante. L’Inter non vince da 22 anni, non è facile ma è bellissimo. Dopo la Champions è la competizione più importante. Se dovesse tornare a giocare, l’Inter dovrebbe cercare di vincerla con tutte le sue forze. Ci sono squadre di assoluto livello come il Manchester United. Il campionato non è ancora perso, sei punti di distanza in 12 giornate sono tanti, ma non sono tantissimi. Devi cercare anche lì di vincere tutte le partite, di lottare ancora, è un campionato ancora aperto. Ma l’Europa League è un trofeo da giocare per poter vincere, come lo è la Coppa Italia”.

DIFESA INTER – “A me piace molto Bastoni, deve migliorare ma mi piace molto. Il mio preferito è un giocatore che non sta facendo benissimo, ma Godin mi piace. Non sta rendendo nella difesa a 3 come pensavamo tutti, ma a me fa impazzire. A 4 è stratosferico. Quello che mi ha stupido più di tutti è de Vrij, il suo rendimento è di assoluto livello. Come lo è quello di D’Ambrosio, da quando è all’Inter ha sempre fatto bene, merita più di quello che gli si dà. E’ molto tosto, molto forte. Un giocatore così ad inizio anno sembra quello che non deve giocare, poi a fine anno ha giocato tanto. Gli allenatori lo capiscono, è serio, un ottimo professionista”.

BASTONI – “Titolare? Si è inserito velocemente, già è un titolare. E’ giovanissimo, deve migliorare ancora. L’attenzione in area di rigore è l’unico handicap al momento, ma ha tutto soprattutto in fase di impostazione. Dev’essere più sporco e smaliziato, è ancora troppo bello. Se migliora da questo punto di vista, diventa stratosferico. Quello lo migliori con l’esperienza, anche Conte glielo dirà”.

NAZIONALE – “Il movimento è buono, Mancini è stato bravo. Ha inserito parecchi giovani, l’Italia adesso è seguita, gioca bene e ha vinto partite non a casa. I giocatori in Nazionale si sentono italiani al 100%, prima c’era la sensazione che si voleva evitare. L’Italia è la nostra nazione e va difesa sempre, i giovani ci sono e i futuro mi sembra ottimo”.

COLONNESE SOCIAL – “Ho tanti fan che sono interisti, e tanti lucani. Chi mi conosce lo sa, da giovane ero molto estroverso, adesso a quasi 50 anni non sono cambiato. Ho una famiglia adesso, prima da giovane mi divertivo rispettando sempre le regole. Condivido la familiarità, mi diverto. Quando parlo della famiglia sono molto semplice, quando parlo di calcio cerco di essere sincero, rispettando il pensiero di tutti. Chi ha giocato a calcio spesso viene giudicato solo dal di fuori, invece bisogna essere lucidi. Giudico sempre dal punto di vista professionale. Sono felice, ho realizzato tutti i miei sogno e non ce l’ho con nessuno. Futuro? Se qualcuno vuole uno che ne capisce di calcio, consigli dal punto di vista tattico, io mi vedo più da questo punto di vista. Penso di giudicare anche in base alla scelta della squadra, dell’allenatore che vuole quel giocatore. Spesso si sceglie senza capire l’allenatore che si ha di fronte”.

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