8 Marzo 2020

ESCLUSIVA – Luca Marelli: “Stop al campionato? Non è previsto nulla, non sarà assegnato. A rischio Europeo e Coppe”

Ai microfoni di Passioneinter.com l'ex arbitro ha cercato di fare chiarezza

L’Italia è in una situazione di emergenza ed il decreto del Presidente del Consigli dei Ministi Giuseppe Conte ne ha dato conferma. Con le nuove restrizioni – Lombardia ed altre 14 province dichiarate zona rossa – la sospensione del campionato non è più un’ipotesi tanto lontana, soprattutto dopo la richiesta esplicita di Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori.

La Serie A dunque potrebbe fermarsi e con l’Europeo – anch’esso a rischio – in programma a giugno rischia davvero di non concludersi. Sulla situazione abbiamo fatto il punto con l’ex arbitro di Serie A Luca Marelli, che ha parlato in esclusiva ai microfoni di Passioneinter.com.

Buongiorno Luca, partirei dalla domanda più frequente delle ultime ore: cosa succederebbe in caso di stop al campionato?

“Dal punto di vista regolamentare non è previsto assolutamente nulla, nel senso che è imprevedibile un’ipotesi che preveda la sospensione del campionato per un qualsiasi motivo. Non ci sono ipotesi di campionato e titolo assegnato sulla base del girone d’andata o sull’ultima giornata conclusa. Sono tutte leggende metropolitane che sono circolate in questi giorni che non hanno alcun tipo di fondamento. In linea di massima il campionato e la Coppa Italia non verrebbero assegnati, oppure vediamo. Io credo che questa giornata si giocherà perché tra un paio d’ore si gioca l’anticipo. Ho serissimi dubbi che si giochi la prossima. Vedremo, navighiamo un po’ tutti a vista. E’ una situazione che non ho mai vissuto, nessuno sa cosa succederà”.

Per i piazzamenti UEFA invece?

“Ci saranno un sacco di problemi. Nel caso in cui i campionati venissero annullati – come è probabile nel caso in cui non dovesse essere rinviato l’Europeo – per quanto riguarda le coppe probabilmente si farà fede all’ultima giornata, proprio perché è una situazione di emergenza e bisogna rendersi conto che le coppe europee verranno comunque disputate. A meno che non decidano di inventarsi una sorta di regolamento d’emergenza e fare dei playoff per decidere quali saranno le squadre qualificate. Non possiamo costruire teorie, ragioniamo su ipotesi imprevedibili. Può essere che il campionato finisca a luglio con l’Europeo giocato l’anno prossimo”.

E l’Europeo?

“Ho seri dubbi che quest’estate vedremo l’Europeo”.

Gli altri campionati europei stanno andando avanti, come si farà ad andare avanti in Champions ed Europa League?

“Dipende tutto da quello che ho detto prima. Non sappiamo in Italia cosa succederà e neanche in Europa. Al momento vedo discrasie pazzesche, in Italia è stata giustamente rinviata la prima partita con 20 casi di Coronavirus in tutto il Paese. Ieri ho visto Borussia Mönchengladbach contro Borussia Dortmund davanti a migliaia e migliaia di persone ed in Germania i casi sono già 800. Non voglio pensare che noi siamo i più stupidi, la sensazione è che nel resto d’Europa stiano un po’ tanto sottovalutando il problema. Anche le coppe europee ne subiranno le conseguenze, perché non sappiamo dove andremo a finire. Se in Germania dovessero arrivare da 800 di ieri a 3000 cosa si fa? Sinceramente non escludo che anche le competizioni europee non vengano assegnate”.

Arbitri italiani non designati per le gare UEFA, perché?

“Su questo mi sono scusato pubblicamente perché ho riportato una notizia incompleta. Mi hanno spiegato da ambienti UEFA la situazione ed ha tutto una logica. Se lo avessi saputo prima non avrei scritto. Sbagliare è umano. Sostanzialmente hanno detto questo: la UEFA ci osserva, sa che ci sono delle misure restrittive ed hanno fatto un ragionamento. Se si designano arbitri italiani e poi dovessero trovarsi in una zona rosa e non potessero uscire dai loro confini – come è successo – le partite non verrebbero disputate, perché è impossibile chiamare il giorno prima un arbitro di un’altra Federazione. Hanno preso una precauzione lasciando in stand-by i nostri, è una decisione logica. Non ci avevo pensato e mi scuso di aver riportato una notizia parziale”.

Stasera però si torna in campo dopo una settimana turbolenta. Che idea ti sei fatto?

“Non riesco a colpevolizzare nessuno, né la Lega, né la reazione di Zhang. Non riesco ad essere estremamente critico in questo momento, è tutto un’emergenza. Lo è anche per chi deve gestire una competizione complessa come la Serie A ed i campionati di calcio in generale. Ho il timore che sarà l’ultima partita che vedremo almeno per un po’. Spero di sbagliarmi e che domani i contagi diminuiscano per tornare ad un minimo di normalità ma ne dubito. Bisogna essere sempre speranzosi”.

Sulla partita…

“Sarà molto particolare, allo Stadium non si è mai giocato a porte chiuse, a San Siro l’Inter ha giocato a porte chiuse contro il Ludogorets ma erano 13 anni che non si giocava a porte chiuse dopo l’omicidio di Raciti. Non mi aspetto l’agonismo che avrei visto in condizioni normali, lo dico onestamente. Di positivo ci sarà la tensione perché nonostante il futuro è comunque una partita importante. Mi aspetto una partita con molte meno proteste. I giocatori sanno che qualunque cosa verrà detta in campo sarà captata dai microfoni e perciò staranno molto attenti alle parole, ad eccedere nel linguaggio blasfemo. Sanno che nel frastuono l’arbitro può chiudere un orecchio o forse due, stasera non potrà farlo. Tutti si sentirà”.

LA REDAZIONE DI PASSIONEINTER.COM RINGRAZIA LUCA MARELLI PER LA DISPONIBILITA’ E LA CORTESIA

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