30 Agosto 2019

A tutto Nainggolan: “All’Inter sono stati chiari con me. Icardi non è un cattivo ragazzo, però…”

Il belga parla in una lunghissima intervista e torna anche sul suo periodo all'Inter

In una lunghissima intervista concessa al Corriere dello Sport, Radja Nainggolan ha parlato a 360 gradi della sua vita, tornando anche sulla sua esperienza all’Inter. Ecco una parte di ciò che ha dichiarato.

Addio all’Inter – “Sono stati chiari con me. Apprezzo sempre la gente che ti parla in faccia. Mi hanno convocato all’inizio: tu non rientri nei nostri piani”.

Con chi ha parlato – “Marotta non mi ha mai parlato. È stato Oriali. Poi mi ha parlato Conte. Mi ha detto che mi ha sempre stimato, ma che questa era una scelta per motivi extracalcistici”.

Suo punto di vista – “Un po’ di colpe magari le ho. La mia visione della vita non è quella del calciatore tipico. Dopo la partita, uno va a casa e rimane sveglio fino alle cinque per l’adrenalina. Io, magari, cerco di smaltirla in un altro
modo”.

Stile di vita – “Non lo cambio certo perché me lo chiedono. Poi, prendo atto che a qualcuno non sta bene e me ne assumo le conseguenze”.

Voglia di rivalsa – “Chiaro, vorrò dimostrare che hanno sbagliato, ma non solo in questa partita, in tutto il campionato. Ho cercato di far cambiare idea a Conte, sono partito in tournée, ho dato tutto me stesso, ma non
ci sono riuscito”.

Farsi allenare da Conte – “In quel mese scarso ho capito che è un buonissimo allenatore. Sa motivare, sa come mettere la squadra in campo, parla con tutti e dà importanza a tutti. Mi sarebbe piaciuto, mi mancherà come esperienza,accetto la sua scelta”.

Giocare con Barella – “Era un desiderio anche suo. Quando è arrivato all’Inter mi ha detto: Radja, io e te dobbiamo giocare insieme, dobbiamo spaccare tutto. Mi sarebbe piaciuto dargli una mano a crescere in una realtà così diversa, ma ha qualità per diventare un grandissimo”.

Icardi – “Ti posso dire che Icardi non è un cattivo ragazzo. Però, l’anno scorso è successo quello che sappiamo, la
moglie ha fatto quelle dichiarazioni, e non tutti perdonano”.

Tu hai perdonato? – “Non le ascolto nemmeno, non guardo i programmi di calcio”.

Inter-Lecce – “L’ho vista, ma solo perché era lunedì e non c’era altro di meglio”.

Legami all’Inter – “Ho legato molto con Politano. Poi con Brozovic, Perisic, Handanovic, Ranocchia”.

Ritorno a Cagliari – “Mi avevano chiamato anche Di Francesco e Montella. Ma Giulini è stato il primo a volermi. Già più di un anno fa mi aveva detto: un giorno devi tornare da me, devi finire la carriera a Cagliari. Il ritorno è stato una mia scelta. Resa più facile anche dai problemi di mia moglie. Ora sta con la sua famiglia, i genitori, le amiche del cuore e questo le fa bene. È una situazione difficile, ma sta lottando alla grande. Lei è una donna forte. Magari capita
un giorno o due che sta più debole, ma poi si riprende”.

Affrontare il dramma – “Ho pensato subito alle nostre due bambine. Questa cosa di Claudia l’ho già vissuta con mia madre. Nel caso di mia moglie, la fortuna è che l’abbiamo operata subito. L’altra fortuna è che gioco a calcio. Mi aiuta a liberare la mente”.

Spalletti – “Lui ha tanta forza ma, nell’ultimo mese, con la morte del fratello, ho visto per la prima volta la sua fragilità. Da me non ha avuto in campo il supporto giusto, anche a causa degli infortuni, ma alla fine l’obiettivo l’abbiamo raggiunto”.

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