18 Gennaio 2020

ESCLUSIVA – Giacomazzi avverte il Lecce: “Il 110% può non bastare, Lu-La giocano in simbiosi. Godin? Un campione in questi momenti”

L'ex centrocampista uruguayano, ai microfoni di Passioneinter.com: "Diego è eccezionale, un esempio per i ragazzi: profilo basso in tutte le situazioni difficili"

C’è il Lecce di Liverani sulla strada dell’Inter, che dopo la vittoria di Coppa Italia contro il Cagliari vuole riprendere la propria marcia anche in campionato, parzialmente interrotta dal pareggio di sabato scorso contro l’Atalanta.

I salentini non stanno attraversando un momento brillante: la vittoria manca dal 30 novembre, con il successo al Franchi contro la Fiorentina. La redazione di Passioneinter.com ha contattato in esclusiva un giocatore che per ben 11 anni ha legato la propria carriera al Lecce, collezionando 329 presenze in giallorosso, fra cui 197 in Serie A (giocatore con più presenze della squadra in massima serie): l’uruguaiano Guillermo Giacomazzi.

Guillermo, cosa ne pensi del campionato che sta disputando il Lecce?

“Sicuramente è stato un inizio molto positivo considerando il salto di categoria ed il fatto che ci siano diversi giocatori senza grande esperienza in A ed alcuni al primo anno. Hanno alternato risultati positivi ad altri meno, togliendosi diverse soddisfazioni importanti. L’inizio non è stato facile ma poi ci sono state molte partite buone. La seconda parte di questo girone d’andata non è stata continua a livello di prestazioni positive. Alcune volte c’è stata sfortuna, ma è anche calato il livello. Oggi il Lecce sarebbe salvo, anche se Liverani non è di sicuro felice”.

Domani arriva la sfida all’Inter in un momento difficile: pensi che la squadra di Liverani possa provare a vincerla?

“Il Lecce deve provare a portare punti a casa. Allo stesso tempo, anche con partita perfetta, ci può stare perderla. Magari un episodio la può decidere dopo una gara solida e giocata con grande concentrazione, magari la perdi perché ci sono campioni che la decidono con una giocata. L’Inter è una squadra che ha consapevolezza ed è in salute, sarà molto difficile per il Lecce. La squadra di Conte poi sfrutta tutte le piccole disattenzioni, bisogna dare il 110 per cento”.

Chi deve temere il Lecce fra i giocatori dell’Inter?

“Sicuramente Lautaro e Lukaku perché non hanno soltanto qualità: si cercano e giocano in simbiosi è quello che si avverte. Quando uno gioca bene fa di tutto perché l’altro si possa mettere in mostra, è bello vederli giocare. Non soltanto loro, ma è evidente che l’attenzione dei salentini debba essere soprattutto rivolta a loro due”.

Che ricordi hai del tuo passato in Puglia?

“Ora ci vivo quindi… i ricordi sono soprattutto legati alle partite giocate contro le grandi, sono ricordi bellissimi, qualche volta abbiamo anche portato punti a casa. Non semplice, ma nemmeno impossibile. Il calcio è tecnica, corsa e gioco, ma anche cuore. Con la Juventus per esempio il Lecce se l’è giocata facendo una gara positiva, come altre volte, bisogna provarci”.

Con la maglia del Lecce una volta hai deciso un match contro l’Inter, trafiggendo Julio Cesar…

“Ci sono sempre stati campioni all’Inter, Julio Cesar è uno dei tanti, ora c’è Handanovic. Comunque è stata sicuramente una grande soddisfazione: la volta che giochi contro di loro e porti punti a casa… sono cose belle. Mi auguro, da tifoso del Lecce, che possa accadere domani, ma non sarà semplice”.

Godin che tu conosci bene, al momento è stato scavalcato da Bastoni fra i titolari: un giocatore così come reagisce ad una situazione per lui del tutto nuova?

“Non lo so, queste dinamiche le affronta l’allenatore. So che è un grandissimo ragazzo, un calciatore eccezionale. Sta vivendo situazione di non titolarità indiscussa, ma fa parte di calcio, non si mettono discussione le sue qualità, sta comunque giocando tanto e fa parte di un gruppo che è secondo e lotta con la Juventus. E’ inutile pensare che dovesse fare il titolare come all’Atletico, bisogna avere continuità e ci sono tanti giocatori di grande livello come Skriniar, De Vrij, Bastoni e Ranocchia, è un ottimo reparto”.

Ti senti ancora con lui? C’è qualche ricordo particolare che ti lega a Diego?

“Lo conosco da tanti anni, ci sentiamo diverse volte, è stato eccezionale come compagno di squadra. Quando è andato all’Inter gli ho fatto gli auguri. E’ un ragazzo super tranquillo, capitano dell’Uruguay, super maturo. C’è poco da dire in modo negativo sul suo conto, lo ha dimostrato sempre in momenti di difficoltà mantenendo sempre un profilo basso, in ogni situazione, anche la più complicata. Per come ha fatto suo percorso è un esempio per ragazzi in tutto il mondo, non solo in Uruguay. Non soltanto in campo si è campioni”.

LA REDAZIONE DI PASSIONEINTER.COM RINGRAZIA GUILLERMO GIACOMAZZI PER LA GRANDE DISPONIBILITA’ DIMOSTRATA NEL CORSO DELL’INTERVISTA

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