Chivu: “Ritroviamo subito fiducia. So cos’è l’interismo”
La conferenza stampa di presentazione

Si è tenuta a Los Angeles la presentazione ufficiale di Cristian Chivu come nuovo allenatore dell’Inter. Introdotto dal presidente Beppe Marotta, il nuovo tecnico nerazzurro ha poi risposto alle numerose domande dei giornalisti anche in vista dell’esordio di mercoledì nel Mondiale contro il Monterrey. Queste le sue parole:
ALLENATORE DELL’INTER – “Ero già stato allenatore dell’Inter nel settore giovanile. Il nome di questa società ti fa sempre provare qualcosa di speciale, anche se si tratta di Settore Giovanile. Il senso di responsabilità è grande, lo stesso di quando sono arrivato all’Inter da giocatore, ma anche di quando ho iniziato ad allenare l’Under 14. Sono 13 anni che sono qui, con una piccola pausa, ma sono sempre qui”.
TRIPLETE – “Abbiamo una chat storica, da molti anni, siamo ancora un bel gruppo, per tutta la vita saremo legati. Oggi mi ha fatto piacere rivedere Maicon, come mi ha fatto piacere ricevere i messaggi da parte di tutti. Avere il sostegno loro e sentire la loro felicità mi fa piacere e sono molto orgoglioso di questo”.
CORAGGIO INTER – “Siamo tornati alle radici, a cosa è l’interismo. Anche il presidente Marotta lavora qui da tanto, sa di cosa si tratta. Questa parola l’ho sempre avuta nella mente: significa orgoglio, lealtà. Il coraggio è anche il mio, nell’essere l’allenatore della Prima Squadra. Siamo una delle squadre più forti d’Europa, bisogna portare avanti quello che di buono è stato fatto. Nel calcio si vince e si perde, ma quando le cose sono fatte per bene nel lavoro in campo e nella società, la strada da percorrere è sempre più bella”.
AVVIO – “Il progetto è sia nuovo che vecchio. Dobbiamo portare avanti quanto fatto, l’Inter ha bisogno questo tipo di ambizione e di atteggiamento. L’asticella negli ultimi anni è stata alzata, dobbiamo continuare sulla stessa linea. Avere autostima e fiducia, lavorare per bene con la società e la squadra”.
MONDIALE – “Dobbiamo onorare questa competizione, ci sono 32 squadre da tutto il mondo, è un momento unico per il calcio mondiale. Tutte le squadre presenti vorranno fare il massimo. Siamo nella coda della stagione, ma siamo qui per fare del nostro meglio”.
MONDO INTER – “Conosco tutto dell’Inter, ho anche molto tempo con Inzaghi quando allenavo l’Under 19. Conosco molti ragazzi. Per me non è un problema se mi chiamano Cristian o Mister”.
FUTURO MKHITARYAN – “L’età non conta, contano le qualità, umana e tecnica. La carta d’identità non conta nel calcio. Contano le motivazioni, l’età è solo un numero. Henrikh ha sempre dimostrato tutto: il modo in cui gioca, la professionalità che dimostra. Ha sempre energie e motivazioni, quindi non è un problema. Bisogna sempre lavorare duramente e provare a essere la miglior versione di noi stessi”.
ESORDIO – “Abbiamo studiato al video, sappiamo che hanno cambiato allenatore, probabilmente avranno fatto dei cambiamenti. Giocano in maniera propositiva, in verticale, hanno anche delle buone individualità”.
INCARICO – “È stata una sorpresa: nel mio progetto c’era quello di restare a Parma. Poi è arrivata la chiamata dell’Inter per avere un incontro. Ho chiesto il permesso a Federico Cherubini, come gesto di ringraziamento alla società gialloblù. L’Inter sapete cosa rappresenta per me, è un motivo di orgoglio e di onore. Io ho un ottimo rapporto con Simone Inzaghi e lo abbiamo mantenuto. L’avevo chiamato prima della chiamata per l’Inter, per fargli l’in bocca al lupo per la sua nuova avventura in Arabia”.
MOMENTO DELLA SQUADRA – “Questa competizione è anomala, ma bella. Non dimentichiamo il percorso della squadra: il valore della squadra non può essere giudicata dal fatto che non ha alzato trofei. Ha fatto un percorso straordinario. Il dovere di una squadra e dell’allenatore è dare sempre il massimo, per me non è una stagione fallimentare. L’Inter ha eliminato Bayern e Barcellona, era considerata una delle squadre più brave d’Europa poche settimane fa. Il fallimento non esiste: bisogna sempre provarci fino in fondo, il fallimento è quando accampi scuse o cerchi alibi. Stando coi giocatori non ho visto gente che punta il dito e cerca colpevoli”.
OBIETTIVI – “Stiamo giocando ancora una competizione, la stagione non è finita. Dobbiamo portare in alto il nome dell’Inter in giro per il mondo. Siamo qui per raggiungere qualcosa di importante”
SERIE A – “Il mio pensiero è quello di far tornare fiducia e autostima in questi ragazzi meravigliosi: bisogna trovare energie in fretta per questa competizione, poi penseremo alla prossima stagione”.
INTERISMO – “Tutti questi anni in questa società: ho imparato rispetto, conoscenza, carattere, interismo. Questa maglia, questa squadra, mi hanno fatto innamorare, ho l’Inter nel cuore. Poi voi direte se sono bravo o meno, ma darò tutto quello che ho”.
POST MONACO – “Perdere una finale di Champions fa male. L’unico pensiero che ho avuto prima della finale del 2010 era: ‘E se la perdo?’. Ma ho detto ai ragazzi che il percorso che hanno fatto è importante. Troveremo le energie e le motivazioni per riprovarci. Abbiamo l’obbligo e il dovere di ambire a cose importanti. La storia dice questo. Bisogna avere rispetto per il nostro stemma e per la competizione che stiamo giocando e per tutti quelli che hanno alzato l’asticella in questi anni”.
MOURINHO – “Ci siamo sentiti al telefono”.
MONTERREY – “Ho rispetto per il calcio messicano. So quanto investono nel calcio, hanno portato grandi giocatori, sia giovani che di esperienza per alzare il livello”.
MONDIALE – “Le competizioni internazionali sono imprevedibili, hanno il loro fascino: ci sono formazioni spensierate che non hanno pressione nel giocarti contro”.
PARMA – “Ho provato a dare il mio meglio per raggiungere un obiettivo. È stato bello, intenso, quando raggiungi un obiettivo è tutto diverso, impari tante cose”.
STAFF – “Avrò uno staff competitivo, di persone di qualità morale, di esperienza: sono sicuro che faremo belle cose insieme”.
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