23 Gennaio 2025

ESCLUSIVA – Pagliuca: “Non alternerei Sommer e Martinez. Frattesi non lasci l’Inter”

La nostra intervista esclusiva all'ex portiere nerazzurro

È stato uno dei migliori portieri nella storia dell’Inter e tantissimi tifosi lo ricordano ancora con grande affetto, oggi qui su Passione Inter vi proponiamo un’intervista esclusiva a Gianluca Pagliuca. Nato nel 1966 a Bologna, Pagliuca ha difeso i colori nerazzurri dal 1994 al 1995 ed è stato in grado di vincere una Coppa UEFA (l’odierna Europa League) nella stagione 1997/98 con Ronaldo e Gigi Simoni in panchina.

In Serie A ha vestito anche le divise di Sampdoria, Bologna e Ascoli. Nel 2021 l’Inter lo ha poi inserito nella sua Hall of Fame nella categoria “Portieri”, un ulteriore riconoscimento della sua grande carriera e di quanto sia stato importante nella storia della società nerazzurra. Oggi Pagliuca parla qui in esclusiva dell’Inter attuale e di molti altri temi.

Buongiorno Gianluca, come valuta fin qui la stagione dell’Inter e dove creda possa arrivare?
“L’Inter sta facendo una buonissima stagione. C’è rammarico perché magari potevi avere qualche punto in più e anche per la finale di Supercoppa, ma soprattutto per il campionato. Però si tratta solo di tre punti di distacco dal Napoli e con una partita in meno, secondo me è una buona classifica. Penso che l’Inter abbia buonissime possibilità di essere davanti al Napoli e a tutte alla fine”.

Quanti meriti ci sono di Simone Inzaghi nella crescita degli ultimi anni?
“C’è un ciclo continuativo, hanno uno zoccolo duro sia nell’allenatore che nei giocatori che sono lì da tanti anni. Viene inserito ogni tanto qualche giocatore di qualità. Simone sta facendo un ottimo lavoro, ha vinto tanti trofei ed è andato vicino anche a vincere una Champions League. Penso che il lavoro di Simone sia ottimo”.

In nerazzurro tra i portieri oggi c’è Sommer e alle sue spalle Josep Martinez che è stato pagato tanto ma che ancora non ha avuto occasioni. Alcuni tifosi chiedono che lo spagnolo possa scendere in campo per far vedere le sue qualità, che idea si è fatto lei?
“Innanzitutto, Sommer secondo me sta facendo una buonissima stagione e anche l’anno scorso ha fatto davvero molto bene. Non c’è motivo secondo me per cercare di cambiare anche perché la squadra va bene e si tratta di un portiere di esperienza, che para. Sommer dà sicurezza alla propria difesa. Su Martinez è stato fatto un investimento però ovviamente Simone Inzaghi guarda al presente e Sommer è uno dei migliori che c’è nel campionato italiano. Non vedo perché si debba cambiare”.

Alcuni optano per un’alternanza tra due portieri, lei come la vede questa possibilità?
“Io non sono tanto d’accordo sull’alternanza dei portieri perché poi togli qualcosa. C’è qualche società che lo fa come il Bologna dove gioca quasi sempre Skorupski ma ogni tanto entra Ravaglia, anche la Juventus lo fa. Secondo me le gerarchie ci devono essere. Non vedo un motivo per cui Sommer non debba giocare, sta facendo molto bene e non cambierei. Ricordo qualche anno fa che c’erano Handanovic e Onana. Handanovic aveva cominciato la stagione un po’ così così con qualche errore e allora poi Inzaghi ha messo Onana che ha fatto bene. Questo però non è il caso di Sommer perché lui sta parando bene”.

Un giocatore come Frattesi sembra voler andare via per giocare di più. Lei che ha vinto tanto con l’Inter e la Sampdoria che opinione ha in merito? È giusto giocare sempre il più possibile oppure forse è meglio restare in squadre che vincono con più frequenza per la propria carriera?
“Sono combattuto, è ovvio che Frattesi sia un buonissimo giocatore e l’anno scorso è stato molto importante anche per la vittoria dello Scudetto e ha fatto tanti gol importanti. È un giocatore anche della Nazionale e ha voglia di giocare di più ma non ci dimentichiamo che l’Inter ha un centrocampo di livello, secondo me il più forte in Europa. Scalzare quei tre lì (Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan, ndr) è dura, lui o Zielinski sono poi quelli che subentrano. Deve avere pazienza e la cosa più importante è rimanere in una squadra forte che quest’anno può fare molto bene anche in Champions, non solo in campionato. Se dovesse andare alla Roma non dico che andrebbe a ribasso, anche perché lui è di Roma e ha un legame. Prima di lasciare l’Inter devi sempre pensarci bene perché poi voi a stare peggio”.

In conclusione qual è il suo ricordo preferito legato ai colori e agli anni nerazzurri? Cosa porta nel cuore quando ripensa al suo passato da portiere dell’Inter?
“Ieri è stato anche il compleanno di Gigi Simoni (suo ex allenatore proprio all’Inter nell’anno 1997/98, ndr) e il ricordo più bello dell’Inter è quando abbiamo vinto la Coppa UEFA. Quell’anno sappiamo tutti com’è andato a finire il campionato e la stagione. Ovviamente questo è un ricordo indelebile. L’unico mio cruccio è che con quello che ho fatto all’Inter in cinque anni meravigliosi meritavo un trofeo in più, avrei voluto vincere qualcosa in più. Uno scudetto sarebbe stato l’epilogo migliore”.